Memoria dei testimoni della fede del XX secolo


Roma, 12/10/2002
Celebrazione ecumenica in memoria 
dei testimoni della fede del XX secolo 
con S.B. Teoctist, patriarca di Romania

Omelia di 
Sua Beatitudine il Patriarca TEOCTIST

"Sii fedele fino alla morte e ti dar� la corona della vita"
(Apoc. 2, 10)

Quando si santifica una chiesa nuova o si santifica di nuovo una vecchia chiesa restaurata, nella tradizione ortodossa si gira intorno alla chiesa portando le reliquie dei martiri che poi, nel momento della santificazione del santuario (dell�altare) si mettono all�interno della santa mensa, sulla quale avr� poi luogo il Sacrificio Eucaristico di Cristo. Questa pratica non solo ricorda il fatto che molte delle prime chiese cristiane sono state costruite sulle tombe dei martiri, come si pu� vedere soprattutto nella citt� di Roma, ma ha anche un significato teologico. Il significato teologico e spirituale della presenza delle reliquie dei martiri ai piedi (all�interno) della santa mensa del santo altare viene dal legame che c�e tra la morte dei martiri e il mistero dell�amore di Cristo pi� forte della morte, amore che si manifesta nel sacrificio di Cristo sulla croce, che ha pregato per quelli che lo hanno crocifisso, dicendo: "Padre, perdonali, perch� non sanno quello che fanno" (Luca 23, 34).

L�amore di Cristo, che � pi� forte dell�odio e della morte, � l�amore umile e onnipotente di Dio. Quest�amore viene comunicato attraverso lo Spirito Santo ai martiri, perch� si manifesti in loro la forza della Croce e della Resurrezione di Cristo. Il legame spirituale tra il sacrificio di Cristo sulla Croce - il suo sacrificio eucaristico - e il sacrificio o il dono di s� dei santi martiri e dei testimoni della fede, espresso simbolicamente nel rituale della santificazione della chiesa, � messo in evidenza da San Giovanni evangelista e teologo nel libro dell�Apocalisse: "vidi sotto l�altare (sacrificale) le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa (...). Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide con il sangue dell�Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stender� la sua tenda sopra di loro" (Apoc. 6, 7 e 7, 14-15).

I testimoni e i martiri della fede sono gli uomini pi� pieni di vita spirituale e di preghiera davanti al trono di Cristo (Apoc. 8, 3-4), perch� in loro si � mostrato pienamente il potere dell�amore pi� forte della morte, in loro la fede viva ha vinto la paura della morte. Per questo la Chiesa li chiama "buoni, vincitori martiri", e la celebrazione della santificazione della chiesa � una venerazione speciale dei martiri. Il calendario della Chiesa cristiana universale � pieno di nomi dei santi martiri e testimoni della fede. Certamente, nel calendario sono annotati solo alcuni nomi di una grande folla di martiri e testimoni dell�amore di Cristo che e pi� forte della morte.

I testimoni e i martiri sono chiamati vincitori (gloriosi), nonostante siano morti nel corpo, perch� hanno vinto lo spirito del peccato, dell�egoismo, della violenza e della cattiveria. Nei martiri l�esistenza biologica si trasforma in esistenza teologica, l�esistenza possessiva della vita si trasforma in dono di s�, l�istinto di conservazione si trasforma in uno slancio di comunione, la paura della morte si trasforma in caparra (pregustazione) della Risurrezione. Nei martiri opera la grazia dello Spirito Santo che il Signore Ges� e Dio Padre donano a tutti quelli che sono testimoni della fede, amanti della giustizia e della verit�, difensori della dignit� umana, umiliata o sfigurata dal peccato individuale e collettivo.

I testimoni e i martiri della fede sono quegli uomini che rimangono saldi nella fede e nell�amore, anche nei tempi di prove e di ostilit�, di persecuzioni e di avversit�. Per questo essi sono luci di Risurrezione, maestri di vita cristiana e uomini di preghiera, per la Chiesa intera e per l�intera umanit�.

Nel XX secolo, il numero dei testimoni della fede e stato grande, la luce della loro testimonianza deve essere commemorata con gratitudine e venerazione, perch� essa diventi sorgente di forza spirituale nella vita e nella missione della Chiesa di oggi.

Il secolo XX � stato il secolo dei grandi progressi scientifici e tecnologici, ma il progresso scientifico non � stato sempre anche un progresso spirituale e morale.

