PERSONAGGI�La festa per i 100
anni compiuti dalla �signorina Tegoni�
Emilia, �Miss secolo�
Una nipote: �Il suo segreto? Il lavoro e tanta grinta�
Mentre aspetta di tagliare la torta,
segue il ritmo della fisarmonica con la mano e intona �Romagna mia�, cos�, senza
timore di steccare qualche nota o di non avere fiato necessario per arrivare in
fondo alla canzone. Guarda il tavolo pieno di regali e scuote la testa: �Non ce
n'era bisogno�Non mi manca niente. Sto bene cos�. Emilia Tegoni � una signorina
di 100 anni che non ha mai preso marito. �Forse per questo ha vissuto tante
primavere��, commenta con un sorriso un'ospite della casa alloggio Pontirol
Battisti dove Emilia, ieri, ha festeggiato il suo centesimo compleanno con amici
e parenti.
Un vestito a fiori fermato da una cintura di tessuto in vita, uno scialle bianco
sulle spalle operato con un filino d'argento e come vanto femminile due spilline
di strass a fermare i capelli ancora lunghi, Emilia, quasi stenta a capire il
clima di gioia che la circonda. Sorride, risponde alle domande che le fanno, si
ritrae timida quando sente i complimenti che le rivolgono e continua a dire: �Ma
perch� tanta festa?�. Ma la sua ingenuit� viene tradita quando la festeggiata
allunga il viso e socchiude gli occhi; sembra che abbia riconosciuto qualcuno:
�Ma quel signore l� � il sindaco?�. Eccola, l'Emilia civettuola che vive da
protagonista la sua giornata. Un compleanno che � come un battesimo a cavallo di
due secoli.
Una delle nipoti presenti, Silena Ferrari, racconta la vita della zia: �Emilia �
stata una grande lavoratrice. Dopo essere stata impiegata per lungo tempo in un
calzaturificio, ha fatto la commessa fino a 86 anni; serviva in una merceria. Il
lavoro � sempre stato il motivo di vita. Rimasta orfana di mamma e pap� all'et�
di 5 anni ha vissuto un po' con il fratello e poi si � rimboccata le maniche per
tutta l'esistenza. Emilia ha un carattere molto forte e determinato. Quello che
vuole vuole. E' piena di grinta. Generosa ma risoluta�. Lo confermano anche le
operatrici e l'assistente sociale Loredana Fagandini che segue la casa alloggio.
�Emilia se appena pu� rifiuta le medicine che le somministra il medico, non si
fa piegare da nessuno. Determinata, ma molto dolce; preferisce dare piuttosto
che ricevere, ogni giorno regala un cioccolatino a chi si prende cura di lei�.
A festeggiarla, tanti amici della comunit� di Sant'Egidio che si sono presi cura
di Emilia fino a un anno fa, quando abitava sola nel suo appartamento di via
Rismondo. Alessandro Chiesa, della Comunit�, scatta fotografie e traccia ricordi
di vita. �Andavamo a trovarla con piacere tutti i giorni e ci siamo accorti che
Emilia � una bravissima cuoca con la passione per le carte. Guai a batterla a
briscola! Per noi continua ad essere una presenza fondamentale� spiega. �S�, �
molto brava a giocare a carte, ma certe voglia imbroglia�, aggiunge con una
risata la nipote.
Le anziane vicine di casa Gina e Alda sentono la mancanza di Emilia come
compagna di pianerottolo e spiegano: �Lei � solare, brillante, canterina e
stonata. L'amica migliore che si possa desiderare�. I fiori continuano ad
arrivare da mani amiche, ma Emilia che ama molto i dolci (ogni mattina esige 10
biscotti con il caffelatte) comincia a sbuffare: �E la torta?�. Prima del dolce
arriva una gradita sorpresa: l'assessore comunale ai Servizi sociali Maria
Teresa Guarnieri, che consegna alla festeggiata un grande mazzo di rose rosse e
una medaglia del Comune. �Come sta signora?�, chiede amichevolmente l'assessore.
�Benone se non che faccio fatica a respirare�Ma questa medaglia � proprio del
Comune?� chiede spalancando gli occhi.
I presenti intonano �Tanti auguri a te� e una grandissima torta di panna viene
servita. Molti anziani si commuovono, una signora si mette le mani davanti agli
occhi per nascondere le lacrime �Cento, non sono mica 10� commenta con un filo
di voce. Ma lei no, Emilia non si commuove, con un soffio spegne la candelina e
si concede agli scatti del fotografo. �Speriamo la torta sia buona come la zuppa
inglese. Eh s�, quella mi piace davvero, ma dev'essere con il liquore bello
forte�.
Isabella Spagnoli
Articolo GAZZETTA DI PARMA 11 gennaio
2004
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