Pentecoste 2006 - La bellezza di essre cristiani e la gioia di comunicarlo Pentecoste 2006 - La bellezza di essre cristiani e la gioia di comunicarlo
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Commento al Salmo 112 del prof. Andrea Riccardi

Padre Santo,
Padri ed amici tutti,
pregare con i Salmi alla Veglia di Pentecoste presso la tomba dell�apostolo Pietro � un�occasione spirituale di cui Le siamo tanto grati, Padre Santo. I Salmi sono preziosi per noi che non sappiamo pregare: dono di un alfabeto con cui rivolgersi al Signore. Egli, con la sua Parola, ci insegna a pregare: �Lodate, servi del Signore, lodate il nome del Signore�. Laudate pueri: chi prega, a qualunque et�, trova il cuore del bambino. Grida il nome del Signore, come un bambino che, al buio, cerca sua madre. In questo c�� un insegnamento per noi, nuove Comunit� e Movimenti: �se non vi convertirete e non diventerete come bambini�� (Mt 18,3). Un carisma fruttifica con la preghiera e con il cuore da bambini. Perch� � dono!
�Dal sorgere del sole al suo tramonto�. L�apostolo esorta: �pregate incessantemente� (1 Tes 5,17). Senza sosta: com�� possibile? Siamo laici, immersi nelle cose del mondo: attratti e distratti da esse. Ma la preghiera non solo � possibile, ma necessaria. Dice Ges�: �senza di me non potete far nulla� (Gv 15, 5). E� vero. Rivedo tanti momenti: le tempeste, le fragilit�, la disperazione, la banalit� stolida del peccato, il male o miserie troppo grandi. Senza la preghiera ci saremmo rassegnati. Posso dirlo almeno per me, per i miei amici di Sant�Egidio.
Pi� passa il tempo e pi� sentiamo di dover pregare. La vita comunitaria � scuola di preghiera per tutti, giovani e anziani: �Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre�. La preghiera � il tessuto in cui il carisma non si spegne n� si svuota nell�orgoglio, ma fruttifica. Perch� il carisma � un dono, non un�utopia, un�ideologia, un progetto di potere.
Lungo gli anni abbiamo visto accendersi e spegnersi le stelle delle utopie che promettevano un mondo nuovo; abbiamo visto crescere, d�altra parte, la rassegnazione, indifferente al dolore altrui, arrendevole ad un mondo vecchio. Ma la Parola di Dio, la liturgia, la preghiera ci hanno formato ad altro sentire: un amore tenace e paziente. E� l�amore di Ges�, dono di Pentecoste, fondamento di ogni carisma, che si comunica ai nostri cuori grazie allo Spirito.
Il Salmo canta Dio, �eccelso su tutti i popoli�. I pii ebrei lo immaginavano oltre i cieli: �pi� alta dei cieli � la sua gloria�. Distante dalle miserie della terra. Nel nostro mondo crescono le distanze (tra grandi e piccoli, tra popoli e civilt�): grandi distanze preparano nel disprezzo i conflitti. Invece Colui che � veramente distante dal nostro mondo meschino, � il pi� vicino: �Chi � pari al Signore nostro Dio che siede nell�alto e si china a guardare nei cieli e sulla terra?�. L�Eccelso si china. E� scritto in tante pagine della Scrittura: �In luogo eccelso e santo io dimoro, -dice Isaia (57,15)- ma sono anche con gli oppressi e con gli umiliati, per ravvivare lo spirito degli umili e rianimare il cuore degli oppressi�.
Le vite umane non scorrono dimenticate, solo sotto gli sguardi indifferenti della gente. Dice il Salmo 11: �Le sue pupille scrutano ogni uomo�. Dio non � distratto o indifferente. I suoi occhi squarciano l�indifferenza. Ges�, tante volte, guarda gli uomini nel loro dolore, perfino Pietro dopo che lo ha rinnegato. L�Eccelso si china e guarda. Questo non lascia uguale la vita degli uomini e delle donne. Il Salmo lo canta in due piccoli ma efficaci quadri: il povero e la sterile.
Il povero. Chi conosce le periferie del mondo, ha visto spesso mucchi di immondizia, su cui talvolta giocano i bambini. Ha camminato per vie polverose. Penso all�Africa. Ma ho in mente anche i poveri la cui casa � un mondezzaio; gli anziani abbandonati; chi vive nelle carceri. Cos� � una buona parte del mondo. Ma gli uomini non vedono n� si chinano. Dio invece non � indifferente: �Solleva l�indigente dalla polvere, dall�immondizia rialza il povero, per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo�. Il povero, rialzato, siede con dignit� tra i principi. Questi, se non tengono conto del povero, possono diventare un�assemblea di malvagi.
E� un mondo capovolto dall�amore. Avviene: lo abbiamo visto. Non � un�utopia. Nasce dall�amore paziente e tenace che Dio effonde nei cuori. Dio ascolta il lamento dei poveri: �Tu sei sostegno del misero, sostegno al povero nella sua angoscia, riparo dalla tempesta, ombra contro il caldo�� (Is 25,4).
La sterile. Non siamo condannati alla sterilit� del vivere per se stessi. La sterile del Salmo ricorda le vite sterili: donne della Bibbia, ma anche uomini di oggi, ricchi di risorse, ma incapaci di dare vita. C�� un mondo di gente ricca e sterile. Anche su di loro si china il Signore: �Il Signore dal cielo si china sugli uomini� (14,2). Si china su di noi. Lo si vede in Ges�: �Non un inviato n� un angelo, ma egli stesso li ha salvati; con amore e compassione, li ha riscattati� (Is 63,9). E� la Pasqua che abbiamo celebrato.
Oggi cantiamo la fecondit� della vita nello Spirito: �fa abitare la sterile nella sua casa quale madre gioiosa di figli�. Vale per tanta gente ricca e sterile. E� ora la gioia di questa sera, di noi ricchi e sterili, resi umili e fecondi, padri di figli in questa bella casa senza mura, eppure stranamente tanto fraterna e intima.
Noi, Comunit� e Movimenti, siamo gente sterile che, grazie all�amore del Dio che si china, abbiamo ricevuto un carisma fecondo. Ora abitiamo gioiosi con figli nella Chiesa. Oggi con Lei Padre Santo, con i Vescovi, con voi tutti. Oltre i presenti, ci sono altri in questa piazza stasera: un grande �popolo di umili e di poveri� �dice Sofonia (3,12). Ci sono tanti poveri risollevati dall�amore di questi umili che siamo noi.
E� l�originale alleanza dei poveri e degli umili, che vive nella Chiesa, frutto dello Spirito. Si celebra quanto Lei, Padre Santo, ha scritto nella sua enciclica: �amore di Dio e amore del prossimo si fondono insieme�.
Giovanni Crisostomo, vescovo in tempi difficili, diceva: questo Salmo invita all�accordo della preghiera. Infatti esige carit� e stima tra noi. Siamo diversi, ma non distanti: chiamati da Lei, Padre Santo, a comunicare con pi� amore e forza questo Vangelo. Cos� ringraziamo il Signore con l�Alleluja che apre e chiude il Salmo. Nella nostra debolezza, siamo rivestiti da una forza dall�alto. Per questo diciamo: �chi � pari al Signore nostro Dio?�.