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Amici, come prima cosa desidero ringraziare tutti voi per la vostra presenza oggi, quando ricordiamo quello che accadde agli ebrei di Roma il 16 ottobre 1943, 57 anni fa, ad un mese dall'occupazione di Roma da parte delle truppe tedesche, dopo l'armistizio dell'8 settembre, 20 giorni dopo l'infame inganno dell'oro. Nella notte, i soldati tedeschi circondarono questo quartiere, vicino alla sinagoga ed all'alba iniziarono la retata, estesa presto anche ad altri quartieri della citt�. In quel giorno vennero arrestati oltre 1000 ebrei, intere famiglie, bambini, malati, invalidi. Nei successivi nove mesi dell'occupazione nazista, il numero dei deportati sarebbe poi salito a 2091. Due giorni dopo la razzia, giorni trascorsi nell'angoscia dell'ignoranza sulla propria sorte e con la vana speranza di una intercessione superiore, dalla stazione Tiburtina partirono i vagoni piombati con gli ebrei, per condurli alla morte nel campo di sterminio di Auschwiz in Polonia. Desidero anche ringraziarvi perch� sento la vostra presenza come una manifestazione di solidariet� nei nostri confronti in un momento in cui noi ebrei siamo in apprensione per quello che sta accadendo in Israele e sentiamo risorgere l'antisemitismo che tanti lutti ci ha procurato e di cui sentiamo ancora oggi tutto il pericolo. Anche quello che accadde nel 1943 era frutto di antisemitismo, quell'antisemitismo che nel 1938 aveva fatto passare le leggi per la difesa della razza nell'indifferenza quasi generale. Esse non avevano preoccupato troppo all'inizio perch� imponevano solo alcune restrizioni e non minacciavano direttamente la vita. Poi, bastava convertirsi per essere salvi. Ma, amici, quando si assiste ad una ingiustizia, bisogna prenderne coscienza e combatterla. Quando uno Stato comincia a non rispettare i diritti di qualcuno, poi lo far� anche nei confronti di altri e non � detto che non tocchi a noi stessi. Ricordo le parole del Pastore protestante tedesco Neumuller nel 1942: "Prima sono venuti ad arrestare i comunisti, ma io non ho protestato perch� non ero comunista, poi sono venuti ad arrestare i sindacalisti ma io non ho protestato perch� non ero sindacalista, poi sono venuti ad arrestare gli ebrei, ma io non ho protestato perch� non ero ebreo. Poi sono venuti ad arrestare me, ma non c'era pi� nessuno che potesse protestare". Voi, volontari di Sant'Egidio, siete uno splendido esempio di una comunit� attiva per favorire il dialogo in tutti quei paesi del mondo dove le guerre, spesso con connotazioni etniche e religiose, hanno provocato e provocano lutti e tragedie. Non posso poi non ricordare l'attivit� di accoglienza nei confronti degli emigrati ed il vostro impegno per la loro integrazione. Mi auguro che vorrete continuare con rinnovato impegno anche dopo le recenti, sconcertanti dichiarazioni contrarie a questo spirito, anche da parte di autorevoli personaggi. Noi ebrei abbiamo appena concluso pochi minuti fa la festa della Tor�. E' il giorno in cui si conclude il ciclo annuale di lettura pubblica in sinagoga della Tor� con la benedizione di Mos� morente al popolo d'Israele e si ricomincia immediatamente, senza interruzione, con la lettura della creazione del mondo. Questa continuit� indica la centralit� della Tor� per il popolo ebraico e come non si interrompe la lettura della Tor�, cos� non si interrompe e non si interromper� la vita del popolo di Israele, nella fiducia che Dio manterr� fede alla promessa data ai nostri patriarchi, grazie, shalom. |