NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale -  Moratoria 2000

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News - Febbraio 2000
Il simbolo croce.gif (887 byte) indicher� le notizie relative ad una esecuzione

   
  EMIRATI ARABI UNITI - ADULTERA CONDANNATA ALLA LAPIDAZIONE - E' UNA CAMERIERA INDONESIANA - 29 feb.
  U.S.A./NEBRASKA - CONDANNATO NON PUO' TENERE SOLDI SPOT BENETTON - 29 FEB 
  U.E. - GRANDE SODDISFAZIONE PER ABOLIZIONE IN UCRAINA - 29 FEB
  U.S.A. CHIESTO NUOVO PROCESSO PER ABU-JAMAL - 29 feb
 ARABIA SAUDITA - ALTRE DUE ESECUZIONI - 28 feb
 U.S.A./TEXAS  - MESSA A MORTE BETTY LOU BEETS - 24 feb
 U.S.A./FLORIDA - PRIMA ESECUZIONE CON L'INIEZIONE LETALE - 23 FEB
  U.S.A./ITALIA - SENATRICI ITALIANE SCRIVONO AD HILLARY CLINTON - 23 feb
 ARABIA SAUDITA - GIUSTIZIATO UN SOLDATO - 23 FEB
  U.S.A./TEXAS - RESPINTO IL RICORSO PER BETTY LOU BEETS - 23 FEB
  U.S.A./TEXAS - DUE DETENUTI DISPERATI PRENDONO IN OSTAGGIO UNA SECONDINA NEL BRACCIO DELLA MORTE - 22 FEB
 ARABIA SAUDITA, ALTRE DUE ESECUZIONI - 21 feb
  U.S.A. - CLINTON: CORAGGIOSA LA MORATORIA DELL'ILLINOIS, MA ESCLUDE SOSPENSIONE PER CONDANNE FEDERALI - 17 feb
  U.S.A.: LA CATENA SEARS METTE AL BANDO I PRODOTTI BENETTON - 17 FEB
  FRANCIA-U.S.A. /LA MISSIONE IMPOSSIBILE DI JACK LANG - 17 FEB -17 FEB
  U.S.A./TEXAS - IL PAPA CHIEDE GRAZIA PER ODELL BARNES - 17 FEB               Interventi del Papa
U.S.A. - BILL CLINTON CONTRARIO ALLA MORATORIA SULLE CONDANNE A MORTE - 17 FEB 2000
FRANCIA/U.S.A. - LANG (FRANCIA) IN TEXAS PER GRAZIA A CONDANNATO - 14 FEB 2000
U.S.A./TEXAS - VERRA' ESEGUITA SENTENZA DONNA 62 ANNI - 12 FEB 2000
U.S.A./Pennsylvania - FILADELFIA CHIEDE MORATORIA ESECUZIONI - 11 FEB 2000
U.S.A./ OKLAHOMA - ESECUZIONE - 10 FEB
CONGO – SALVATI DUE UOMINI DALL’ESECUZIONE GRAZIE A SANT’EGIDIO -IL COLOSSEO SI ILLUMINA PER DUE GIORNI - 10 FEB 2000
U.S.A./CONGRESSO AMERICANO - SENATORE VUOLE PIU' PROTEZIONE PER CONDANNATI - 10 FEB 2000
U.S.A./MISSOURI – LO STATO DEL MISSOURI FA CAUSA A BENETTON - 10 FEB 2000
UNIONE EUROPEA - SODDISFAZIONE PER MORATORIA IN ILLINOIS - 9 FEB 2000
MORATORIA2000 - RACCOLTE DUE MILIONI DI FIRME - FIRMANO ANCHE UMBERTO ECO E ELIE WIESEL - 8 FEB 2000
U.S.A.WASHINGTON - IL RITORNO DEL BOIA  - 8 FEB 2000
IRAN: NON SARANNO CONDANNATI A MORTE I 13 EBREI - 4 FEB 2000
U.S.A/ ALABAMA SOSPESA ESECUZIONE - 4 FEB 2000
USA - CLINTON STUDIA RICHIESTA SU MORATORIA - 4 FEB 2000
ARABIA SAUDITA -  2a ESECUZIONE DEL 2000 - 4 FEB 2000
PAPA: MESSAGGIO A CLINTON SU DIRITTO ALLA VITA - 3 FEB 2000          Interventi del Papa

CINA: XINJIANG, GIUSTIZIATE UNDICI PERSONE ACCUSATE DI TERRORISMO
20 MAR - Le autorita' cinesi hanno messo a   morte undici persone di un gruppo terrorista, con l'accusa di   omicidio e separatismo, nella regione estremo occidentale del   Xinjiang a maggioranza musulmana. Il tribunale di Aqsu, un'oasi lungo la via della seta, ha processato 29 ''violenti criminali terroristi'' il 10 marzo,   afferma il quotidiano del Xinjiang del 15 marzo, giunto oggi a   Pechino. Undici sono stati condannati a morte e le sentenze sono  state eseguite. Una delle persone messe a morte aveva commesso   sei omicidi e altri reati, come separatismo, rapine e attentati,   afferma il quotidiano ufficiale.    Altri membri del gruppo hanno ucciso due agenti e   accoltellato una persona, scrive il giornale che non fornisce   ulteriori informazioni e non dice quali sentenze siano state   comminate agli altri 'terroristi'. La maggioranza dei 17 milioni di abitanti del Xinjiang, terra ricca di petrolio al confine con le repubbliche ex sovietiche dell'Asia centrale, e' musulmana. Un movimento indipendentista   dell'etnia maggioritaria degli uighur combatte da anni per la rinascita di uno stato del Turkestan orientale, che ebbe breve   vita fra le due guerre mondiali.

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U.S.A./FRANCIA PER JACK LANG BUSH E' AUTORE DI OMICIDI LEGALI'
19 MAR - Jack Lang, presidente della   Commissione esteri dell'Assemblea nazionale, ha auspicato oggi   di ''non dover mai stringere la mano a Bush jr.'', candidato   repubblicano alle presidenziali americane, poiche' ritiene che   ''quest'uomo sia l'autore di assassinii legali''.    Intervistato nel corso di una trasmissione televisiva su   'France 2' in merito al suo recente viaggio negli Stati Uniti   per sostenere la causa di Odell Barnes (la cui condanna a morte   e' stata eseguita all'inizio del mese), Lang ha sottolineato che  il Texas ''e' il piu' grande stato per esecuzioni di condanne a   morte negli Stati Uniti, tre-quattro esecuzioni ogni mese''.  ''Spero - ha aggiunto Lang, candidato al municipio di  Parigi  - di non dover mai stringere la mano a Bush jr., governatore del  Texas, poiche' ritengo quest'uomo autore di assassinii legali.  Manda alla forca uomini innocenti che non  hanno avuto i mezzi  per difendersi''.

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LIBANO: PREMIER SOSPENDE CONDANNE PRESIDENZIALI
BEIRUT, 18 MAR - Il primo ministro libanese Selim el-Hoss ha oggi sospeso due sentenze di condanna a morte nei confronti di due uomini riconosciuti colpevoli di omicidio gia' firmate dal presidente della Repubblica Emile Lahoud. Lo hanno riferito radio di Beirut secondo cui el-Hoss ha chiesto che le due condanne capitali vengano sospese in quanto i decreti firmati giorni fa da Lahoud e dal guardasigilli Michel Shaul non recavano pure la sua firma perche' egli era all'estero bensi' (contrariamente a quanto sancisce la Costituzione) quella del suo facente funzioni, il ministro dell'interno Michel Murr. I decreti di condanna a morte sono stati emessi nei confronti di Fadi Mere'sh, un libanese di 22 anni colpevole di aver ucciso una ragazzina, e del siriano Mohammed Mahmoud al-Hussein, di 45 anni, responsabile dell'uccisione di un agente della sicurezza. Il primo doveva essere fucilato lunedi' nel carcere di Roumieh, alla periferia Nord di Beirut, e il secondo impiccato. El-Hoss si e' comunque detto contrario a firmare i decreti perche' ''la pena di morte contro criminali di piu' grosso calibro e' stata ridotta all'ergastolo mentre altri, rimasti in liberta', ricoprono oggi incarichi di responsabilita' ''. Se verranno eseguite, le due condanne a morte saranno le prime da quando Lahoud, alla fine del 1998, e' presidente del Libano dove la pena capitale e' in vigore dal 1947 e da allora state eseguite 43 condanne a morte.

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U.S.A./VIRGINIA, QUINTA ESECUZIONE IN DUE GIORNI 
17 MAR - Lonnie Weeks  Jr, 28 anni, condannato per l'omicidio di un poliziotto nel  1993, e' stato messo a morte con un'iniezione letale stanotte in  Virginia, nonostante richieste di clemenza da parte di Amnesty  International e dei figli stessi dell'agente ucciso.  L'esecuzione e' avvenuta nel carcere di Jarratt, a sud di  Richmond, dopo che il governatore della Virginia, Jim Gilmore,  ha respinto un'ultima richiesta di grazia e dopo che la Corte  Suprema - che l'anno scorso sospese l'esecuzione meno due ore  prima dell'ora prevista - ha respinto un ultimo appello. Prima di ricevere l'iniezione Weeks ha  chiesto scusa ''alla famiglia di Jose Cavazos, alla mia famiglia e a tutti nel mondo''.    I due figli della vittima avevano chiesto un colloquio con  Weeks nel raggio della morte - che era stato loro negato - e  chiesto al governatore di sospendere l'esecuzione. La vedova  aveva invece affermato che la condanna a morte doveva essere  eseguita.    Weeks ha passato il suo ultimo giorno incontrando i parenti e  il piu' grande dei suoi due figli.    La sua e' stata la quinta esecuzione negli Usa in due giorni.  Delle altre quattro una e' avvenuta in California, una in  Arizona e due nel Texas, dove quest'anno sono gia' stati messi a  morte 12 condannati.

