In
questi giorni a più riprese è stata riportata
sulla stampa la notizia della ricerca pubblicata su Nature,
la prestigiosa rivista scientifica, riguardo alla scoperta
del "profilo di espressione" del cromosoma 21.
Questa scoperta apre nuove prospettive per lo studio della
sindrome di Down.
Il "profilo di espressione" può essere
considerato una sorta di catalogo di tutti i geni del cromosoma
21 e dei tessuti sui quali essi agiscono nelle diverse fasi
dello sviluppo embrionale.
Riportiamo una parte dell'articolo pubblicato sull'inserto
Salute di Repubblica del 21 dicembre 2002.
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DOWN
UNA SVOLTA
Napoli, al Tigem scoperti tutti i punti del corpo dove si manifesta il
difetto genetico
DI ANDREA BALLABIO *
La ricerca pubblicata nella prestigiosa rivista Nature
dai ricercatori del Tigem di Napoli ha scoperto quello che
scientificamente si definisce come il "profilo di espressione"
del cromosoma 21 umano, determinante nel causare la sindrome
di Down. Si tratta della mappa dell’intero organismo
disegnata però in base al funzionamento che hanno
tutti i geni del cromosoma 21 nei diversi organi e tessuti
e nelle varie fasi dello sviluppo. Il risultato è
l’equivalente di un atlante anatomico che rivela dove
e in che fase della crescita si "accendono" i
geni del cromosoma 21. Infatti, sebbene tutte le cellule
del nostro organismo possiedono lo stesso patrimonio genetico
depositato nel Dna, non tutte le cellule dell’organismo
sono uguali: una cellula nervosa, ad esempio, è molto
diversa da una cellula del sangue o del muscolo. La differenza
è dovuta al fatto che ogni tipo di cellula è
in grado di "attivare" geni diversi e in epoche
diverse della vita embrionale ed adulta. La ricerca condotta
al Tigem fornisce, pertanto, importanti indicazioni su quali
geni del cromosoma 21 potrebbero essere importanti per un
corretto sviluppo dei vari organi.
Per la prima volta al mondo si é analizzato dove
e quando in un organismo sono attivi i geni di un intero
cromosoma umano. In secondo luogo è il primo importante
progetto di postgenomica realizzato in Italia. Infine questo
lavoro
ha un importante impatto su alcune malattie genetiche legate
al cromosoma 21. Infatti, i ricercatori hanno scelto il
cromosoma 21 perché il suo studio riveste un’enorme
importanza nella ricerca sulla sindrome di Down e molte
altre malattie genetiche.
L’uomo possiede 23 coppie di cromosomi. Nelle persone
affette dalla sindrome di Down il cromosoma 21 è
presente in triplice copia, anziché in duplice copia,
come avviene normalmente. Inoltre, dei circa 200 geni che
il cromosoma 21 contiene, almeno 30 sono coinvolti nell’origine
di altrettante malattie genetiche, come una miopatia, un’anemia,
disordini delle piastrine, una sclerosi, problemi del ritmo
cardiaco, una forma di epilessia, almeno due forme di sordità
e due di cataratta. Nel cromosoma 21 è inoltre localizzato
il gene App, implicato nell’Alzheimer.
Questo "atlante di espressione" è uno strumento
importante per collegare l’attivazione di questi geni
con i diversi sintomi della sindrome di Down e per capire
quali e quanti geni siano coinvolti nell’origine della
malattia. Per esempio, lo studio ha rivelato che un gruppo
di geni del cromosoma 21 sono "accesi" in particolari
regioni del cuore durante lo sviluppo embrionale: questi
geni potrebbero quindi avere un ruolo nelle anomalie congenite
cardiache che si riscontrano nei pazienti Down. Analogamente,
alcuni geni, che risultano "accesi" negli abbozzi
embrionali degli arti, potrebbero essere coinvolti nelle
anomalie delle mani e dei piedi tipiche della sindrome.
Infine, una serie di geni del cromosoma 21 risultano attivi
nel cervello e quindi potrebbero giocare un ruolo importante
nel ritardo mentale.
E’
opportuno chiarire che questo studio rappresenta una ricerca
di base determinante per la comprensione della sindrome
di Down ma ancora lontano da applicazioni immediate nella
diagnosi o nella cura della sindrome di Down o di altre
malattie. Questa ricerca aiuterà certamente a capire
quali geni del cromosoma 21 abbiamo un ruolo chiave nell’origine
dei diversi problemi che affliggono i portatori della sindrome,
ma conoscere questi geni non significa ancora aver trovato
le cure.
Tuttavia, lo studio rappresenta un fondamentale avanzamento
per la ricerca sulla sindrome di Down e le altre malattie
legate al cromosoma 21. Per molti anni si è navigato
al buio; oggi grazie ai risultati del progetto Genoma e
all’atlante di espressione, i ricercatori hanno in
mano una guida per comprendere meglio le basi genetiche
della sindrome di Down e delle altre malattie legate al
cromosoma 21.
* Direttore Tigem (Telethon Institute Genetics and Medicine)
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