NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale -  Moratoria 2000

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LA PRESENTAZIONE DI ALCUNI GRUPPI ABOLIZIONISTI

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"Murder Victims Families For Reconciliation"
L’Associazione delle Famiglie delle Vittime di Omicidi Per la Riconciliazione

 "Non nel nostro nome"

Dopo un omicidio si sente spesso invocare la pena di morte. Per secoli uccidere le persone come punizione per aver ucciso ha fatto parte della nostra cultura. Ma negli ultimi anni le giustificazioni che hanno a lungo sostenuto la pena di morte nell’opinione pubblica hanno perso gran parte della loro forza. Ad esempio studi recenti mostrano che la pena di morte non � un deterrente per il crimine violento e al contrario pu� addirittura provocarlo e che le esecuzioni costano molto di pi� della detenzione a vita.

Per sostenere la pena di morte spesso si sente dire: "Ma se uno della tua famiglia venisse ucciso? Non vorresti la morte dell’assassino?". Questo viene detto per provare a disarmare chi � contrario alla pena di morte. E il nostro interlocutore si aspetta che noi rispondiamo: "Certo, vorrei che fosse ucciso". Tutta la nostra cultura per anni ha sostenuto la necessit� di "uccidere chi ha ucciso". Ma noi, come persone che hanno provato proprio l’esperienza tragica di aver avuto un familiare vittima di un omicidio, noi possiamo rispondere, noi lo possiamo dire: "NO, NON NEL NOSTRO NOME".

Siamo membri dell’Associazione delle Famiglie delle Vittime (di Omicidi) per la Riconciliazione, un’organizzazione nazionale che raccoglie le famiglie che hanno perso i loro parenti per un omicidio o per un’esecuzione capitale.

Noi ci opponiamo alla pena di morte, in qualsiasi caso e lavoriamo invece per le alternative alla pena di morte. Noi promuoviamo politiche che prevengano il crimine violento e i programmi che aiutino le vittime a guarire, e a ricostruire le loro vite. Conosciamo fin troppo bene i terribili effetti di un omicidio e per questo quanto sia importante che la spirale degli omicidi venga interrotta. Non possiamo fermare tutta la violenza, ma possiamo lavorare per fermare la violenza compiuta da uno stato che uccide nel nostro nome.

La nostra associazione venne fondata nel 1976 da Marie Deans, dopo l’assassinio della suocera in Virginia. Da allora la M.V.F.F.R. � sempre stata in prima linea nella lotta per l’abolizione della pena di morte e dal 1993 organizza i "Journey of Hope, from Violence to healing", cio� i "Viaggi della Speranza, dalla Violenza alla guarigione", delle manifestazioni itineranti che aiutano a diffondere il messaggio in tutte le citt� degli Stati Uniti che le esecuzioni sono un modo terribile di ricordare le persone che amiamo.

 Riportiamo alcune storie di mebri dell’associazione.

 RON CARLSON, Houston Texas

(Il marito di Deborah uscito dalla camera della morte dopo l’esecuzione di Karla Tucker disse: "Oggi il mondo � migliore!"

Ron C.: "Il mondo non � migliore ora che hanno giustiziato Karka Tucker. Anche se Karla T. aveva ucciso la mia unica sorella Deborah, che mi aveva fatto crescere dopo che mia madre era morta, quando hanno ucciso Karla io ero con lei, tra i testimoni dalla parte sua.Ero l� per testimoniare il Signore e la forza del suo amore. Karla, ma anche io, avevamo fatto molto male nella nostra vita. Ci eravamo rifugiati nella droga per guarire il nostro dolore. Avevamo fatto del male a tante persone. Ma l’amore di Ges� ci ha trasformati. Potevamo perdonarci e perdonare l’un l’altro. "Ti voglio bene, Ronnie" sono le ultime parole che mi ha detto Karla. Io ancora porto quelle parole di amore con me."

Deborah Thornton, sorella di Ron Carlson, e il suo compagno vennero uccisi a colpi di accetta da Karla Faye Tucker e Daniel Garrett nel 1983.

Ambedue vennero condannati a morte. In principio anche Ron Carlson richiedeva che fossero giustiziati, infatti diceva di loro: "Credo che avranno quello che si meritano" Dopo la morte di Deborah, Ron perse prima il padre e poi il padrigno. Per molti anni Ron sfog� il suo dolore nell’alcol e nella droga. Nel 1990 divenne cristiano e la sua vita cambi� radicalmente. Da quel momento Ron perdon� Dan e karla e si dette molto da fare perch� la pena fosse commutata. Dan mor� in carcere nel 1993. Nonostante gli appelli provenienti da tutto il mondo Karla Tucker venne giustiziata il 3 febbraio 1998 ad Huntsville, Texas.

La decisione di Ron di sedere all’esecuzione dalla parte dei testimoni di Karla cre� una spaccatura all’interno della famiglia, soprattutto con il marito e il figlio di Deborah, che invece erano favorevoli all’esecuzione. E’ una ferita che ancora non si � rimarginata. Ron sa di aver preso la decisione giusta: "Dio mi ha dato forza e sapevo che che Lui era l� … Dio ha stesa le mani fuori dal cielo per prenderci nelle sue mani e d accoglierci nel suo amore e nella sua compassione. Karla � morta con un sorriso sul suo viso. Hanno preso il suo corpo, ma non hanno ucciso il suo spirito."