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ITALIA - SENATO APPROVA MOZIONE PER COMMISSIONE DIRITTI UMANI
17 mar - L'assemblea di Palazzo Madama ha approvato stamattina una mozione contro la pena di morte firmata, tra gli altri, dai senatori Salvato, Senese, De Luca, Scopelliti, Russo Spena, Milio e Pinto. Il documento impegna il governo ''ad operare in modo che l'Ue presenti alla prossima commissione per i diritti umani una nuova risoluzione sulla pena di morte; ad operare in modo che sia presente nel testo della risoluzione per la moratoria e in altre risoluzioni attinenti ai diritti umani, anche un punto che rafforzi il ruolo dell'Alto Commissario per i diritti umani nella diffusione e nella promozione, attraverso anche i programmi di cooperazione tecnica, dei contenuti abolizionisti delle risoluzioni contro la pena di morte adottate dalla commissione per i diritti umani.    Nel caso in cui nelle prossime settimane l'Italia ravvisi incertezza da parte dell'Unione Europea ad operare in tal senso - conclude la mozione approvata dal Senato - il governo italiano e' impegnato a riassumere la leadership dell'iniziativa per la moratoria delle esecuzioni a partire gia' dalla prossima Commissione per i diritti umani''.

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U.S.A./TEXAS, NIENTE VISITE PER I DETENUTI 
17 MAR - Prigioni chiuse a tempo indeterminato in Texas: i 122 mila detenuti non potranno piu'   uscire dalle celle o ricevere visite.    La misura di sicurezza e' scattata dopo una serie di   incidenti. Nella prigione di Coffield un detenuto ha ucciso a  coltellate un compagno di carcere. Martedi' un condannato a  morte ha sputato, pochi secondi prima di spirare sul lettino  dell'esecuzione, una chiave per manette che era riuscito a  nascondere in bocca.  ''Abbiamo bisogno di almeno una settimana per eliminare dalle  86 prigioni statali tutti gli oggetti contrabbandati   illegalmente: armi, droghe, sigarette, oggetti pericolosi - ha   spiegato Larry Fitzgerald, portavoce del dipartimento carceri   del Texas - I detenuti potranno uscire di nuovo dalle celle   quando tutte le ispezioni saranno state completate e gli oggetti  illegali rimossi''.    Nel dicembre scorso una guardia carceraria era stata   pugnalata a morte da un detenuto nella prigione di McConnell.    L'ultima chiusura dei prigionieri nelle celle risale in Texas  al dicembre 1998 dopo che sette detenuti avevano tentato di  fuggire dal carcere di Huntsville. Uno dei sette era morto nel  tentativo e gli altri sei erano stati subito ripresi. Uno dei  sette era Ponchai Wilkerson, il condannato a morte che martedi'  ha sputato la chiave delle manette davanti al boia.

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PAKISTAN: LEGGE DEL TAGLIONE APPLICATA PER UN SERIAL KILLER CON EVIDENTI PROBLEMI PSICHICI: SARA' STRANGOLATO 100 VOLTE MOSTRO LAHORE 
16 MAR - Dovra' essere strangolato per cento volte consecutive con un filo d'acciaio davanti ai genitori delle sue giovanissime vittime; poi il suo corpo sara' fatto a pezzi, anche stavolta 100, e sciolto nell'acido. E' questa la pena alla quale - in una piena applicazione della legge del taglione- il giudice Allah Bukhsh Ranjha del tribunale di Lahore ha condannato Javed Iqbal, 38 anni, il mostro di Lahore riconosciuto colpevole di aver ucciso cento bambini nel giro di circa un anno. ''Sarai strangolato a morte davanti ai genitori dei bambini che hai ucciso - ha detto il giudice leggendo la sentenza - il  tuo corpo verra' poi tagliato in cento pezzi e sciolto nell'acido, nello stesso modo in cui tu hai ucciso i bambini''. Condanna a morte anche per due dei suoi complici, mentre ad altri due sono stati inflitte pene minori. Il ministro dell'interno Moinuddin Haider ha comunque contestato la sentenza nei confronti del mostro di Lahore, dichiarando che essa sara' portata davanti all'Alta Corte: ''Siamo un paese firmatario delle convenzioni internazionali sui diritti umani - ha aggiunto - e non consentiremo una cosa di questo genere''. Le vittime del serial killer erano in gran parte bambini poveri, fuggiti di casa in cerca di fortuna e approdati nei miseri bassifondi di Lahore. Il mostro recuperava le sue vittime spesso a Data Darbar, uno dei santuari piu' frequentati del Pakistan. Poi le attirava, magari per qualche moneta, in casa, le violentava, le strangolava e ne scioglieva il corpo nell'acido. Fu lo stesso Iqbal ad autodenunciarsi in una lettera di sfida  alla polizia. Nella sua abitazione alla periferia di Lahore furono trovati vestiti, foto di bambini e i resti di tre corpi (umani stando alla polizia) sciolti nell'acido. Dopo due mesi di vane ricerche da parte della polizia, Iqbal si consegno' presentandosi nella sede del piu' grande quotidiano del Pakistan, Jang, dove tenne una conferenza stampa affermando di avere assassinato i ragazzini ''per volonta' di Dio''. Da allora ha piu' volte cambiato la sua versione. Nel corso del processo, Iqbal ha ritrattato la sua confessione affermando di averla concepita basandosi sui racconti dell'orrore per ''attirare l' attenzione'' sulla prostituzione infantile e sulle condizioni di vita nelle baraccopoli dove egli stesso abitava. Anche oggi, al momento della sentenza, Iqbal ha cercato di parlare, ma - stando a testimoni presenti- un poliziotto glielo ha impedito tappandogli la bocca. La difesa, comunque, ha preannunciato appello.

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U.S.A.: PENA DI MORTE, ABORTO ED EUTANASIA TRA LE EMERGENZE SOCIALI PER IL GIUBILEO 
16 MAR - E' uscita la pubblicazione del Comitato per la vita dal titolo ''Neanch'io ti condanno. Rispetta la vita''. L'opuscolo, una trentina di pagine dedicate a chiarire il magistero della Chiesa sulla sacralita' della vita e sulla ''buona morte'', con ''un racconto di 3 encicliche'' con stralci tratti dalle encicliche del Papa sulla vita. Il sussidio chiede anche un impegno di preghiera in difesa della vita (e per l'abolizione della pena capitale) ai fedeli delle parrocchie. Individualmente, la pubblicazione chiede poi a tutti i fedeli una maggiore testimonianza in favore della vita in famiglia e nei luoghi di lavoro.

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U.S.A./ARIZONA ESEGUITA CONDANNA A MORTE 
16 MAR - Lo Stato dell'Arizona ha messo a morte in serata Patrick Poland, 50 anni, condannato per aver ucciso due 'vigilantes' nel 1977. L'uomo e' stato ucciso con un'iniezione letale nel carcere statale di Florence. Suo fratello Michael era stato messo a morte per gli stessi omicidi nello scorso giugno. I due Poland si travestirono da poliziotti e fermarono il furgone portavalori. Fecero scendere le due guardie e le costrinsero ad entrare in due sacchi, che chiusero e gettarono nel lago, con i due probabilmente ancora vivi. Prima di morire, Poland ha chiesto perdono alle famiglie delle vittime, poi ha mandato un bacio alla sua ragazza, promettendole di amarla per sempre.

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U.S.A./TEXAS ESEGUITA CONDANNA A MORTE 
16 MAR - Un uomo di 36 anni, condannato alla pena capitale per aver violentato e ucciso una donna che lo aveva chiamato per fargli riparare il tetto, e' stato messo a morte, mediante iniezione, nel carcere di Huntsville. Si tratta della 12/a esecuzione dell'anno in Texas, della 211/a da quando lo Stato ha reintrodotto la pena di morte, nel 1982. ''E' stato sbagliato quello che ho fatto, so che avete dovuto sopportare un grande dolore e mi dispiace'', ha detto Timothy Lane Gribble ai familiari della vittima - Elizabeth Jones.

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U.S.A./TEXAS - PONCHAI WILKERSON MESSO A MORTE, LOTTA FINO ALL'ULTIMO
15 MAR - In Texas Ponchai Wilkerson ha fatto di tutto per rendere la vita difficile al boia. Il condannato si e' rifiutato di uscire di cella quando le guardie sono andate a prenderlo nel carcere di Livingston per trasportarlo in quello di Huntsville, a 60 chilometri, dove vengono eseguite le condanne a morte. Gli agenti hanno dovuto usare il Mace, un gas irritante, per vincere la resistenza del detenuto, che e' stato trascinato a forza nel furgoncino. Giunto ad Huntsville, Wilkerson, un nero di 28 anni, si e' rifiutato di scendere. E' stato di nuovo trascinato a forza nella nuova cella, a pochi metri dalla camera della morte. Il condannato ha respinto tutti i macabri rituali dell'esecuzione: non ha ordinato un ultimo pasto, non ha voluto dire alle autorita' cosa fare del suo corpo. Ma la sorpresa piu' grande per le autorita' e' giunta quando il condannato, sempre a forza, e' stato portato sul lettino per l' esecuzione, dove era stato legato con cinture supplementari. Dopo aver respinto l'invito a fare una dichiarazione finale e dopo aver ricevuto il liquido mortale nel braccio, Wilkerson ha sputato una chiave che era riuscito incredibilmente a tenere nascosta in bocca per tutto il tempo. Era una chiave universale per aprire manette. Dopo aver mormorato ''il mio segreto'', il condannato e' spirato, mentre i guardiani stupefatti si impadronivano della chiave. Il direttore del carcere ha ordinato una inchiesta. ''Vogliamo scoprire come e' riuscito ad ottenere la chiave - ha spiegato Larry Fitzgerald - Era una chiave universale per manette. Il gesto e' in linea con il carattere di Ponchai: ha sempre cercato di rendere piu' difficili le cose''. Wilkerson, condannato a morte per aver ucciso nel 1990 un gioielliere durante una rapina, aveva gia' cercato per due volte di evadere dal braccio della morte. Nel novembre 1998 era scappato insieme ad altri sei detenuti ma non era riuscito a superare la rete di recinzione. Nel febbraio scorso aveva preso in ostaggio una agente usando come arma un pezzo di metallo ricavato da una macchina da scrivere. Aveva tenuto l'ostaggio per 13 ore, chiedendo di incontrare alcuni attivisti contro la pena capitale, prima di arrendersi. Le autorita' non pensano che Wilkerson sperasse di riuscire di nuovo a fuggire. ''La chiave e' stata un gesto di sfida - ha detto Fitzgerald - voleva farci vedere che non si era arreso. E ha cercato, ancora una volta, di metterci in imbarazzo''.

