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"La pentola di rame � un oggetto tipico dell'artigianato rom. Un oggetto che una volta aveva un'utilit� e una funzione." ed "�� davvero il simbolo del mondo: vecchi artigiani nomadi, venuti chiss� da dove, legati a questo mestiere antico della lavorazione del metallo, ed ad altri, in tanti aspetti simili, ammaestratori d'orsi, mercanti di cavalli, intagliatori di legno� Famiglie intere vivevano di questi mestieri, legati ad una vita nomade, e di un po' elemosina".
"oggi questi nomadi si sono trasformati in pellegrini senza meta, attraverso le nostre citt�, con un mestiere che non serve pi� e tanti figli attorno."
Questo libro nasce "da un'esperienza consolidata, ormai pluriennale, di frequentazione e di amicizia con gli zingari, sviluppatasi attorno alle 'scuole popolari' per i bambini e gli adolescenti zingari della Comunit� di Sant'Egidio, a Roma, Napoli, Genova, Novara ed altre citt� italiane."
Ne La Pentola di rame "sono raccolti episodi, storie, fatti e riflessioni, frammenti di vite, che possono servire a comprendere una condizione, stili di vita, soprattutto tanti problemi su cui in genere si procede per impressioni, per 'sentito dire', per partito preso."
"Niente di quello che � scritto � inventato [�]. Questo libro non � un saggio. L'obiettivo non � quello di un contributo specialistico, di sociologia o antropologia: piuttosto si vorrebbe aiutare a guardare alla vita di uomini e di donne, oltre gli schemi e le barriere della prevenzione, del sospetto, del pregiudizio".
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