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Questo articolo, pubblicato nel mese di Ottobre su
"La Croix", uno dei pi� importanti quotidiani francesi, a cura della Comunit� di
Sant'Egidio, contiene importanti riflessioni dopo l'estate appena trascorsa che
ha visto la morte di tanti anziani. Lo proponiamo anche a voi.
Appello
alla solidariet�:
La
vecchiaia non deve diventare una maledizione
Questa
estate � stata dolorosa, potremmo dire senza piet� per il nostro paese: migliaia
di persone non hanno sopportato le temperature eccezionalmente elevate. Tra loro
molte persone anziane, che vivevano sole o in ogni caso lontano dalla loro
famiglia. E questo � certamente il pi� grande dolore: oggi, nel nostro paese
delle persone muoiono sole, abbandonate dai loro vicini o senza famiglia,
ignorati da chi sta loro vicino, nascosti in una societ� individualista.
Dei gesti
di solidariet� ci sono stati ma non sono stati sufficienti per impedire la morte
di centinaia di persone sole, n� per evitare che 57 persone si siano ritrovate
su una lista di �persone indigenti, il cui corpo non � stato reclamato da
nessuno.
Noi
parliamo di dolore, ma prima di tutto si tratta di ingiustizia.
Delle
persone, perch� anziane e senza famiglia o abbandonate dalla loro famiglia sono
lasciate sole, senza amore e amicizia fino alla loro sepoltura. Eppure, sono
uomini e donne che hanno vissuto, lavorato, consumato, uomini e donne che senza
dubbio hanno sofferto nella loro vita e hanno sopportato la solitudine negli
ultimi anni, ma anche degli uomini e delle donne ciascuno con la sua storia. E
oggi? Sono uomini e donne a cui � stata tolta la dignit�: la dignit� di lasciare
questo mondo lasciando la traccia della propria storia, la dignit� di lasciare
questo mondo accompagnati.
Non �
certo un fenomeno fino ad ora sconosciuto nel nostro paese. Non � nuovo che
delle persone anziane muoiano in solitudine, forse di solitudine. Ma fino ad ora
nessuno ne ha voluto parlare sinceramente. Se non ce ne occupiamo la solitudine
e l�abbandono degli anziani torneranno ad essere un tab� di cui non si parler�
pi� fino alla prossima catastrofe.
Ma c�� di
meglio da fare, in primo luogo per gli anziani e per ciascuno di noi, perch� un
giorno senza dubbio anche noi saremo noi anziani. Non ci sarebbe modo di
cambiare lo sguardo della nostra societ� di fronte ai nostri anziani, di
restituire loro una dignit�? Non sarebbe giusto restituire loro uno spazio
d�amore e di amicizia, uno spazio di vita?
Nel nostro
paese sono avviate delle riflessioni per finanziare il sostegno agli anziani e
per prevenire nuove catastrofi: si parla di un giorno di lavoro dedicato agli
anziani. Perch� no? Queste riflessioni sono utili e devono essere perseguite. Ma
nessuna misura economica, finanziaria, tecnica o anche medica sar� sufficiente
per fermare la sofferenza di cui sono vittime gli anziani. Stiamo attenti
soprattutto a non ridurre il crescente invecchiamento ad un approccio
esclusivamente istituzionale, come se il problema non si sarebbe verificato se
gli anziani avessero passato gli ultimi anni della loro vita nelle case di
riposo, piuttosto che a casa loro. Come ha detto Bernard Kouchner, si tratta di
una responsabilit� di tutti i cittadini.
Noi
vediamo, attraverso i nostri amici anziani, che la loro solitudine � un dolore
profondo quando basta poco per lenirlo. Noi non vogliamo accettare questo
dolore. Vogliamo far sentire la voce delle persone che non hanno pi� il diritto
di parola in una societ� imbarazzata dalla vecchiaia: una visita, una
passeggiata, una parola e una maggiore stima non costano niente, ma possono
guarire la sofferenza di essere soli e restituire dignit� alla nostra societ�.
Quale migliore prevenzione se non essere vicini a coloro che sono vulnerabili?