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U.S.A./CALIFORNIA - GIUSTIZIATO GIOVANE CHEROKEE
15 MAR - Darrel Rich, 45 anni, piu' noto col nome indiano adottato di Giovane Alce, e' stato giustiziato, mediante la somministrazione di un'iniezione letale, stamane nella prigione di San Quintino (California). La sua morte e' avvenuta alle 10,13 ora italiana, sette minuti dopo aver subito l'iniezione. Il suo caso aveva suscitato particolare scalpore nei giorni scorsi quando, per pretesi motivi di sicurezza, a Giovane Alce era stato negato il permesso di effettuare la tradizionale cerimonia di purificazione indiana prima di entrare nella camera della morte. Rich ha trascorso le ultime ore della sua vita in compagnia di due consiglieri spirituali, ed ha pronunciato una sola parola prima di essere giustiziato: ''Pace''. Essenziale il suo ultimo pasto: brodo di manzo, succo di papaya e gatorade. Giovane Alce era stato condannato a morte nel 1978 per l'uccisione di due donne, tra cui una bimba di 11 anni. Successivamente aveva confessato l'assassinio di altre due ragazze, e violenze sessuali su altre cinque donne.

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CINA - PREMIER SI COMPIACE DELLE ESECUZIONI
15 MAR - Il primo ministro Zhu Rongji, che ha lanciato una battaglia quasi personale contro la corruzione in Cina, ha citato oggi come un ''grande risultato'' la messa a morte di numerose persone.
Alla domanda di un giornalista tedesco su come pensi di combattere la corruzione senza liberta' di opposizione e di stampa, il premier ha risposto molto candidamente che il fenomeno e' un problema in Cina, come in altri paesi, ma ''abbiamo conseguito grandi risultati: da voi sareste capaci di ammazzarne cosi' tanti?''.    Solo nell'ultima settimana due persone sono state messe a  morte per corruzione. Il primo ministro, che parlava alla conferenza stampa annuale a latere della sessione plenaria del parlamento cinese, ha riconosciuto che la ''gente non e' ancora soddisfatta'' di quanto e' stato fatto contro la corruzione. Su una nota personale, Zhu ha detto che sarebbe contento se la gente dicesse di lui ''e' un premier onesto'', se poi considerassero positivo il suo lavoro ''ringrazierei gli dei del cielo''. I giornalisti cinesi hanno applaudito.

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U.S.A. - STILISTA KENNETH COLE SI SCHIERA CONTRO 
14 MAR - Dopo Benetton un altro stilista della moda si e' schierato per fermare il boia negli Stati Uniti: Kenneth Cole, un designer noto per le sue campagne di pubblicita' progresso, ha debuttato in questi giorni nel fronte degli abolizionisti. Cole ha scritto un messaggio contro le esecuzioni indirizzato a un immaginario ''difensore della pena capitale'' e, per conoscenza, ''ai 36 dei nostri 50 governatori, la gente che li ha eletti, la societa' elettrica e altre nazioni ugualmente civilizzate, ad esempio l'Iran, la Libia, il Sudan e la Cina''. ''Se ogni anno alcune persone sono trovate innocenti prima del giorno della loro esecuzione, quante sono quelle che non vengono trovate in tempo?'', chiede Cole ai suoi interlocutori. Lo stilista ha inserito il suo messaggio firmato in un volantino allegato a una pagina che reclamizza la sua linea uomo sull'ultimo numero di 'Vanity Fair'. Cole ovviamente ha la politica nel sangue. Suo suocero e' uno dei piu' accaniti oppositori della pena di morte in America: l'ex governatore dello stato di New York Mario Cuomo.

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U.S.A./CALIFORNIA - NO A RITO PURIFICAZIONE PER CONDANNATO INDIANO
14 MAR - Adducendo ragioni di sicurezza, un giudice dello stato americano della California ha negato ad un condannato a morte di origini indiane Cherokee di sottoporsi ad un rito di purificazione tradizionale prima dell'esecuzione della pena capitale. Gli avvocati di Darrel Rich, un uomo di 45 anni condannato a morte per l'omicidio di due donne in California nel 1978 e che ha scoperto nel braccio della morte del penitenziario di San Quintino di essere in parte un Cherokee, hanno subito annunciato ricorso. L'esecuzione di Rich, che ha assunto il nome indiano di 'Giovane Alce', e' fissata per le 09.01 di domani ora italiana. '' Giovane Alce - hanno detto gli avvocati - vuole sottoporsi al rito di purificazione del bagno di sudore per chiedere perdono dei suoi peccati, prima di offrirsi al boia di stato''. Il giudice di primo grado ha respinto la richiesta per l'impossibilita' di garantire la sicurezza del condannato durante la cerimonia che deve avvenire all'aperto in una capanna di rami di betulle.

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U.S.A./NEW HAMPSHIRE - CAMERA VOTA ABOLIZIONE
11 MAR - Il New Hampshire in controtendenza: mentre il Texas non si ferma nelle esecuzioni, e l'opinione pubblica americana non si pone il problema, la Camera del piccolo stato del nordest ha votato per abolire la pena di morte, anche se il governatore ha promesso il veto. Il New Hampshire non ha condannati a morte nelle sue prigioni e non mette a morte nessuno da 61 anni, ma i promotori del voto hanno detto che questa punizione e' ingiusta e l'ergastolo e' piu' che sufficiente. ''Non ci sono milionari tra i condannati a morte. Si puo' dire onestamente che la giustizia e' uguale per tutti?'', ha detto il repubblicano Anthony Di Fruscia. La legge passa ora al Senato, dove l'esito del voto e' incerto, ma la governatrice Jeanne Shaheen ha gia' annunciato che la blocchera'. Intanto il governatore dell'Inidna Frank O'Bannon ha chiesto ad una commissione di studiare il sistema della pena di morte, e verificarne la giustizie ed equita' nell'applicazione, sulla scorta di un'analogo provvedimento in Illinois. Ma a differenza di quest'ultimo stato, dove i casi di innocenti tenuti ingiustamente nel braccio della morte per anni si erano moltiplicati, l'Indiana non ha proclamato una moratoria delle esecuzioni per la durata della revisione. 

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FRANCIA/U.S.A. - MANIFESTAZIONI PER MUMIA ABU-JAMAL
11 MAR - Migliaia di persone, a Parigi e a Lione, hanno oggi manifestato in Francia per chiedere la revisione del processo e la liberazione di Mumia Abu-Jamal
A Parigi, il corteo e' stato bloccato alla Madeleine, a poche centinaia di metri dall'ambasciata americana, in Faubourg Saint-Honore', non lontano dall'Eliseo. I manifestanti scandivano slogan contro la pena di morte e anti-razzisti. Le manifestazioni erano indette da partiti e movimenti di sinistra e per la difesa dei diritti dell'uomo. In Francia, la mobilitazione contro la pensa di morte negli Stati uniti e' crescente. Lo si era gia' visto, ai primi di marzo, in occasione dell'esecuzione in Texas di Odell Barnes.

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ITALIA - VELTRONI A STUDENTI, BATTAGLIE DIRITTI UMANI E PENA MORTE
11 MAR - Diritti umani, debito dei paesi poveri, fame nel mondo, pena di morte, guerre dimenticate: sono i temi su cui la sinistra dovrebbe impegnarsi di piu', suscitando quella ''passione politica'' che il leader dei Ds, Walter Veltroni, ha cercato di trasferire oggi agli studenti di un liceo romano, il Giulio Cesare, dopo la proiezione di un film, ''Un Mondo a parte'', sul tema dell'apartheid. Veltroni si e' anche mostrato critico con l'America sulla pena di morte: ''non possiamo accettare che un grande paese come gli Usa abbia consentito una norma disumana come questa e bisogna intensificare la campagna contro la pena di morte li' come in altri paesi''.

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U.S.A./ILLINOIS LO STUDIO SULLA RIFORMA DELLA PENA CAPITALE AFFIDATA  A SCRITTORE DI GIALLI TUROW  
9 MAR - Lo stato americano dell'Illinois  affida la riforma della pena di morte a una commissione dove  spicca lo scrittore di gialli Scott Turow, avvocato autore tra  l'altro di 'Presunto innocente', da cui e' stato tratto anche un  film con Harrison Ford.  Lo stato ha di recente bloccato le esecuzioni, dopo che il   numero dei condannati a morte successivamente risultati   innocenti e scarcerati (13 dal 1977) aveva superato quello degli  effettivi colpevoli poi messi a morte. ''Abbiamo selezionato le  persone piu' brillanti e stimate dell'Illinois'', ha detto il  governatore George Ryan in una conferenza stampa. La  commissione, guidata dall'ex giudice federale Frank McGarr,  avra' come copresidente l'ex senatore Paul Simon, un avversario  della pena capitale. ''Vorrei congratularmi con il governatore  per il coraggio dimostrato nell'affrontare questo problema'', ha  dichiarato Simon, che  irige il centro per la politica pubblica  alla Southern Illinois University.    Alla fine di gennaio, Ryan ha proclamato la moratoria delle   esecuzioni, decidendo che una commissione dovra' riesaminare   l'intero sistema legato alle condanne a morte. ''La mia sola   indicazione a questa commissione e' ricordar loro: finche' non   saro' certo che ogni persona condannata a morte in Illinois  sia   effettivamente colpevole, nessuno dovra' affrontare quella   fine'', ha spiegato il governatore.

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ITALIA - SEN.SALVATO CHIEDE A DINI IMPEGNO DELL'ITALIA IN COMMISSIONE DIRITTI UMANI
9 MAR - L'Italia ''si impegni affinche' si  discuta nuovamente della moratoria universale della pena di  morte'': questo l'appello lanciato dalla vice presidente del  Senato, Ersilia Salvato (Ds), in una lettera aperta al ministro  degli esteri Lamberto Dini.   Salvato ricorda che nei prossimi giorni si aprira' a Ginevra  la sessione di lavoro della Commissione delle Nazioni Unite sui  diritti umani. ''Da diversi anni - scrive Salvato - in quella  sede, su iniziativa del governo italiano o dell'Unione europea,  sono stati discussi e approvati documenti significativi  concernenti la moratoria universale della pena di morte. La  battuta di arresto dello scorso dicembre non deve scoraggiarci  dal riprendere una forte inziativa politica internazionale  perche' il 2000 sia l'anno in cui si allarghi ulteriormente il  fronte dei paesi abolizionisti e perche' si giunga ad una  sospensione universale delle esecuzioni capitali''. La parlamentare, nei giorni scorsi, ha presentato una mozione  in cui fra l'altro si chiede al governo di ''impegnarsi  all'interno dell'Ue affinche' continui la pressione per la  moratoria universale delle esecuzioni capitali e sia mantenuta  ferma la pregiudiziale dell'abolizione della pena di morte quale  condizione di ammissione per i nuovi membri dell'Unione.

