Hanno dovuto trascinarlo a forza davanti al
boia. Gary Graham, ha lottato sino all'ultimo istante per non
farsi uccidere. Ci sono volute cinque persone per estrarlo con la
violenza dalla cella. Ci sono voluti 60 interminabili secondi per
legarlo al lettino e trascinarlo nella camera della morte. E'
giunto davanti al boia legato dalla testa ai piedi, con le
manette, con la camicia strappata. I carcerieri avevano messo una coperta sul corpo per
nascondere i segni della lotta. Ma il braccio lasciato scoperto
per consentire l'iniezione mortale era pieno di abrasioni.
''Questo e' un assassinio di stato. Sono innocente. E lo sanno''
ha esclamato con rabbia quando, gia' con l'ago nel braccio, ha
ricevuto dai carcerieri di Huntsville il suo ultimo diritto: una
dichiarazione. Graham, che aveva rifiutato l'ultimo pasto, ha
parlato per sei minuti, con foga e disperazione. Dall' altra parte
del vetro il reverendo Jesse Jackson pregava in silenzio. Al suo
fianco Bianca Jagger, inviata da Amnesty International, piangeva.
''Mi ha chiesto di combattere per una moratoria sulle esecuzioni -
raccontava il reverendo Jackson, all'uscita del carcere, con gli
occhi ancora rossi di pianto - Oggi sono stato testimone di un
omicidio organizzato dallo stato''. Graham era stato condannato a
morte nel 1981, per l'uccisione di Lambert nel parcheggio di un
supermercato, sulla base di un unico elemento: la testimonianza di
una donna che l'aveva intravisto per alcuni istanti. Graham era
stato 'difeso' da un avvocato incredibilmente incompetente (non
aveva chiamato alcun testimone a difesa). Ma tutti i tentativi di
ottenere una revisione del processo erano falliti.
L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i
diritti umani Mary Robinson ha oggi ''profondamente deplorato''
l'esecuzione nel Texas di Gary Graham a morte per l'uccisione di
un uomo. Graham - afferma la signora Robinson - sia contraria a
principi internazionali ampiamente accettati e all'auspicio
espresso dalla comunita' internazionale di abolire la pena di
morte''.
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