NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale -  Moratoria 2000

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Si e' salvato in extremis Andrew Williams, il minorato condannato a morte in Georgia (Usa) per il quale sono intervenuti l'Onu e Amnesty International: l'uomo, 32 anni, e' uno schizofrenico e paranoico, e ne aveva 17 quando nel 1986 violento' ed uccise Aleta Carol Bunch, di 16. La Corte suprema della Georgia ha stasera sospeso a tempo indeterminato l'esecuzione, che era prevista per giovedi'. Williams avrebbe dovuto essere ucciso sulla sedia elettrica in una prigione statale a 70 km da Atlanta. Sarebbe stato il quinto condannato a morte per un crimine commesso quando era minore a finire nelle mani del boia americano nel 2000. Ci sono 80 condannati di questo tipo nelle carceri Usa, la meta' dei quali in Texas - lo Stato campione delle esecuzioni - e Alabama. La condanna, oltre a suscitare le proteste internazionali - una richiesta di clemenza e' giunta dall'Onu e la Francia, presidente di turno dell'Ue, e' stata particolarmente attiva - ha sollevato forti perplessita' anche negli Stati Uniti, persino tra i sostenitori della pena capitale. Gli Usa sono uno dei sette paesi al mondo che consentono esecuzioni di persone condannate per fatti compiuti quando erano minori. Diversi trattati internazionali vietano queste esecuzioni, tra cui la Convenzione dell'Onu sui diritti del bambino. Ma gli Usa, unici accanto alla Somalia, non l'hanno mai ratificata. ''E' particolarmente allarmante il fatto che che la prima esecuzione in Georgia da due anni a questa parte sia quella di un minore all'epoca dei fatti, e per di piu' minorato mentale'', ha detto Cher errouilet, portavoce di Amnesty a Londra. Per Williams e' intervenuta anche Rosalynn Carter, moglie dell'ex presidente Usa Jimmy Carter, georgiano. Williams non nega di aver ucciso. In una lettera alla Commissione perdoni ha detto di voler ''chiedere al popolo della Georgia un atto di compassione per me, qualcosa che io non ho avuto quando avevo 17 anni''. I suoi avvocati hanno chiesto la grazia argomentando che Williams non ebbe un'assistenza legale adeguata all'epoca del processo: il suo avvocato non presento' alla giuria le prove sugli abusi subiti da Alexander quando era bambino, e i referti medici sui suoi gravi problemi mentali. La pubblica opinione della Georgia e' fortemente favorevole alla pena capitale, e delle 23 condanne a morte pronunciate nello Stato dal 1976, solo sei sono state commutate. La sospensione dell'esecuzione e' stata annunciata mentre la commissione perdoni esaminava un appello in extremis degli avvocati di Williams. ''Abbiamo saputo all'ultimo momento della decisione della Corte suprema - ha detto una portavoce della commissione che decide sugli appelli per la grazia - e quindi abbiamo sospeso il nostro esame, in quanto nessuna esecuzione e' imminente''.