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U.S.A./OKLAHOMA - DUBBI COLPEVOLEZZA DOPO TEST DNA, BLOCCATA ESECUZIONE  
 
9 MAR - Un'esecuzione e' stata bloccata   da un tribunale dell'Oklahoma, dopo che test sul Dna hanno messo  in discussione l'origine di alcune tracce di sangue usate come  prova schiacciante contro il condannato.Loyd LaFevers, 34 anni,  avrebbe dovuto essere ucciso a mezzanotte (le sei del mattino in  Italia) per il rapimento, lo stupro e l'assassinio di Addie Lee   Hawley, che aveva 84 anni. I fatti risalgono al 1985.    Tre giudici della corte d'appello del 10/mo distretto  federale  hanno accolto il ricorso presentato dall'avvocato  d'ufficio di LaFevers, basato sul fatto che il test sul Dna ha  provato che le macchie di sangue che furono rinvenute sui jeans  dell'uomo non erano della vittima, come invece sostenne  l'accusa. Il sangue, e' stato accertato, era di un complice,  Randall Cannon, e di un altro uomo non identificato.    ''Quel test del Dna e' significativo perche' al processo i   rappresentanti d'accusa dello stato dell'Oklahoma dissero alla   giuria che era lecito pensare che si trattasse di sangue della   vittima, la cui presenza provava che LaFevers l'aveva   aggredita'', hanno detto i magistrati. Lo stato dell'Oklahoma,   per il quale il test non incide sulla colpevolezza di LaFevers,   ha subito presentato ricorso alla corte suprema federale,   chiedendo che sia cancellata la sospensione dell'esecuzione: se   i giudici supremi non lo faranno, gli avvocati di LaFevers   avranno 90 giorni per ottenere un nuovo processo.

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CINA: CORRUZIONE; MESSO A MORTE VICEGOVERNATORE 
8 MAR - La Cina ha messo a morte oggi un  vicegovernatore della regione del Jiangxi accusato di avere   accettato 'bustarelle' per 5,44 milioni di yuan (1 miliardo e   200 milioni di lire). Si tratta del dirigente di piu' alto   livello messo a morte per corruzione in Cina dagli anni   Cinquanta, riferiscono fonti ufficiali.    Hu Changqing e' stato 'giustiziato' a Nanchang con il   classico colpo di pistola alla nuca, dopo che la Corte suprema   aveva respinto ieri il ricorso in appello, perche'   ''il caso ha avuto un impatto sociale molto negativo e lo stato   ne ha derivato gravi danni economici''.    Secondo l'accusa, dal 1995 al 1999 Hu Changqing si e' lasciato corrompere in 87 occasioni diverse. Oltre alle   'bustarelle', aveva 1,61 milioni di yuan (354 milioni di lire)   in proprieta', dei quali non ha saputo indicare l'origine.  Hu era stato condannato a morte il 15 febbraio.    Il primo ministro Zhu Rongji ha aperto domenica la sessione   annuale del parlamento cinese promettendo una guerra senza   riguardi per nessuno contro la corruzione. Il fenomeno e' uno   dei maggiori motivi di malcontento fra la popolazione.

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U.S.A./TEXAS - PRIMARIE, BUSH JR. CONTESTATO DA OPPOSITORI PENA MORTE     6 MAR - Un comizio elettorale di George   Bush figlio e' stato interrotto ieri sera a Oakland in  California da attivisti contrari alla pena di morte.    Bush aveva appena preso la parola quando una ventina di   dimostranti si sono schierati davanti al palco, gridando slogan   e innalzando cartelli in cui chiedevano una moratoria delle   esecuzioni capitali.    Dopo una pausa, il candidato in lotta con il senatore John  McCain per ottenere l'investitura dei repubblicani per la Casa  Bianca ha ripreso il comizio, gridando per  farsi sentire. ''I  dimostranti - ha detto poi - non mi hanno  dato fastidio, io  credo nella liberta' di parola''.

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U.S.A./TENNESSEE - VIDEO DI STAR COUNTRY PER SALVARE CONDANNATO
6 MAR - Per salvare un detenuto dal   braccio della morte un gruppo di star del country si sono   mobilitate confezionando un video con un unico obiettivo: convincere il governatore del Tennessee ad accordare al  condannato la grazia. Il destinatario dell'insolita iniziativa e' stato Philip   Workman - nel braccio della morte dal 1981 - che il 6 aprile  dovrebbe finire i suoi giorni nelle mani del boia per  l'assassinio di un poliziotto di Memphis dopo una rapina in un  fast food.    Nel video i  cantanti country si rivolgono al governatore Don  Sunquist  perche' gli accordi ''il perdono e la grazia''. ''Governatore Sundquist, lei e' il giudice finale nella vita  di  Philip Workman'', ha dichiarato Anastasia Brown, una manager   musicale sposata a uno dei piu' noto produttori discografici di   Nashville, il presidente della Mca Nashville Tony Brown.    ''Non sono un avvocato o un esperto, solo una cittadina   preoccupata'', ha aggiunto Brown spiegando che Workman e'   rimasto vittima di un processo ingiusto durante il quale ha   ricevuto insufficiente assistenza legale e che e' stato   condannato sulla base di un testimone che ha successivamente   ritrattato. Il video e' stato confezionato   usando i talenti disponibili negli studi musicali della capitale  del country. La mobilitazione di Nashville non e' stata un episodio  isolato negli Usa, dove da settimane si e' intensificato il  dibattito sulla pena di morte. Ieri in California un comizio del  governatore del Texas  George Bush Jr. e' stato interrotto da un  gruppo di oppositori  alla pena capitale. Il Texas e' lo stato  che guida la classifica  americana delle esecuzioni.    E oggi la rete tv Abc ha dedicato uno servizio speciale al  crescente  movimento per la moratoria delle attivita' del boia.    ''In America per ogni sette detenuti giustiziati, uno e'   stato liberato per non aver commesso il fatto'', afferma la rete  televisiva, ponendo ai telespettatori una domanda: ''Se le  chance di uccidere un innocente sono cosi' alte, e' lecito  continuare a mantenere in vigore la pena capitale?''.

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U.S.A./TEXAS - RESTA IN CARCERE CONDANNATO IL CUI AVVOCATO DORMIVA 
5 MAR - Restera' in carcere il condannato a   morte del Texas che avrebbe dovuto essere scarcerato perche' al   suo processo il suo avvocato si era addormentato.    Due giorni dopo la sentenza di un giudice federale il caso di   Calvine Burdine e' arrivato in corte d'appello dove il verdetto   a lui favorevole e' stato bloccato.    ''Riteniamo che sia questa la corretta decisione'', ha   dichiarato il ministro della giustizia del Texas John Cornyn dopo il parere del quinto circuito delle corti di appello. Lo stato ha intenzione di riprocessare Burdine che e' rimasto nel braccio della morte per 16 anni. Il detenuto, che ha 46 anni ed e' gay, era stato condannato a   morte per aver ucciso a coltellate un uomo che viveva con lui.     Ma il caso aveva messo in evidenza i limiti e i pericoli della   pena capitale: la condanna di Burdine era infatti avvenuta al   termine di un processo in cui il suo avvocato dormi' e in cui il   giudice disse che l'ergastolo ''non e' una punizione  per un   omosessuale, visto tutto quello che succede in prigione''.    Prendendo atto dei vistosi vizi di forma, lo scorso settembre   il giudice federale David Hittner aveva dato allo stato 120   giorni di tempo per riprocessare Burdine o scarcerarlo. Quando   qualche giorno fa erano scaduti i termini, Hittner aveva ordinato   che l'uomo avrebbe dovuto lasciare il braccio della morte

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SANT'EGIDIO E SR. HELEN PREJEAN ANNUNCIANO: 2 MILIONI DI FIRME RACCOLTE - L'OBIETTIVO ORA E' RACCOGLIERE 10 MILIONI DI FIRME NELL'ANNO DEL GIUBILEO
3 MAR - ''Da giovane anch'io ero favorevole  alla pena di morte. Poi ho capito che chi appoggia la vendetta  di Stato lo fa perche' non ha mai visto giustiziare un essere  umano, non si e' mai posta il problema. Ho imparato a conoscere  il copione di un'esecuzione, ma non sono mai riuscita ad  abituarmi all'impatto della morte''. Parla Helen Prejean, la  suora rivelata al mondo da Susan Sarandon nel film 'Dead man  walking' e tornata in Italia nel giorno in cui la Comunita' di  Sant'Egidio festeggia il superamento di 2 milioni di firme raccolte in  tutto il mondo per l'abolizione della pena di morte. Giacca grigia su pantaloni neri, gli occhi verdi dietro  grandi occhiali quadrati, suor Helen parla con trasporto della  missione che la vede da 15 anni viaggiare da un penitenziario  all'altro negli Usa per assistere i condannati a morte e della  campagna portata avanti nel mondo contro la pena di morte: ha  assistito personalmente fino all'esecuzione 5 carcerati e, solo  nel '99, ha svolto 29 conferenze in vari Paesi.    ''Ho cominciato nelle parrocchie'' e' stato l'esordio del  racconto-fiume di suor Helen in una conferenza organizzata dalla  Comunita' di sant'Egidio nel Centro stampa per il Giubileo. ''Mi  chiedevo come fosse possibile che piu' le persone andavano in  chiesa, piu' erano favorevoli al patibolo. Tutti dicevano: mai  riuscira' a cambiare la mentalita' della gente''. ''In realta' - prosegue suor Helen  Prejeune - molte persone non sono nenache consapevoli della loro  bonta', ne' della loro capacita' di comprensione, o di perdono.  Non ho visto solo innocenti nelle carceri. Ho visto malati  mentali che hanno ucciso e ucciderebbero ancora, e ragazzi che  hanno ucciso perche' erano armati in una rissa e non  ucciderebbero mai piu'. Sono situazioni diverse, ma sono  riuscita a far capire che una condanna a morte e' comunque  un'offesa alla dignita' umana''.    Qual e' la pena alternativa per un assassino non disabile  mentale? ''L'alternativa e' la vita, anche quando significa  l'ergastolo. E' gia' qualcosa, pur non essendo una soluzione''. Ha mai salvato qualcuno? ''Non ho salvato nessuno dalla sedia  elettrica, ma a quelli che ho accompagnato fino alla soglia  della morte ho rivelato la salvezza di Gesu'. Li ho accompagnati  nel viaggio dentro il loro cuore, ho cercato di renderli  consapevoli di essere nel cuore di Dio. Ho fatto in modo che si  scusassero per il male commesso, e perdonassero se stessi''.   Cosa ha significato il no che la Chiesa dice ora alla pena di  morte? ''Prima molti avvocati citavano il Catechismo per avere  un appoggio morale per la condanna capitale, molti vescovi si  dichiaravano farevoli perche' anche la Chiesa in fondo  giustificava un'esecuzione. Ora tutto questo non c'e' piu',  grazie anche ai pronunciamenti personali del Papa''.

