Abbiamo ricevuto la lettera di
Tonino e la pubblichiamo integralmente così come l�ha scritta
senza cambiare e correggere niente.
�Me chiamo Tonino e sono un ragazzo di 28 anni e abito al Tufello.
Io scrivo perché sono arrabbiato e mi dispiace per quello
che è successo a Sandro Papini. E�un disastro quello che è successo!
Perché dire che non poteva essere felice? Non è vero!
Se lui avesse avuto li amici, come me, era contento. Forse lo
zio non era contento per questo allora ammazzate una persona?
Perché gli handicappati sono sempre presi in giro, le
maestre non li prendono a scuola, perchè non possono lavorare?
Perché non sono uguali, ma allora sono meglio le persone
normali e li handicappati non ci devono stare. Io volevo dire
chi li difende quando succedono ste cose? Allo zio lo difendono,
loro non hanno nessuno. E nessuno gli vuole bene.
�Io ho li amici che mi difendono e stiamo bene insieme, adesso lavoreremo
anche insieme. Ma chi non ha li amici chi li difende? Nessuno! Presepio
ste state sono stato in vacanza con l�utiere e cerano delle maestre
che non li importava niente dei ragazzi e una volta è successo
che due si sono menati e loro stavano con i fidanzati e non cerano.
Alla fine dopo che si sono fatti male li ha divisi una maestra. Perché fanno
questo lavoro se non li vogliono bene? Loro non ci hanno nessuno
che li vuole bene e li difende. Non uccidete una persona per questo.
Invece dovete volergli bene e aiutarli.
�Allora non mi piace chello che è successo a Sandro e mi dispiace
quello che hanno detto i giornali e le persone. Ho scritto perché posso
aiutare i malati anche io e difenderli da chi non li vuole bene e
li ammazza. Ciao Tonino Adriani�.
Se qualcuno osasse ridere sugli errori o sulla semplicità dei
pensieri espressi da Tonino, questi sarebbe un vero handicappato
morale e io non lo vorrei fra i miei lettori. In realtà nelle
frasi scorrette e apparentemente sconclusionate della sua lettera,
nella sua logica di fondo e nella sua semplicità, troviamo
una splendida lezione di umanità e di vita. Senza scomodare
teorie filosofiche, sociologiche, mediche o legali e con concetti
chiari e reali, Tonino ci insegna cosa è la vita, cos�è l�eutanasia,
quali sono i danni della stampa, quali sono i problemi degli svantaggiati,
ci fa capire a tutti (a me per primo che ho poca fiducia) la potenziale
importanza dell�amicizia e dell�amore.
Coloro che recentemente hanno giustificato o approvato il gesto di
Luciano Papini, coloro che chiedono l�eutanasia, che in America hanno
chiesto di non curare una bimba idrocefalica, che auspicano per noi
handicappati una morte dignitosa, dovrebbero riflettere leggendo
ciò che scrive Tonino, forse dovrebbe farlo lo stesso Papini,
nell�attuale grigiore e squallore della sua vita. Quindi grazie Tonino,
tu non solo puoi aiutare gli handicappati ma tutti coloro che ancora
non hanno scelto la via della rassegnazione, dell�egoismo, e della
morte.
Mauro Cameroni
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