BILL PELKE, Portage - Indiana

Bill P.: "La risposta � l’amore e la compassione per tutta l’umanit�. La risposta � amare quelli che ti odiano, amare quelli che ti perseguitano, amare quelli che fanno di tutto per farti del male. Io sono cristiano e Ges� ha detto: "Chi � senza peccato, scagli la prima pietra." Secondo queste parole, nessuno di noi pu� scagliare la pietra per uccidere."

La nonna di Bill, Ruth, aveva 78 anni e amava insegnare la Bibbia ai bambini del vicinato a Gary, in Indiana. Un giorno, nel maggio del 1985, quattro ragazzine (che probabilmente avevano "sniffato" acido) bussarono alla sua porta, chiedendole di poter assistere ad una lezione sulla Bibbia. Lei le invit� ad entrare. Mentre lei era voltata, una delle ragazzine prese un vaso e la colp� alla testa. Un’altra afferr� un coltello e la pugnal� per 33 volte. Mentre quella la pugnalava, un’altra saccheggiava la casa. Alla fine si portavano via 10 dollari ed una macchina vecchia di 10 anni.

Un anno dopo, una delle ragazzine, Paula Cooper, veniva condannata a morte per il delitto. Aveva 15 anni al momento quando aveva compiuto il crimine e a 16 anni era la pi� giovane condannata a morte degli Stati Uniti. Se in principio Bill anche era tra coloro che volevano che Paula fosse giustiziata, ben presto la perdon� e cominci� ad entrare in corripodenza con lei, a visitarla, a battersi perch� le salvassero la vita.

(Il caso fece molto scalpore anche in Europa e particolarmente in Italia, dove vennero raccolte un milione di firme per chiedere la commutazione della pena.)

La pena di Paula � stata commutata in 60 anni di carcere.

Bill da poco � in pensione ed ora progetta di girare gli Stati Uniti con il suo pullman, per diffondere il messaggio di perdono e di speranza dei "Journey of Hope".

George W. White, Arkansas City - Kansas

George W.: "Charlene amava la vita. Questa � la sua eredit�. Quello che inizi� con un orribile atto di violenza non dovrebbe essere celebratoe ricordato con un atto di vendetta. L’odio � una continuazione, non una conclusione. Tom, Christie ed io diciamo: <<Non uccidete nel nostro nome – i nostro cuori hanno sanguinato abbastanza.>>".

Nel febbraio 1985 George White si trov� di fronte all’orrore di un omicidio. Lui e sua moglie Charlene colpiti ripetutamente da alcuni colpi di pistola sparati da un rapinatore nel loro negozio ad Enterprise, in Alabama. I loro figli avevano 12 e 5 anni. L’incubo per la famiglia era appena cominciato! Sedici mesi dopo George veniva accusato di aver ucciso sua moglie. Dopo un processo-farsa, veniva condannato all’ergastolo (e non alla pena di morte unicamente perch� era bianco e ricco, come dice lui stesso). Nel 1989 George venne scagionato e fu rilasciato, ma rest� fino al 1992 in un "limbo legale", finch� non venne scoperta la prova della sua innocenza e completamente scagionato da tale accusa. Quell’incubo che aveva coinvolto tutta la famiglia era durato sette lunghi anni.

Ben comprendendo quanto sia facile diventare "avvocati della vendetta", la famiglia White respinge la pena di morte come modo per sanare la ferita della loro perdita. George dedica tutta la sua attivit� alla diffusione della cultura contro la pena di morte.

Ken & Lois Robison, Burleson - Texas

Siamo una famiglia normale, tranne che per il fatto che nostro figlio � nel braccio della morte. A Larry venne diagnosticata una schizofrenia paranoicaall’et� di 21 anni. Noi cercavamo invano di trovare una cura adeguata. Gli specialisti ci dicevano che sarebbe peggiorato senza una buona cura, ma poi lo ricoveravano all’ospedale psichiatrico per 20-30 giorni e poi lo dimettevano, perch� lui era considerato un "non-violento" ed essi "avevano bisogno del posto letto". Ci dicevano che soltanto se fosse diventato violento, avrebbe avuto diritto ad una cura a lungo termine, come in effetti aveva bisogno.

Un giorno Larry uccise cinque persone. Nonostante la lunga documentazione riguardante la sua malattia psichica, venne giudicato sano e condannato a morte. Come pu� uno stato moderno e civile scegliere di sterminare i malati, invece di curarli?

Ken e Lois Robison credono che la cura dei malati psichici sia la sola risposta efficace per evitare che essi compiano atti di violenza. Quasi un terzo dei condannati nel braccio della morte sono malati psichici o ritardati mentali.

Darin Routier, Plano - Texas

Ho perso i miei due bambini Devon e Damon. Non � stato possibile neanche piangere la loro morte perch� mia moglie Darlie � nel braccio della morte, accusata do questo crimine. Oggi devo affrontare questo dolore da solo ed anche l’altro bambino, Drake, dovr� affrontare la perdita della madre. Noi siamo le vittime, ma ci faranno soffrire ancora di pi�. Mia moglie � innocente. Non posiamo iravere indietro Damon e Devon, ma ora possiamo provare a riparare il male che ancora � stato fatto alla nostra famiglia. La verit� ci far� liberi.

I due figli di Darin Routier vennero pugnalati e uccisi nella loro casa durante la notte mentre dormivano accanto alla loro madre darlie. Anche Darlie venne gravemente ferita alla gola quella notte. Nessuna prova � riuscita a collegare Darlie con la morte dei due bambini. Tuttavia lei venne condannata, nonostante vi fossero anche prove della presenza di estranei. La pi� grande paura di Darlie � di morire, pensando che la gente crede che sia lei ad aver ucciso i bambini. Se lo riescono a fare a Darlie, lo possono fare a chiunque."

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