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SANT'EGIDIO. - MARAZZITI: ABBIAMO FIDUCIA DI ARRIVARE AI DIECI MILIONI DI FIRME ENTRO L'ANNO
''Abbiamo raccolto due milioni di firme per la campagna internazionale Moratoria 2000, l'obiettivo e' dieci milioni ed abbiamo fiducia di raggiungere tale cifra entro la fine dell'anno''. Lo ha dichiarato all'Adnkronos Mario Marazziti, coordinatore per la Comunita' di Sant'Egidio della campagna per l'abolizione della pena di morte, a margine di una conferenza stampa tenuto proprio annunciare il secondo milione di firme. ''Dieci milioni sarebbero un grande balzo in avanti nella campagna internazionale -ha detto ancora Marazziti- nonche' un simbolo molto concreto che puo' incoraggiare quei governi e governanti che oggi si nascondono dietro l'argomento che e' l'opinione pubblica a volere la pena di morte: la raccolta vuole offre un sostegno per cambiare posizione''.        Ricordando l'iniziativa ''Il Colosseo illumina la vita'' per la quale ogni volta che una pena capitale viene commutata, sosspesa o un paese decide una moratoria o l'abolizione della pena di morte il Colosseo di illumina per 48 ore, Marazziti ha precisato che il monumento dal 12 dicembre del 99, data in cui e' stata inaugurata l'iniziativa, si e' illuminato dieci volte. ''E' una battaglia senza frontiere -ha continuato Marazziti- che accomuna tutte le religioni da quelle cristiane, al buddismo all'ebraismo: possiamo dire che la pena di morte si trova di fronte oggi uno schieramento di cristiani e non, di credenti e non, molto forte e deciso''.   La pena di morte non e' un deterrente, stati che la praticano hanno comunque un alto tasso di criminalita', in alcuni casi anche superiore a quelli che non la praticano. ''E' solo una grande umiliazione della dignita' umana -ha detto Marazziti- una tortura psicologica, una privazione dei diritti fondamentali: non ritengo conciliabile il rispetto alla vita con la pena capitale''. Marazziti ha anche parlato pero' di segnali di cambiamento in particolare negli Stati Uniti. ''Un segnale di cambiamento dato dall'Illinois che ha introdotto una moratoria a seguito dei dati incontrovertibili sul grande numero di esecuzioni capitali di innocenti -ha detto il coordinatore della campagna per Sant'Egidio- nell'ultimo anno sono stati trovati innocenti detenuti nel braccio della morte che nel giro di poche settimane rischiavano di essere giustiziati''. Marazziti ha ricordato anche lo stato del Nebraska, dove il governatore repubblicano favorevole alla pena di morte, turbato dall'iniquita' del meccanismo che colpisce solo minoranze etniche, non colpisce le persone abbienti o la popolazione in maniera equa rispetto ai crimini commessi, ha avanzato la proposta di una moratoria di tre anni per rivedere il meccanismo della pena capitale. Anche in Europa vi sono dei cambiamenti: ''Il rapporto con l'Unione Europea e' una chiave fondamentale per una sospensione o eliminazione della pena di morte in Europa''.        Marazziti ha affermato che non e' necessario che tutti i paesi si convincano subito dell'ingiustizia della pena di morte. ''Si tratta di un cambiamento epocale e sono necessari tempi geologici come e' stato necessario un tempo geologico per abolire la schiavitu' e tortura -ha concluso Marazziti- ma di certo anche i paesi che praticano la pena di morte possono dichiarare una sospensione universale semplicemente per stare piu' in contatto con i paesi con cui collaborano ed hanno piu' rapporti commerciali e da cui non vogliono essere tagliati fuori''.

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U.S.A./TEXAS - MESSO A MORTE ODELL BARNES 
2 MAR - Lo Stato del Texas ha messo a   morte stanotte Odell Barnes, 31 anni, sulla cui condanna    pesavano gravi dubbi e che fino all'ultimo si e' proclamato  innocente. Per chiedere la grazia erano intervenuti tra gli  altri il Papa e il presidente francese Jacques Chirac. Barnes, ucciso con un'iniezione, e' stato dichiarato morto  alle 18:34 ora locale (le 1:34 in Italia) nel carcere di  Huntsville, dopo che un appello dell'ultim'ora era stato  respinto dalla Corte suprema e che il vicegovernatore del Texas  Rick Perry (George Bush Jr. non e' nello Stato, impegnato in  campagna elettorale) non era intervenuto per rinviare l'  esecuzione di 30 giorni.  In un'ultima dichiarazione quando era gia' legato al lettino,  il condannato ha ribadito la propria innocenza e ringraziato  quanto si sono battuti per provarla, invitandoli a continuare  ''la lotta contro la pena di morte''. ''Vi ringrazio per aver  provato la mia innocenza, anche se non e' stata riconosciuta dai  tribunali. La vita non e' stata buona con me'', ha detto,  augurandosi che la sua vicenda possa ''essere fonte di un  miglior giudizio per il futuro'' Secondo l'accusa al processo del  1991, che si concluse con la condanna a morte, gli investigatori  trovarono impronte, tracce di sperma e sangue che collegavano l' uomo al delitto. Un'arma di Helen Bass fu trovata in suo  possesso, ma l'uomo disse che gli era stata data da un amico.  Secondo gli avvocati, la polizia si accordo' con i testimoni e  le prove furono fabbricate. All'epoca dell'omicidio Barnes era  in liberta' vigilata dopo aver scontato una pena per rapina.  L'appello del Papa, che ha chiesto a Bush di ''risparmiare la  vita del signor Barnes usando compassione e magnanimita''', era  stato diffuso il 17 febbraio scorso dalla Coalizione texana per l'abolizione della pena di morte, con sede a Houston.    La campagna francese per la sospensione dell'esecuzione e la   revisione del processo ha coinvolto il presidente Chirac, il    premier Lionel Jospin e il candidato sindaco di Parigi Jack  Lang, che un paio di settimane fa aveva incontrato Barnes.  ''Accusarlo e' stato un errore, condannarlo un'ingiustizia. La  sua esecuzione sarebbe un crimine - aveva scritto Lang nell'  appello a Bush - nuovi fatti importanti confermano l'innocenza  di Barnes''. A quanto si e' saputo, la lettera di un testimone  al procuratore avrebbe potuto scagionarlo definitivamente.  Poche ore prima di morire Barnes aveva dichiarato: ''In   qualche modo la verita' emergera', un giorno. Non ho commesso   quest'omicidio''.

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U.S.A./TEXAS - PER JACK LANG ESECUZIONE ID BARNES E' ASSASSINIO
2 MAR - L'ex ministro della Cultura  francese Jack Lang ha definito ''un assassinio'' l'esecuzione di  Odell Barnes, messo a morte in nottata in Texas.  ''Sono nauseato e indignato. L'esecuzione di Odell Barnes e'  un assassinio. Come puo' il governatore (del Texas George W.)  Bush, dopo aver perpetrato un tale crimine, pretendere di  aspirare alla presidenza degli Stati Uniti?'', ha detto in un  comunicato Lang, presidente della commissione Esteri dell'  Assemblea nazionale francese e candidato a sindaco di Parigi.    ''In suo nome e per perpetuare la sua memoria, continueremo  la lotta contro l'assassinio legale di innocenti, di minorenni e  di handicappati, in una maniera piu' generale contro la pena di  morte'', aggiunge l'ex ministro. Odell Barnes ''ci ha dato una  straordinaria lezione di umanita' e di coraggio, che contrasta  con la selvaggia fabbrica per uccidere di Huntsville, che mette  a morte a catena gli esseri umani'', conclude Lang.

