NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale -  Moratoria 2000

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    LA POSIZIONE UFFICIALE DELLA CHIESA FILIPPINA SULLA REINTRODUZIONE DELLA PENA CAPITALE NELLE FILIPPINE

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LA LETTERA PASTORALE DEL CARDINALE JAIME SIN, Arcivescovo di Manila.

Il Cardinale Sin � intervenuto pi� volte negli ultimi mesi nel dibattito sulla pena di morte, per scongiurare la ripresa delle esecuzioni capitali nelle Filippine e per chiedere la grazia per Leo Echegaray.

"Pregate, studiate, ascoltate"

La questione della pena di morte ci ha diviso. Anche i tre poteri dello stato si sono trovati divisi su questo tema. I pastori della Chiesa, i lavoratori della Chiesa, i preti e i vescovi hanno reso dichiarazioni pubbliche che hanno avuto lo stesso effetto. La nazione � divisa da questa questione inquietante.

Mi appello alla vostra moderazione. Mi appello a coloro che rappresentano le due opinioni opposte affinch� si fermino, riflettano e preghino Dio di avere la Sua Luce.

Sia i sostenitori della pena di morte sia coloro che sono per la sua abolizione credono in Dio.

E’ tempo per noi di pregare e di implorare Dio di mostrarci il giusto cammino.

Siamo uniti nelle preghiere, se non possiamo essere uniti nell’affrontare questo problema cos� bruciante. Che le preghiere possano guarirci e riportarci di nuovo tutti insieme.

Vi sto chiedendo un approccio razionale a questo problema. Studiamo insieme, ricerchiamo, discutiamo con la carit� e arriviamo ad un qualche punto intelligente di accordo. Purtroppo la questione della pena di morte ha preso oggi le sembianze di un uomo, la faccia di Leo Echegaray.

Alla Chiesa, come a coloro che sono favorevoli alla pena di morte, non piace coccolare i criminali.

Ma la giustizia senza la piet� � barbara. La piet� senza la giustizia � debolezza. Occorre temperare la piet� con la giustizia e la giustizia con la piet�. Sediamoci e discutiamo sul livello dei principi e non su quello delle emozioni. La Chiesa, come tutti i cittadini che sono timorati di Dio, deve anche promuovere la giustizia. La vendetta non � giustizia. La giustizia deve sempre comprendere la carit�. La giustizia deve sempre avere un cuore misericordioso. Colui che giudicher� non � uno che conosce la legge. Colui che giudicher� � l’unico con una coscienza limpida. Nella nostra ricerca della giustizia assicuriamoci che i diritti umani della vittima e quelli del criminale vengano rispettati. Ges� offr� la sua vita per i criminali e i Santi hanno fatto lo stesso.

Nelle nostre preghiere, nelle riflessioni e nello studio comune sui meriti e la debolezza di questo argomento, facciamoci guidare dagli insegnamenti della S. Sede. Fatemi chiarire che l’autorit� della S. Sede deriva sempre dal servizio che svolge. La S. Sede ci d� direttive non in uno spirito di autoritarismo, ma affinch� noi possiamo prendere le decisioni giuste.

L’8 settembre 1997 il Vaticano ha pubblicato una nuova e definitiva edizione latina del Catechismo della Chiesa cattolica. Esso afferma che la pena di morte � teoricamente ammissibile nei casi in cui "� l’unica maniera efficace per difendere vite umane contro un ingiusto aggressore", ma dice anche che tali circostanze sono "praticamente non esistenti" nel mondo di oggi, per quanto riguarda le risorse che i governi hanno a disposizione per evitare che i criminali che si trovano in carcere di commettano atti violenti.

E’ stata eliminata l’affermazione contenuta nell’edizione del 1992 del Catechismo secondo cui la pena di morte era accettabile "in casi di estrema gravit�", una frase che veniva largamente citata dai sostenitori della pena di morte, nel tentativo di giustificare le esecuzioni.

Oggi, infatti, come conseguenza delle possibilit� che lo stato ha per prevenire efficacemente il crimine, rendendo colui che ha commesso un delitto, incapace di compiere del male – senza togliergli definitivamente la possibilit� di redimersi – i casi in cui l’esecuzione del criminale � una necessit� assoluta "sono molto rari, se non praticamente non esistenti". (Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, 56)

Non permettiamo che la pena di morte ci divida e ci privi della carit� vicendevole e del rispetto per l’autorit� legittima. Preghiamo, studiamo, ascoltiamo coloro il cui compito � di guidarci lungo il cammino della verit� e dell’amore.

Manila, 13 gennaio 1999 +Jaime L. Cardinale Sin, Arcivescovo di Manila

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