NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale -  Moratoria 2000

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Assieme a due milioni di ragazzi il Papa si � intrattenuto per oltre tre ore a Tor Vergata  per cantare, pregare, ascoltare testimonianze contro la guerra, la pena di morte, il non senso del consumismo senza ideali, di fronte alla croce di 36 metri.

E' la veglia di preghiera della XV Gmg,  Il Papa guarda compiaciuto i giovani che battono le mani al ritmo di Kumbaya, cantato da un coro di giovani di colore. Ascolta con attenzione il giovane che racconta la propria testimonianza di fede vissuta durante la tragica guerra in Angola. Una ragazza parla poi della sua amiziazia con un ondannato a morte.  Riportiamo integralmente il discorso di quest�ultima.

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Padre Santo. Mi chiamo Stefania, ho 27 anni. Quattro anni fa, un mio coetaneo, rinchiuso in un braccio della morte, ha scritto su un giornale chiedendo aiuto e soprattutto amicizia. Da tempo mi interessavo, con alcuni amici, alla sospensione delle esecuzioni capitali. Quel giovane nella lettera mi chiedeva di fargli una visita in carcere. Ho accettato anche se era molto lontano. E cos� ho conosciuto anche altri detenuti, i cui nomi, Padre Santo, non Le sono ignoti. Per alcuni di essi, infatti, Lei � intervenuto chiedendo clemenza.

Da tutti loro viene una richiesta insistente: essere amati, accompagnato anche quando se si ha sbagliato o si � feriti. Dall�interno di una cella nel braccio della morte, l�amicizia non � una scelta tra le tante: � resistenza, � vita. �Io ho bisogno di te: la cosa pi� importante � l�amicizia� � mi ha detto Dominique, 26 anni, detenuto da quando ne aveva 18.

Talvolta, nel buio della cella, nell�attesa disperata di segni di salvezza, si apre il dialogo misterioso con Dio. John Michael nelle sue lettere mi chiedeva di pregare per lui: �Se Dio mi perdoner� � scriveva - , sar� l�uomo pi� felice della terra � Sono nelle mani di Dio, meglio di cos� non potrebbe essere�.

Sono andata a trovarlo, in uno stanzone pieno di madri che parlavano con i loro figli. In quella stanza ci si guarda, ma non ci si pu� toccare. John Michael mi ha parlato della sua lotta per mantenere la propria dignit� di uomo, mi ha confidato la sua paura di morire, mi ha raccontato le umiliazioni subite. Mi ha detto che da dieci anni non parlava tanto a lungo con qualcuno.

Un altro condannato a morte, Joe Mario Trevino, giustiziato proprio un anno fa � il 18 agosto dello scorso anno � a 37 anni mi ha scritto nella sua ultima lettera: �Mia carissima amica, quando riceverai questa lettera non sar� pi� tra i viventi, ma questo � OK perch� andr� in un posto migliore come mi ha assicurato Dio, per cui, per favore non essere triste; gioisci per il fatto che sar� con il nostro Padre Celeste, dove dolore e sofferenza non esistono pi�. Sono stato estremamente fortunato ad essere benedetto, nel mio viaggio verso il cielo, da tante amicizie, � Sei stata gentile con me, sei stata una buona amica e i nostri sentieri si dovevano incontrare cosicch� io potessi crescere spiritualmente � Credo che un giorno potremo incontrarci faccia a faccia. Ci puoi contare. Ciao�.

Padre Santo quando scrivo ad un condannato a morte cerco parole di consolazione e di speranza. Ho trovato in tanti di loro domande di amicizia, di riconciliazione, di perdono per s� e per gli altri. Ho scoperto con sorpresa la loro fiducia nella misericordia di Ges�, la convinzione che Dio conosce il loro cuore e li perdona. Padre Santo noi giovani siamo convinti che il male non si vince con la morte, ma con il bene. Siamo anche convinti che a ogni uomo deve essere offerta una possibilit� di riscatto. Grazie, Padre Santo perch� la sua voce � forte contro ogni odio e ogni vendetta. Noi giovani lotteremo con Lei perch� la pena di morte sia cancellata ovunque nel mondo.