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NON C'� FUTURO SENZA MEMORIA Testimonianze
Tutto questo � parte della mia vita e soprattutto � parte della vita di tanti altri che dai Lager non sono usciti. E a queste persone io devo il ricordo: devo ricordare per raccontare anche la loro storia. L�ho giurato quando sono tornata a casa; e questo mio proposito si � rafforzato in tutti questi anni, specialmente ogni volta che qualcuno osa dire che tutto ci� non � mai accaduto, che non � vero. Ho una buona memoria. E poi quei due anni li ho raccontati tante volte: ai giornalisti, alla televisione, ai politici, ai ragazzi delle scuole durante i molti viaggi che ho fatto per accompagnarli ad Auschwitz... anche se non sempre sono entrata nei particolari. Ad Auschwitz si desidera tornare - anche molti di quei ragazzi lo desiderano - e a qualcuno sembra strano. Ma perch�? � come andare al cimitero a portare un fiore e una preghiera. - Raccontavo sul pullman che ci portava in Polonia. � sul pullman che si parla, quando si arriva ad Auschwitz parla la guida e parlano le cose. Le poche che sono rimaste. C�� un museo, ma i forni crematori, le camere a gas, le costruzioni in muratura sono state distrutte. La prima volta che ci sono tornata ho provato pi� delusione che emozione, non riconoscevo il posto. In questi cinquant�anni trascorsi da allora sono stata spesso sollecitata a scrivere questo libro. Di quel gruppo faceva parte anche mia sorella Giuditta. Giuditta, cos� bella, cos� fragile, deportata assieme a me il 16 ottobre 1943. Giuditta, causa involontaria della cattura mia e della mia famiglia. (Dal libro "Gli anni rubati" di Settimia Spizzichino)
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