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U.S.A./TEXAS - SOTTO ACCUSA SISTEMA GIUDIZIARIO TEXAS 
2 MAR - Due casi di pena di morte   scuotono la 'macchina della morte' dello stato del Texas, che   detiene il record di esecuzioni negli Stati Uniti.    A Huntsville e' stato ucciso con un'iniezione la notte scorsa  Odell Barnes, 31 anni, sulla cui condanna pesavano gravi dubbi e  che fino all'ultimo si e' proclamato innocente. Per chiedere la   grazia erano intervenuti tra gli altri il Papa e il presidente   francese Jacques Chirac. Poche ore prima, un giudice aveva ordinato la scarcerazione di Calvin Jerold Burdine, gay  condannato a morte in un processo in cui il suo avvocato dormi'   e in cui il giudice disse che l'ergastolo ''non e' una punizione  per un omosessuale, visto quello che succede in prigione''.    Per gli avversari della pena capitale, quest'ultimo caso   mostra tutti i limiti e i pericoli della condanna a morte. Lo   scorso anno, il giudice federale David Hittner aveva annullato   la condanna di Burdine, avvenuta nel 1984, perche' l'avvocato   non aveva offerto una difesa adeguata, dormendo per lunghi   tratti del dibattimento. Il magistrato - che non aveva neanche   menzionato l'omofobia che pervase il processo - aveva dato   all'accusa 120 giorni per istruire un nuovo processo, o   scarcerare l'uomo. Qualche giorno fa sono scaduti i termini, e   ieri Hittner ha ordinato il rilascio di Burdine entro cinque   giorni.  Il condannato, causa ricorso dell'accusa, non tornera'   in liberta', ma certo lascera' il braccio della morte. ''Questo processo riassume   tutto cio' che c'e' di sbagliato nella pena di morte'', accusa   Matt Coles, avvocato della American Civil Liberties Union che ha  presentato il ricorso vincente a Hittner. Burdine uccise nel  1983  W.T. Wise, con il quale divideva una roulotte, a suo dire   perche' la vittima voleva obbligarlo a prostituirsi.    Ma se non ci sono dubbi sulla colpevolezza di Burdine, il   discorso e' diverso per Barnes. In un'ultima dichiarazione,   quando era gia' legato al lettino, il condannato ha ribadito la   propria innocenza e ringraziato quanto si sono battuti per   provarla, invitandoli a continuare ''la lotta contro la pena di   morte''. ''Vi ringrazio per aver provato la mia innocenza, anche  se non e' stata riconosciuta dai tribunali. La vita non e' stata  buona con me'', ha detto, augurandosi che la sua vicenda possa  ''essere fonte di un  miglior giudizio per il futuro''.    I sostenitori di Barnes e gli avversari della pena capitale    affermano che egli non violento' e uccise la vicina di casa    Helen Bass, 42 anni, nel 1989, nel corso di una rapina, ma che    fu incastrato dalla polizia. Ma il governatore George Bush Jr.,   candidato alla presidenza Usa, insiste: ''Questi condannati a   morte hanno avuto accesso a tutti i mezzi di difesa legali''. Da  quando e' diventato governatore, nel 1995, Bush non ha concesso   mai un rinvio nelle 122 esecuzioni avvenute. In un solo caso ha   tramutato la pena capitale in ergastolo.

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U.S.A./ITALIA ROCCO BARNABEI, RACCOLTI 100 MILIONI PER DIFESA
2 MAR - Grazie alla campagna di solidarieta'  sono stati raccolti e inviati negli Usa 100 milioni di lire che  serviranno ad aiutare Rocco Barnabei, giovane italoamericano di  origini senesi, condannato a morte in Virginia.  Barnabei aveva chiesto aiuti finanziari per le spese legali  in una lettera inviata al parlamentare senese Fabrizio Vigni.  Solo grazie a questi soldi egli potra' avvalersi di tutti i  mezzi necessari a provare la sua innocenza.    ''Questo risultato e' stato raggiunto grazie a una  straordinaria campagna di solidarieta' - dice Vigni - Sono  arrivati contributi da tante persone di ogni parte d' Italia.  Molti, naturalmente, vengono dalla Toscana e da Siena'.

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ARABIA SAUDITA - ESEGUITE ALTRE TRE CONDANNE
1 MAR - Due uomini, condannati a morte dopo   essere stati riconosciuti colpevoli di aver violentato un   bambino di cinque anni, sono stati decapitati oggi in Arabia   Saudita.    Lo ha reso noto il ministero dell'interno saudita con un   comunicato diffuso dall'agenzia ufficiale 'Spa' senza pero'   precisare la nazionalita' dei due giustiziati ne' il luogo dove   e' avvenuta l'esecuzione.    Con un altro comunicato e' stata inoltre annunciata la   avvenuta decapitazione di un cittadino saudita colpevole di aver   violentato un uomo sotto l'effetto di stupefacenti. Secondo un calcolo non ufficiale, in Arabia Saudita sono   state eseguite l'anno scorso 94 condanne a morte, mentre  dall'inizio del 2000 sono gia' state 11.

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U.S.A./TEXAS : AVVOCATO DORMIVA, LIBERO DOPO 16 ANNI IN BRACCIO MORTE 
1 MAR - Un uomo che ha passato 16 anni nel braccio della morte in Texas per aver ucciso il suo compagno d'appartamento e' stato messo in liberta', perche' l'accusa non e' riuscita istruire un nuovo processo: la prima condanna di Calvin Jerold Burdine era stata annullata perche' il suo avvocato aveva dormito per gran parte del processo. Lo scorso anno, il giudice federale David Hittner aveva annullato la condanna di Burdine, avvenuta nel 1984, perche' l'avvocato non aveva offerto una difesa adeguata, dormendo per lunghi tratti del dibattimento. Il magistrato aveva dato all'accusa 120 giorni per istruire un nuovo processo, o scarcerare l'uomo. Qualche giorno fa sono scaduti i termini, e oggi Hittner ha ordinato il rilascio di Burdine entro cinque giorni. L'accusa potra' ancora processarlo, ma l'uomo restera' in liberta'. Hittner ha detto che lo stato deve rispettare le regole, esattamente come gli imputati: ''Un errore del genere da parte di un avvocato, in un caso che prevede la pena capitale, puo' significare l'esecuzione dell'imputato'', ha affermato. Burdine uccise nel 1983 W.T. Wise, con il quale divideva una roulotte, a suo dire perche' la vittima voleva obbligarlo a prostituirsi. ''Lo stato del Texas non deve preoccuparsi di me. Mi ritiro in campagna. Non sono piu' quello di una volta'', ha dichiarato il condannato.

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EMIRATI ARABI UNITI - ADULTERA CONDANNATA ALLA LAPIDAZIONE - E' UNA CAMERIERA INDONESIANA
29 feb.  - Una cameriera indonesiana e' stata condannata a morte per lapidazione da una corte degli Emirati Arabi Uniti, per aver avuto una relazione ''adulterina'' con un indiano. L'uomo ha lasciato il paese per sfuggire all'arresto, ma non ne avrebbe avuto bisogno perche' la corte islamica di Fujairah, uno dei sette sceiccati che compongono gli emirati, lo ha assolto. Non e' chiaro se la donna, Karten Karikender, 29 anni, sia sposata o meno: negli emirati le relazioni fuori dal matrimonio sono considerate adulterine anche se i due partner sono single. L'ambasciata indonesiana ha preannunciato l'intenzione di presentare appello, promettendo di fare il possibile per salvare la donna.

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U.S.A./NEBRASKA - CONDANNATO NON PUO' TENERE SOLDI SPOT BENETTON
29 FEB - Un condannato nel braccio della   morte del Nebraska non potra' incassare l'assegno da mille   dollari (quasi due milioni di lire) che gli e' stato pagato per  essere apparso nella campagna Benetton contro la pena capitale. Lo ha deciso oggi il procuratore generale dello stato Don  Sternberg affermando che il compenso ricevuto da Jeremy Sheets  dovra' essere depositato nel fondo statale di compensazione  delle  vittime degli omicidi.    Sheets, che ha 26 anni, e' un bianco in attesa di esecuzione   per aver ucciso una giovane nera in un delitto sessuale a   sfondo razzista. Ex marinaio, si e' sempre proclamato  innocente  del delitto per cui e' stato condannato. La decisione di Strenberg e' stata approvata dai mass media   locali: ''E' stato l'unico sviluppo positivo nel grottesco   schema di marketing archietttato da Benetton'', ha commentato il  'Lincoln Journal Star'.  Sheets non e' il solo condannato nel braccio della morte del Nebraska a figurare nella campagna Benetton: un altro e' John   Lotter che tuttavia non ha chiesto e ottenuto alcun comnpenso   per la sua partecipazione agli spot.

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U.E. - GRANDE SODDISFAZIONE PER ABOLIZIONE IN UCRAINA 
29 FEB - Soddisfazione Ue dopo l'abolizione della pena di morte decisa nei giorni scorsi   dall'Ucraina.    In una nota diffusa questo pomeriggio a Bruxelles la   presidenza portoghese dei Quindici ha definito la misura   adottata dal parlamento di Kiev ''un passo molto importante per   la tutela dei diritti umani in Ucraina e verso l'abolizione   universale della pena capitale, che e' l'obiettivo cui punta   l'Ue''.    L'Ue si e' anche rallegrata nella nota della decisione dell'Ucraina di aderire al protocollo numero sei della convenzione   europea dei diritti umani, sulla messa al bando definitiva della  pena di morte.

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U.S.A. CHIESTO NUOVO PROCESSO PER ABU-JAMAL 
29 feb. - Un nuovo processo per Mumia Abu-Jamal, il giornalista afroamericano, gia' membro delle Pantere Nere, condannato a morte con l'accusa di aver ucciso nel 1981 un poliziotto a Filadelfia. E' quanto hanno chiesto centinaia dimostranti che hanno partecipato, ammanettati fra di loro, al sit-in di fronte all'edificio che ospita la Corte Suprema a Washington. La polizia e' intervenuta trascinando via i dimostranti ed arrestando 185 persone. Da 17 anni nel braccio della morte, Mumia, che si e' sempre dichiarato innocente, ha scritto diversi articoli ed editoriali per criticare il sistema giudiziario americano. Ed il suo caso e' diventato un simbolo, in America ed all'estero, della lotta per l'abolizione della pena di morte negli Stati Uniti. A favore della richiesta del nuovo processo di sono espressi gruppi per i diritti civili e star di Hollywood. Gli attuali legali di Mumia ritengono che il loro cliente non sia stato adeguatamente difeso nel processo nel 1982, che il giudice che presiedeva la corte si sia affrettato da dare un giudizio, precludendo la possibilita' di un processo equo ed imparziale e che siano state violate le regole internazionali in materia di pena capitale.        Lo scorso autunno la Corte Suprema ha rifiutato la richiesta di un nuovo processo per Mumia, la cui esecuzione, fissata per il due dicembre, e' stata sospesa da un giudice federale in attesa che venga presa in considerazione la nuova richiesta degli avvocati.

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ARABIA SAUDITA - ALTRE DUE ESECUZIONI
28 feb. - Due condanne a morte sono state eseguite in Arabia Saudita, portando cosi' a nove le esecuzioni compiute dall'inizio dell'anno. Lo ha riferito l'agenzia di stampa saudita precisando che un saudita e' stato decapitato per aver rapito e violentato una bambina di quattro anni ed un sudanese per atti di stregoneria. Il ministero dell'Interno nell'annunciare le due esecuzioni, avvenute come vuole la tradizione sulla pubblica piazza, non ha fornito ulteriori dettagli sulle accuse di stregoneria.

