Napoli: visita al
Maschio Angioino (detto anche Castel Nuovo)
La
costruzione del Maschio Angioino inizi� nel 1279, sotto il regno
di Carlo I d'Angi�, su progetto dell'architetto francese Pierre
de Chaule. Il nuovo castello ebbe non solo le caratteristiche di
una residenza reale, ma anche quelle di una fortezza proprio per
la sua posizione strategica. Fin dall'inizio esso venne chiamato "Castrum
Novum" per distinguerlo da quelli pi� antichi dell'Ovo e Capuano.
La definizione attuale di Maschio Angioino risale alla fine dell'800
quando prese il nome della torre pi� imponente del castello.
Durante il regno di Roberto d'Angi� il Castello divenne un centro di
cultura dove soggiornarono artisti, medici e letterati fra cui Giotto,
Petrarca e Boccaccio.
Agli Angioini successero gli Aragonesi con Alfonso I, il quale
seguendo la scelta dei predecessori, fiss� la sua dimora reale
in Castel Nuovo. Proprio ad Alfonso I si deve la costruzione del
grandioso Arco di trionfo - tra i pi� significativi esempi della
scultura rinascimentale - per celebrare il suo vittorioso ingresso
nella citt� di Napoli.
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Informazioni
utili
Maschio Angioino: Piazza Municipio
Biglietti: 5 euro (accesso gratuito
per l'accompagnatore del disabile).
Orari:
- feriali 9-18;
- domenica 9-14
Parcheggio a pagamento accanto al
Castello.
Autobus (non attrezzati):
- R2 dalla stazione centrale di P.zza
Garibaldi;
- R3 da Mergellina;
- C25 da P.zza Amedeo
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Al primo e al secondo
piano del Castello (piani accessibili attraverso ascensori
e dotati di toilettes attrezzate) sono esposti dipinti e sculture
che vanno dal XV al XX secolo. Di
particolare interesse in queste due sezioni museali, oltre alla
originaria porta bronzea di epoca aragonese, sono la tela
con la Crocifissione di Battistello Caracciolo, fra i primi
seguaci napoletani di Caravaggio e quelle dei maggiori esponenti
del barocco napoletano Luca Giordano e Mattia Preti.
La vista sul porto della citt� e sul Palazzo reale che si gode
dalle terrazze del castello (accessibili attraverso
ascensori) � particolarmente bella. |
All'interno
del quattrocentesco cortile, in cima alla rampa di scale
sulla sinistra (non accessibile alle carrozzine), � la Sala
dei Baroni, la "Sala Maior" del Castello angioino, voluta da
Roberto D'Angi� ed affrescata da Giotto verso il 1330 - gli affreschi
sono purtroppo perduti. Il solenne ambiente � il pi� celebre del
Castello e viene chiamato "Sala dei Baroni" in quanto nel 1486
vi furono arrestati i baroni che avevano partecipato alla congiura
contro Ferrante I d'Aragona, invitati dallo stesso re, per festeggiare
le nozze di sua nipote con il figlio del conte di Sarno.
Da
visitare, poi, � la Cappella Palatina, unica testimonianza
dell'antica reggia angioina. Si trova al piano terra e vi si
accede dal cortile. Nel Trecento venne interamente affrescata
con le storie del vecchio e del Nuovo Testamento da Giotto e
dai suoi allievi. Di questo ciclo restano soltanto pochi frammenti
negli sguanci delle finestre con testine decorative e motivi
vegetali. La Cappella, raccoglie, inoltre, pregevoli sculture
del Rinascimento napoletano, tra cui � degno di nota il magnifico Tabernacolo
con la Madonna e il Bambino, capolavoro giovanile del lombardo
Domenico Gagini, allievo di Donatello e Brunelleschi.
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