Il secolo XX � stato anche il secolo delle due guerre mondiali, con grandi perdite di vite umane e di valori culturali; � stato il secolo delle ideologie totalitariste aggressive e oppressive: il nazismo e il comunismo, vere "fabbriche della morte!", rappresentate da Auschwitz e dal Goulag; � stato il secolo della scoperta e dell�uso delle armi atomiche e biologiche della distruzione di massa, cos� come il secolo dei grandi squilibri ecologici. Di fronte alle ideologie autosufficienti e violente del secolo XX, una folla di martiri della fede, della santit� e della dignit� umana, grandi coscienze e grandi lottatori, hanno sofferto tormenti, persecuzioni, anche fino alla morte. Tra questi, in modo straordinario si segnalano milioni di testimoni e di martiri della fede di popoli e di confessioni religiose diverse: ebrei, cristiani, musulmani etc. Essi sono stati martiri per la libert� in paesi dominati dal comunismo ateo o martiri per la giustizia in paesi del terzo mondo, specialmente in America Latina.1 La folla dei testimoni e dei martiri della fede, nell�Ex Unione Sovietica e nei paesi che hanno avuto regimi comunisti in Europa Centrale e Orientale, ci esorta sempre a non dimenticare quanto grande sia la forza del sacrificio e quanto sia necessario lavorare per guarire e rinnovare l�umanit�, ferita dall�odio e dalla violenza, dalla discriminazione e dalla dominazione, dall�intolleranza e dall�indifferenza, dalle tante forme di morte fisica e spirituale.

Nel tempo della persecuzione comunista in Europa Orientale, una folla di vescovi, preti, monaci e laici sono morti in carcere o hanno sofferto per la loro fede. Nelle prigioni comuniste, in Romania, hanno sofferto insieme religiosi e laici ortodossi, romano-cattolici e greco-cattolici.2 Questi martiri e testimoni della fede e della lotta per la libert� sono ricordati oggi nelle preghiere della nostra Chiesa in modo permanente.3 L�esempio della loro vita e le loro preghiere sono oggi una fonte di ispirazione e di rinnovamento per la vita delle nostre Chiese. Essi ci chiamano a non dividere il dono della libert� dal dono della fede e di una vita di santit�.

Questo momento di preghiera e di commemorazione ecumenica dei martiri e dei testimoni della fede del secolo XX ci ricorda il legame con la preghiera di Cristo nel Getzemani per l�unit� della Chiesa, quando si preparava per il sacrificio della Croce. I martiri e i testimoni della fede del secolo XX ci riportano alla mente che il mistero della Croce e il mistero dell�unit� della Chiesa sono inseparabili, che entrambi questi misteri ci orientano verso la gioia della comunione con Cristo il Risorto, Colui che ha vinto il peccato e la morte.

Sua Santit� il Papa Giovanni Paolo II - come anche altri vescovi cristiani, cattolici e ortodossi, in Europa Centrale e Orientale � ha conosciuto ed � stato testimone nella sua esperienza spirituale del mistero della Croce e della Risurrezione di Cristo negli anni difficili dell�ideologia totalitaria comunista. Viviamo oggi qui, a Roma, su invito di Sua Santit� il Papa, un momento santo di fraternit� nella luce della Croce e della Risurrezione di Cristo, della quale siamo testimoni all�inizio del secolo XXI, insieme ai martiri della fede del secolo XX.

Siamo riconoscenti a Sua Santit� il Papa Giovanni Paolo II e a tutti i suoi Cardinali, che hanno organizzato quest�avvenimento di grande e profondo significato spirituale per l�unit� cristiana sostenuta dalla preghiera dei santi.

Poich� le nostre Chiese sono piene di testimonianza e di santit� dei martiri di tutti i secoli, noi, servi di Cristo, dobbiamo cercare sempre di pi� l�aiuto dei santi per poterci sentire sempre pi�, in tutta la nostra opera pastorale e missionaria, la luce della Croce e della Risurrezione di Cristo come luce dell�unit� della Sua Chiesa.

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note:

1  Si veda il capitolo "Les nouveaux martyrs", in Histoire des Saints et de la Saintet� Chr�tienne, volume X, Hachette, Paris, 1988, pp. 255-274. Si veda anche Comunit� di Bose, "Il libro dei testimoni. Martirologio ecumenico", Edizioni San Paolo, 2002.

2  Si veda Paul Caravia, Virgil Constantinescu e Flori Stanescu, "La Chiesa imprigionata. Romania 1944-1984", Istituto Nazionale per lo Studio del Totalitarismo, Bucarest, 1998.

3 Si veda nella commemorazione speciale degli eroi martiri in "Liturghier", Bucarest, 2002