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U.S.A./TEXAS  - MESSA A MORTE BETTY LOU BEETS
24 feb - Non c' � stato nulla da fare e non sono serviti gli appelli di numerose personalit� per salvare la vita a Betty Lou Beets. La donna, accusata di aver ucciso uno dei suoi 5 mariti, � stata uccisa nella camera della morte di Huntsville, seguendo il solito rituale. 

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U.S.A./FLORIDA - PRIMA ESECUZIONE CON L'INIEZIONE LETALE
23 FEB - Per la prima volta in 73 anni   la Florida ha messo a morte oggi un condannato con una iniezione   invece della sedia elettrica.  Il detenuto Terry Melvin Sims e' stato dichiarato   ufficialmente morto oggi alle 07.10 del mattino. Era stato   condannato all'esecuzione per aver ucciso un vice sceriffo nel   1977 durante una rapina.    Dopo le polemiche sulla crudelta' della sedia elettrica come   metodo di esecuzione, l'assemblea statale della Florida aveva   dato ai condannati la possibilita' alternativa di morire con una   iniezione. 

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U.S.A./ITALIA - SENATRICI ITALIANE SCRIVONO AD HILLARY CLINTON 
23 feb. - Le senatrici italiane hanno scritto alla first lady americana Hillary Clinton per chiederle di non appoggiare la pena di morte durante la sua campagna elettorale. Su proposta di Ersilia Salvato, vice presidente del Senato, le senatrici italiane hanno deciso di scrivere ad Hillary Clinton dopo aver avuto notizia che lei, in occasione della sua candidatura a senatore per lo Stato di New York, si e' dichiarata favorevole alla pena capitale con la motivazione che ad essa sarebbe favorevole la maggior parte della popolazione di quel territorio. ''Noi donne parlamentari italiane -si legge nella lettera firmata da Salvato, Ganeri, Prisco, Pagano, De Zulueta, Scopelliti, Toia e molte altre- siamo fortemente impegnate contro le esecuzioni capitali in tutto il mondo ed abbiamo appoggiato con convinzione la campagna per la moratoria entro il 2000. Le sue parole ci hanno colpito ed addolorato -prosegue la lettera- perche' in questi anni abbiamo seguito il Suo impegno per molte cause di giustizia a favore dei diritti umani ed avevamo molti buoni motivi per pensare che il mantenimento della pena di morte potesse non figurare nel Suo programma. Ci auguravamo, al contrario, che Lei si impegnasse affinche' la pena capitale fosse abolita, o almeno oggetto di una moratoria e di un profondo ripensamento. sappiamo che la pena di morte negli Stati Uniti -continua- e' oggetto di campagna elettorale, ma sappiamo altresi' che noi donne abbiamo la capacita' e la forza di cambiare le forme, le pratiche e le priorita' della politica''. La lettera si conclude affermando la convinzione delle firmatarie che ''ogni stato debba spendere energie e risorse nella riparazione del male che viene fatto, senza mai accrescerlo o legittimarlo'', e augurandosi che Hillary Clinton possa ripensarci.

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ARABIA SAUDITA - GIUSTIZIATO UN SOLDATO  
23 FEB - Un soldato e' stato  giustiziato oggi - attraverso decapitazione - in Arabia Saudita. Con l'esecuzione di oggi sale a sette il numero delle persone  giustiziate dall'inizio dell'anno.

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U.S.A./TEXAS - RESPINTO IL RICORSO PER BETTY LOU BEETS
23 FEB - Un giudice federale ha respinto  oggi l'istanza per un rinvio dell'esecuzione di Betty Lou Beets,  la nonna di 62 anni conosciuta come la 'vedova nera'. Il giudice James Nowlin, pronunciandosi in merito alla causa   intentata dagli avvocati della donna per un nuovo processo, ha   definito la mossa legale ''un ennesimo esempio di un prigioniero che tenta di bloccare un'esecuzione subito prima   dell'appuntamento con la morte''.    Beets, condannata per l'uccisione del quinto marito e  accusata anche dell'uccisione del quarto, dovrebbe essere messa a morte domani con un'iniezione letale.    Subito dopo la lettura del verdetto del giudice Nowlin, i  suoi avvocati hanno annunciato l'intenzione di ricorrere in   appello presso un tribunale superiore e, se necessario, fino   alla Corte Suprema di Washington.  La causa afferma che i diritti civili della donna furono  violati perche' a lei non fu data la possibilita' di presentare   le prove delle violenza subite sin dall'infanzia e per mano di   tutti i suoi mariti.   Una volte esaurite le vie legali, a Betty resta una sola   speranza: che il governatore George Bush Jr. conceda un rinvio   di 30 giorni e chieda alla commissione di grazia dello stato di   riesaminare il suo caso. 

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U.S.A./TEXAS - DUE DETENUTI DISPERATI PRENDONO IN OSTAGGIO UNA SECONDINA NEL BRACCIO DELLA MORTE
22 FEB -Per tredici ore una secondina e' stata tenuta in ostaggio da due condannati che  protestavano per le condizioni di vita nel penitenziario. Ponchai Wilkerson e Howard Gwidry, che due anni fa avevano   preso parte a un clamoroso tentativo di evasione, hanno liberato  il loro ostaggio oggi all'alba dopo che le autorita' del carcere  hanno concesso loro di parlare con un gruppo di attivisti contro  la pena capitale. E' successo a Terrell, uno dei due carceri - l'altro e'   l'unita' di Ellis vicino a Huntsville - dove i condannati a   morte in Texas aspettano l'appuntamento con il boia.  A Jeanette Bledsoe, la loro prigioniera, non e' stato torto   un capello durante la rivolta, cominciata ieri pomeriggio dopo   che la donna aveva accompagnato uno dei due detenuti in cella.    All'improvviso era sbucato l'altro condannato e i due avevano  sopraffatto la guardia armati di un coltello e di una sbarra di   metallo. Jeanette era stata quindi ammanettata per una gamba in  un  minuscolo sgabuzzino adiacente al braccio della morte. ''Ma   l'hanno trattata con rispetto, come dimostrano le telecamere dei  servizi di sicurezza'', ha ammesso Larry Fitzgerald, il   portavoce delle prigioni del Texas. Wilkerson e Guidry contestavano   di dover restare chiusi in cella per 23 ore al giorno, con la possibilita' di uscire solo per la doccia e una breve passeggiata. Quando alla fine della rivolta hanno incontrato i   militanti abolizionisti, hanno consegnato loro una lunga lista di richieste tra cui quella della moratoria delle esecuzioni.    Wilkinson, che ha 24 anni e sulle spalle l'assassinio di un   gioielliere di Houston, ha poco da perdere: dovrebbe subire   l'iniezione letale il 15 marzo. Per Gwidry, condannato per  l'assassinio su commissione di una donna, non e' stato ancora  fissato l'appuntamento con il boia.    I due detenuti erano stati protagonisti nel novembre 1998 di   un tentativo di evasione da Ellis, l'unita' per i condannati a   morte di Huntsville. Il tentativo all'epoca fini' male e i   protagonisti della fuga ripresi e riportati dietro le sbarre   tranne uno che era annegato nelle paludi circostanti in   carcere.    Wilkinson e Gwidry, assieme ad altri irriducibili,  erano  stati trasferiti a Terrell, considerato un penitenziario  piu'  sicuro e moderno. Ma sia per Terrell che per Ellis le condizioni  di prigionia  sono disumane: i due ribelli hanno denunciato il  loro stato di pressocche' totale isolamento aggravato dal fatto  che le autorita' chiedono loro sei mesi per aggiungere nomi  all'elenco dei visitatori. ''Volevano attirare l'attenzione   sulle loro condizioni: dal non avere uno specchio davanti a cui   farsi la barba, alla possibilita' di uscire di cella per piu' di  un'ora al giorno'', ha detto Deloyd Parker, uno degli attivisti   ammessi nel carcere dopo la liberazione di Jeanette Bledsoe.    Da quando negli anni ottanta ha ripristinato la pena   capitale, il Texas ha messo a morte un numero record di 206   persone

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ARABIA SAUDITA, ALTRE DUE ESECUZIONI 
21 feb. - Sono state eseguite le condanne a morte di due sauditi accusati di aver rapito una ragazza. Lo ha riferito il ministero dell'Interno saudita precisando che l'esecuzione e' avvenuta nella citta' di Medina. Sono salite cosi' a cinque le esecuzioni compiute dall'inizio dell'anno in Arabia Saudita. Lo scorso anno sono state eseguite cento condanne a morte.

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U.S.A. - CLINTON: CORAGGIOSA LA MORATORIA DELL'ILLINOIS, MA ESCLUDE SOSPENSIONE PER CONDANNE FEDERALI
17 feb. - La pena di morte entra nel gioco della campagna elettorale americana. E se George Bush ribadisce il suo entusiastico sostegno alla pena capitale, ed esclude ogni moratoria nel Texas, Bill Clinton loda come ''coraggiosa'' la sospensione delle esecuzioni decisa recentemente dal governatore dello stato dell'Illinois, George Ryan, per permettere la revisione dei casi ed evitare errori giudiziari.  Il presidente americano si e' definito ''abbastanza favorevole'' nei confronti della proposta di garantire ai detenuti nei bracci della morte la possibilita' di provare la propria innocenza con il test del Dna. Ma ha escluso una moratoria per i 27 condannati, fra i quali Timoty McVeigh, in attesa dell'esecuzione nelle prigioni federali. La proposta di legge del senatore democratico Patrick Leahy vuole garantire i test del Dna a tutti i condannati in attesa nelle prigioni statali e federali. Vengono proposti anche standard piu' severi per la scelta degli avvocati di ufficio per gli imputati in casi in cui viene chiesta la pena di morte e misure tese ad incoraggiare gli stati a presentare la possibilita' alle giurie di comminare sentenze di ergastolo senza benefici.        L'amministrazione di Clinton sta anche prendendo in considerazione i vari argomenti che contestano la pena di morte sulla base della discriminazione razziale e, ha aggiunto il presidente, il Dipartimento di Giustizia sta approntando una direttiva generale per le richieste di grazia. ''I sostenitori della pena di morte -ha detto Clinton che ha sempre appoggiato la pena capitale- hanno l'obbligo morale di assicurarsi che quando questa viene applicata non vi siano dubbi sulla colpevolezza''.