L�amore
non � un valore commerciale, pu� essere anche una cultura per il nostro mondo
ricco e viziato che coltiva troppo l�indifferenza. Noi abbiamo tutti la nostra
parte di responsabilit� nel dramma di quest�estate, sia che siamo donne o
uomini politici, giornalisti, bambini, nipoti, vicini o semplici cittadini. Non
abbiamo forse dimenticato la nostra responsabilit�? Non abbiamo forse lasciato
crescere l�indifferenza e il disprezzo di fronte agli anziani? Non abbiamo
abusato del sentimento di impotenza? Tuttavia, tutti noi possiamo avere un
gesto di solidariet� o di amicizia per gli anziani che ci circondano, tutti noi
possiamo preoccuparci del loro benessere. Sono i nostri anziani, e sarebbe
giusto e degno non ignorare pi� o nascondere la loro esistenza. In questo
�continente degli anziani�, come lo chiama il fondatore della Comunit� di Sant�Egidio,
Andrea Riccardi, si potr� allora scoprire un carisma di disponibilit� di tempo
e di desiderio di compagnia, che sono cos� rari e preziosi nella nostra societ�.
Non
aspettiamo la prossima canicola per andare a bussare alla porta di chi � pi�
vecchio o di chi � pi� vecchia. Non aspettiamo che siano troppo soli per rendere
visita ai nostri anziani. E� un appello alla solidariet� e all�amicizia che noi
lanciamo. La nostra societ� � troppo triste e troppo colpevole di voler fare
della vecchiaia una maledizione quando dovrebbe trattarsi di una ricchezza
inedita per il nostro mondo.
Riportiamo alcuni estratti dei tantissimi articoli usciti in questi giorni sui �temi caldi� legati alla tragedia estiva degli anziani, alle pensioni, all� immigrazione
Anziani e immigrati: uno scenario �californiano� (da: �Il Sole 24ore�
18 Ottobre 2003)
Ormai ci siamo quasi tutti accorti che la popolazione italiana sta invecchiando e che di conseguenza dobbiamo prepararci a profondi cambiamenti. L�attenzione che giustamente la riforma delle pensioni sta attraendo ne � la conferma pi� recente. [�]
A questo punto si delineano almeno due scenari. La prima possibilit�,che chiamer� inerziale, � contenere anche in futuro i flussi di immigrazione intorno alle 150mila persone l�anno, di cui met� ufficiali e met� clandestini, come � avvenuto negli ultimi anni. [�]
La seconda possibilit� � renderci conto che l�immigrazione pu� essere la principale opportunit� per assicurare al nostro paese un futuro degno del suo passato, a condizione di riuscire ad attrarre e a integrare socialmente ed economicamente persone sufficientemente educate e preparate. Definisco questo scenario �californiano�, pensando che il successo della California � stato proprio costruito sugli immigrati cinesi, indiani e messicani. [�] Ossia avremmo il 40% in pi� di popolazione attiva che contribuirebbe al mantenimento dei �nostri vecchi�. Ricordiamoci che l�Italia ha ancora molta capienza di immigrazione: gli stranieri di origine rappresentano circa il 3% della popolazione, contro il 20% della Svizzera, il 10% della Germania e l�8% della Francia. Per mantenere la popolazione costante al 2030 sono necessari circa 250mila immigrati l�anno e si arriverebbe a un rapporto di immigrati del 16%, rispetto al 10% dello scenario inerziale. Mi sembrano numeri assolutamente sostenibili a condizione di prepararsi a gestirli.
SILVIO SCAGLIA
�Pantera grigia� (da: �Ansa�
13 Ottobre 2003)
Berlino � Quasi cinquemila pensionati hanno manifestato a Berlino per protestare contro i tagli allo stato sociale previsti dal pacchetto di riforme Agenda 2010 del governo Schroeder.
Anziani, nel resto d�Europa si sentono meglio (da: �Il Messaggero�
2 Ottobre 2003)
Chi desidera assicurarsi una vecchiaia serena, con una buona assistenza sanitaria e un ambiente a misura di anziano, si metta subito a cercare casa ad Anversa. Se il Belgio non dovesse piacergli, pu� sempre scegliere la campagna irlandese, oppure l�Alsazia o la Bretagna. Nel caso non volesse lasciare l�Italia dovrebbe orientarsi verso Bologna (le zone un po� fuori citt�). Sono i dati emersi dall�indagine commissionata da �Pfizer healthy agering� all�agenzia britannica di mercato NFO, sulla qualit� della vita e il livello di soddisfazione degli anziani in Europa. La ricerca, pensata a Londra, � stata condotta su oltre 11.200 persone, soprattutto anziani, di 112 zone diverse distribuite in 9 paesi: Regno Unito, Belgio, Germania, Irlanda, Norvegia, Grecia, Spagna e Italia. Non � stata fatta una valutazione oggettiva dei servizi, della sicurezza, delle disponibilit� economiche: piuttosto � stato valutato come la gente vive e giudica il posto in cui vive. Se � soddisfatta, se ha voglia di restare o scappare, se plaude il funzionamento dell�ospedale come dei centri di assistenza.
