Razzismo,
avvocati incompetenti, comportamenti discutibili di polizia e
pubblici ministeri: la pena di morte, 'vanto' del sistema
giudiziario Texas e del governatore-candidato repubblicano George
W. Bush, finisce sotto accusa. Uno studio che ha esaminato
centinaia di casi di pena di morte conclude che il sistema, anche
se si e' favorevoli alla pena capitale, e' indifendibile. Il Texas
Defender Service, un'associazione di noti avvocati specializzati
in casi che prevedono il rischio di condanna a morte, afferma
nello studio che il sistema ''ha un bisogno disperato di riforma''.
La pubblicazione segue una manifestazione tenutasi ieri davanti
alla residenza di Bush a Austin, in cui centinaia di persone hanno
chiesto una moratoria delle esecuzioni, viste le ingiustizie e gli
errori giudiziari denunciati negli ultimi anni. Nel capitolo
razzismo, gli autori, pur affermando il bisogno di ulteriori
approfondimenti, sottolineano che i dati indicano una forte
disparita' nell'applicazione tra bianchi e neri: dei 446 detenuti
nel braccio della morte in Texas, il 40,6% sono neri (ma i neri
sono solo il 20% della popolazione Usa, e ancora meno in Texas);
la pena di morte e' assai piu' frequente quando a essere ucciso e'
un bianco: dal 1976, solo lo 0,4% di coloro che sono stati messi a
morte avevano ucciso un nero. Eppure i neri assassinati in Texas
sono il 25% del totale. In 84 casi dei 232 studiati, un
procuratore o un poliziotto ha ''deliberatamente presentato falsa
o fuorviante testimonianza, o nascosto prove a favore dell'
imputato''. In 121 casi, l'accusa ha presentato testimonianze di
esperti di nessun valore scientifico o probatorio, solo per far
sentire alla giuria che l'accusato era troppo pericoloso per
essere lasciato in vita. Gli imputati poveri sono sempre assistiti
da avvocati d'ufficio, incompetenti o poco interessati a fare il
loro lavoro. In decine di casi, i giudici erano palesmente
schierati a favore dell'accusa, tanto che nell'83 per cento delle
condanne di primo grado, le loro opinioni erano la fotocopia di
quelle dei 'prosecutors'. Bush - 145 esecuzioni da quando e'
governatore - ha sempre detto che il Texas offre ampie garanzie
agli imputati, e che nessun innocente e' mai stato messo a morte
nel suo stato. Nell'ultimo dibattito televisivo con il democratico
Al Gore, si e' persino vantato della condanna a morte inflitta ai
responsabili dell'uccisione di un nero. Gore, anche lui un
sostenitore della pena di morte, non ha mai attaccato l'avversario
sui problemi della giustizia nel Texas. Un portavoce di Bush ha
respinto le critiche del nuovo rapporto: ''Questa organizzazione
puo' essere contraria alla pena di morte -ha detto Ray Sullivan -
Ma essa fa parte della legge del Texas, che il governatore deve
far applicare''. |