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promosso da: Caritas Italiana, Comunità di Sant’Egidio, Fondazione Migrantes Fondazione Centro Astalli, A.C.L.I.
La proposta di legge di modifica delle norme sulla cittadinanza - Sintesi di informazione
Dopo un anno di lavoro, la Commissione Affari Costituzionali ha licenziato un testo unificato tratto dalle diciannove diverse proposte di legge (compresa quella dell’esecutivo) presentate per riformare l’attuale legge sulla cittadinanza.
La discussone in aula è dunque imminente e si prevede un calendario dei lavori accelerato già nel mese di giugno, prima alla Camera e poi al Senato.
Cosa prevede il progetto di legge in discussione:
- Introduzione del principio dello “jus soli” attenuato. Infatti non basterà il solo evento della nascita sul territorio nazionale, ma dovrà concorrere almeno uno dei seguenti requisiti di eleggibilità del nuovo cittadino:
- almeno uno dei genitori dovrà essere regolarmente residente in Italia da non meno di cinque anni;
- almeno uno dei genitori è nato in Italia e vi risieda regolarmente alla nascita del figlio da almeno un anno;
L’acquisizione della cittadinanza non sarà automatica, ma dovrà essere richiesta dal genitore al momento della formazione dell’atto di nascita. Oppure, in mancanza della dichiarazione del genitore, la persona interessata potrà farne domanda, senza ulteriori condizioni, entro due anni dal raggiungimento della maggiore età.
Sarà possibile rinunciare alla cittadinanza entro un anno dal raggiungimento della maggiore età.
- Introduzione del principio dello jus Domicilii. L’acquisto della cittadinanza conseguirà, dunque, al prolungato e positivo inserimento del nuovo cittadino nella società italiana sin dalla minore età. Ciò avverrà nei seguenti casi:
- su richiesta, entro un anno dal compimento della maggiore età, dello straniero nato in Italia, oppure entrato in Italia entro il quinto anno di età, che vi risieda legamente.
- su richiesta dei genitori stranieri del figlio minorenne che abbia frequentato un corso di istruzione primaria o secondaria di primo grado o secondaria superiore; o abbia terminato un corso di formazione professionale. Salva la possibilità del nuovo cittadino di rinunziarvi entro un anno dalla maggiore età.
- Modifiche sia ampliative che restrittive negli altri casi di attribuzione della cittadinanza per naturalizzazione. La cittadinanza potrà essere attribuita:
- allo straniero che sia residente legalmente da almeno cinque anni (anziché i dieci anni della attuale normativa) e che disponga di un reddito annuo non inferiore a quello richiesto per ottenere il permesso di soggiorno per lungoresidenti (pari, ad oggi, a 5500 euro);
- al cittadino comunitario residente legalmente da almeno tre anni;
- al rifugiato politico e all’apolide, il cui particolare status sia stato riconosciuto, se regolarmente soggiornanti da almeno tre anni;
- all’adottato da maggiorenne da cittadino italiano, dopo un periodo di residenza legale di almeno cinque anni.
- viene però prevista come condizione comune a tutti i casi di naturalizzazione per residenza la dimostrazione di un buon livello di conoscenza della lingua italiana (equivalente al livello A2 del quadro europeo di riferimento), della cultura e della storia italiana, nonché dei principi fondamentali della legalità costituzionale;
- è previsto un irrigidimento della pregiudiziale penale, con l’impedimento all’acquisto della cittadinanza in caso di condanne penali e la sospensione del procedimento in attesa del giudizio.
- Modifiche fortemente restrittive nei casi di attribuzione della cittadinanza per matrimonio con un cittadino italiano. La cittadinanza potrà essere attribuita:
- dopo due anni di convivenza matrimoniale in Italia (anziché dopo i sei mesi dell’attuale disciplina);
- dopo tre anni di convivenza matrimoniale all’estero;
La cittadinanza per matrimonio verr� attribuita a condizione che la convivenza legale tra i coniugi permanga sino al momento del decreto di attribuzione della cittadinanza (anzich� sino al momento della domanda, come previsto dalle comuni regole del diritto amministrativo).
- Alcune regole di applicazione generale:
- Sarà possibile mantenere la doppia cittadinanza (richiesta fortemente avanzata dalle comunità degli italiani all’estero ma condivisa anche dagli stranieri lungoresidenti in Italia).
- Sarà possibile rinunziare alla cittadinanza italiana, a condizione che ciò non provochi una condizione di apolidia
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