CARLA MASSI
Anche Usa e Russia nei guai con la benedizione di Matusalemme (da: �Il Foglio� 1
Ottobre 2003)
Milioni di russi dal mese scorso hanno cominciato a ricevere una lettera del fondo statale delle pensioni in cui gli si comunica che da ora in poi parte delle loro pensioni dipender� dall�andamento dei corsi azionari: � stata depositata in conti individuali che possono essere affidati a gestioni private. Si tratta di uno dei marchingegni con cui Vladimir Putin tenta di prevenire il collasso per ragioni demografiche di un sistema che pure paga in media l�equivalente di 50 dollari di pensione al mese (appena 8 dollari al di sopra del livello di povert� ufficiale in Russia). [�]
Dalla parte opposta dell�emisfero settentrionale, in America, le pensioni pubbliche, quelle garantite dalla social security a chi non ha altri redditi, non superano il 5-6 per cento del prodotto interno (contro il 12-14 per cento di Italia, Francia e Germania). Ma i 44 milioni di americani che hanno piani pensionistici �misti� simili a quelli che Putin vuole introdurre ora in Russia hanno avuto le fibrillazioni col calo delle borse (il 75 per cento dei fondi pensione era in azioni). [�]
In Giappone, dove l�invecchiamento della popolazione � ancora pi� pronunciato che in Russia e nella vecchia Europa (gli ultrasessantacinquenni rappresenteranno nel 2007 il 20 per cento della popolazione, 20 anni prima erano il 10 per cento) la bomba pensioni ticchetta da tempo. Era scontato che scoppiasse nel futuro. Ma la sgradita sorpresa � che potrebbe scoppiare molto prima di quanto si prevedeva finora. Nel 2006 c�erano 3,6 giapponesi tra i 20 e i 64 anni a mantenere gli ultrasessantacinquenni, nel 2005 ce ne saranno 1,9. Progettano di portare l�et� pensionistica a 70 anni entro il 2010, a 75 per il 2020.
SIEGMUND GINZBERG
Anziani d�estate (da: �Rocca� 1 Ottobre 2003)
I dati dell�istituto superiore di sanit� hanno confermato, almeno in parte, l�aumento di mortalit� di persone della terza et� : tra il 1 giugno e il 15 agosto di quest�anno c�� stato un incremento del 40,2% dei decessi � rispetto al 2002 � tra gli ultra 65enni di 21 citt� italiane. I dati parlano di citt� in cui l�aumento � stato considerevole � la citt� che registra un raddoppio di morti tra i �grandi anziani� nel periodo estivo � Torino (+108%), seguita da L�Aquila (+105%), Genova (+79%), Perugia
(+75%), Milano (+69%), Bologna (+54%), Roma (+51%) � ma anche di capoluoghi dove
si � verificata una diminuzione dei decessi: Campobasso (-25%), Aosta (-21%),
Catanzaro (-15%). Numeri contrastanti, dunque, che
per� segnalano alcune costanti: i pi� colpiti dal caldo e dagli effetti della
"latitudine inversa" (ovvero il fenomeno per cui le citt� pi� fredde soffrono
maggiormente la persistenza dei picchi di calore) sono stati i grandi anziani
(gli over 75), soli, con basso livello socio-economico e una malattia
preesistente.
OLIVIERO MOTTA
Per gli anziani l�estate pi� dura (da: �Il Sole 24ore� 15 Settembre 2003)
�Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar�� recitava una vecchia canzone, mentre oggi con 17 euro � difficile allontanarsi molto. E� questa secondo uno studio di Confesercenti, la cifra media mensile che gli anziani possono trarre dalla loro pensione per impegnarla alla voce �svaghi�. Il resto viene assorbito soprattutto dalla casa (33%), deal cibo (22%), dalle spese fisse (9%), e dalla sanit� (7%). E� una statistica, e come tale va analizzata, ma spiega bene le difficolt� che molti ultrasessantacinquenni italiani hanno affrontato quest�estate, segnata dalle morti per caldo e per solitudine.
GIANNI TROVATI |
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