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U.S.A.: LA CATENA SEARS METTE AL BANDO I PRODOTTI BENETTON
17 FEB - I prodotti della Benetton sono   stati banditi negli Stati Uniti da tutti i negozi della 'Sears   Roebuck', la seconda catena di grandi magazzini degli Usa, a   causa della campagna pubblicitaria della azienda italiana contro  la pena di morte.  La Sears ha il quartier generale a Chicago (Illinois), dove il governatore ha appena proclamato una controversa moratoria   sulle esecuzioni. Nell'autunno scorso la Sears aveva cominciato   a vendere i prodotti Benetton in 400 negozi in tutti gli Usa con  un contratto importante che segnava il rilancio della presenza   della azienda italiana sul mercato americano.    Ma la campagna della Benetton, centrata su interviste e   immagini di 28 detenuti americani, ha toccato un nervo scoperto.    ''Le foto mostrano che i condannati a morte non sono numeri,  ma persone che ti guardano negli occhi per affermare i loro  diritti di esseri umani che la societa' vuole eliminare'', ha  spiegato il fotografo Oliviero Toscani. La campagna ha gia' suscitato una miriade di polemiche e   controversie in America. Lo stato del Missouri ha fatto causa la  scorsa settimana alla Benetton sostenendo che il permesso di   fotografare alcuni detenuti del braccio della morte era stato   ottenuto con l'inganno.    Dopo le polemiche e le azioni legali, sono giunte adesso le   rappresaglie commerciali.

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FRANCIA-U.S.A. /LA MISSIONE IMPOSSIBILE DI JACK LANG  
17 FEB - C'e' anche l'impegno di salvare la   vita a un condannato a morte in Texas nella straripante agenda   di Jack Lang, presidente della Commissione esteri dell'Assemblea   nazionale, ex ministro socialista della cultura, punto di   riferimento di mille battaglie civili e di iniziative di grande   impatto, come l'annuale tecno-parade a Parigi. Stavolta quella   di Lang e' una missione impossibile nel cuore duro dell'America,  il Texas: nel braccio della morte del carcere di Huntsville, vuole salvare la vita di Odell Barnes, nero probabile innocente  che il 1 marzo deve essere ucciso con iniezione letale.    Lang e' tornato in Francia dopo due giorni trascorsi ad    'implorare' il governatore del Texas George W. Bush, al quale ha   spedito una lettera, di non commettere questo 'atroce errore   giudiziario'. Come un novello generale Lafayette, ha arringato   gli americani prima di tornare alla Bastiglia: ''americani e   francesi - ha detto uscendo dal carcere dove ha incontrato per   un'ora il condannato a morte - noi condividiamo gli stessi   valori umani. Ed e' in nome di questi valori che mi permetto di  dire al presidente del comitato per le grazie e al  governatore  Bush che non devono lasciar uccidere un  innocente''.      Barnes, condannato nel '91 per aver ucciso la  sua compagna,  si e' sempre proclamato innocente. Da due anni,  Lang segue la  vicenda, patrocinata dall'associazione 'Lutte pour  la justice'  che ha pagato detective privati e finanziato  indagini. 
Lang segue da due anni la   vicenda ed era come se i due gia' si conoscessero. Nonostante il   vetro che li separava e la gabbia in cui era rinchiuso Odell, e'  stato come se due vecchi amici si riabbracciassero''.    Odell Barnes ''ci da' una lezione di dignita' e di coraggio -  ha detto oggi Lang - la sua innocenza e' una convinzione cosi'   forte e lampante che in lui c'e' una luminosita' interiore''.    Oggi trentunenne, Barnes fu condannato da una giuria di soli bianchi nel 1991, per l'omicidio dell'infermiera Helen Bass, 42 anni, trovata morta in casa con un proiettile in testa. Barnes -   pregiudicato per vari reati - fu fermato dopo una segnalazione   anonima: impronte digitali, un testimone e due minuscole tracce   di sangue della vittima sulla tuta bastarono per incastrarlo.    Soltanto le indagini private di questi ultimi anni hanno   mostrato che alcune prove erano state costruite, comprese le   tracce di sangue prelevate da un laboratorio e appositamente   fatte finire sulla tuta di Barnes.

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U.S.A./TEXAS - IL PAPA CHIEDE GRAZIA PER ODELL BARNES 
17 FEB - Attraverso una lettera del nunzio   apostolico a Washington, Papa Giovanni Paolo II ha chiesto al   governatore del Texas George W. Bush di graziare il condannato   alla pena capitale Odell Barnes, che dovrebbe essere messo a   morte l'1 marzo per un crimine di cui si dice innocente.    ''Il Santo Padre prega perche' la vita del signor Barnes sia   risparmiata grazie alla Sua compassione e magnanimita''' recita la lettera inviata a Bush dall'arcivescovo Gabriel Montalvo e resa di pubblico dominio dalla Coalizione texana per l' abolizione della pena di morte, con sede a Houston.    ''A nome di Sua Santita' Papa Paolo Giovanni II - scrive   Montalvo - ho l'onore di rivolgermi a Lei per chiederLe di   considerare un ricorso di clemenza'' per Barnes, 31 anni,   condannato nel 1991 per l'omicidio della fidanzata che dice di   non aver commesso. Il caso di Barnes, che attende l'esecuzione nel braccio della   morte del carcere di Huntsville, ha attirato l'attenzione di   diversi esperti legali contrari alla pena di morte e che lo  hanno rivisto, con l'aiuto dell'associazione legale francese  Lotta per la giustizia, sostenendo ora di avere le prove dell'innocenza del condannato.

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U.S.A. - BILL CLINTON CONTRARIO ALLA MORATORIA SULLE CONDANNE A MORTE
17 feb. - Bill Clinton ha respinto gli appelli perch? in tutti gli Stati Uniti sia imposta una moratoria sulle esecuzioni delle condanne a morte.
Il presidente americano, che ? un sostenitore dell'esecuzione capitale, ha tuttavia ammesso che coloro i quali sono a favore di questo tipo di pena hanno un "obbligo particolarmente severo" di assicurarne la rispondenza alle responsabilit? dei condannati: in altre parole, di evitare che persitano dubbi sulla loro effettiva colpevolezza.
Al riguardo, Clinton ha invitato le autorit? dei singoli Stati Usa a "vigilare con estrema attenzione" sui rispettivi iter di inflizione della pena capitale, cos? da scongiurare che siano giustiziate persone innocenti; e ha elogiato il coraggio di George Ryan, governatore dell'Illinois, che ha congelato le esecuzioni una volta emersa l'effettiva estraneit? ai delitti attribuiti loro di ben tredici condannati a morte nell'arco di vent'anni.
Proprio dall'iniziativa senza precedenti di Ryan, risalente al 31 gennaio ("Il nostro sistema ? intriso di errori", aveva denunciato il governatore) ha messo in moto la campagna di opinione sull'eventuale moratoria globale, del resto gi? precedentemente invocata dall'Ordine degli Avvocati statunitense.
Ancora la settimana scorsa un parlamentare democratico, il senatore Russ Feingold, aveva esortato Clinton a imporre la sospensione delle esecuzioni, quanto meno quelle inflitte da giudici federali se non anche a livello statale.
Il presidente ha comunque reso noto che il ministero della Giustizia sta compiendo tutta una serie di controlli onde accertare che alla pena capitale si faccia ricorso equamente dal punto di vista dell'eguaglianza razziale, essendo noto che la stragrande maggioranza dei giustiziati sono persone di colore o appartenenti a minoranze etniche; che sono in preparazione direttive rivolte ai condannati stessi per rendere loro pi? semplice l'iter di richiesta dei provvedimenti di clemenza.
"Penso che se fossi ancora un governatore", ha concluso Clinton, il quale alla guida dell'Arkansas firm? quattro ordini di esecuzione, "esaminerei con scrupolo la situazione esistente nel mio Stato e deciderei poi sulla base dei soli fatti".

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FRANCIA/U.S.A. - LANG (FRANCIA) IN TEXAS PER GRAZIA A CONDANNATO
14 FEB - Il presidente della commissione esteri dell'Assemblea nazionale francese, il socialista Jack Lang, si rechera' domani negli Stati Uniti, in Texas, per incontrare Odell Barnes, condannato a morte per il quale Lang spera di ottenere la grazia prima dell'esecuzione, fissata per il 1 marzo. Lang, ex ministro della cultura, si e' impegnato da anni per la revisione del processo di Barnes, un nero americano di 31 anni condannato a morte per l'omicidio della sua donna. ''Sembra chiaramente innocente - afferma Lang - la sua esecuzione sarebbe un omicidio''. Domani pomeriggio, Lang incontrera' ad Austin il presidente del Board of Pardons and Paroles (comitato per le grazie). Mercoledi' sara' nel carcere di Huntsville per l'incontro con il detenuto.

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U.S.A./TEXAS - VERRA' ESEGUITA SENTENZA DONNA 62 ANNI
12 FEB - Il Texas si prepara alla seconda esecuzione di una donna dai tempi della guerra civile. Betty Lou Beets, 62 anni, soprannominata 'vedova nera' dopo essere stata incriminata per l'omicidio di due dei cinque ex mariti, sara' messa a morte il 24 febbraio con un'iniezione letale. Lo hanno reso noto ieri sera funzionari della procura generale di Houston, facendo notare che ormai l'interessata ha esaurito senza successo l'iter degli appelli e che solo una presa di posizione della Commissione di stato per il perdono o del governatore George Bush, potrebbero impedirne la messa a morte nel carcere di Huntsville dove e' rinchiusa. Beets era stata condannata quando una giuria di Dallas aveva stabilito che il quinto marito morto nel 1983 era stato ucciso da lei. La donna era stata anche incriminata, ma il processo non si e' mai svolto, per l'omicidio del quarto marito del 1981. In un'intervista apparsa oggi sul quotidiano 'Dallas Morning News', Beets ha detto che in sette anni di matrimonio con cinque uomini era stata costante vittima di abusi e violenze. Era stata la disperazione generata da tante umiliazionia spingerla nel 1972 a sparare alle spalle del marito di allora. Il 3 febbraio 1998 Karla Faye Tucker era stata la prima donna messa a morte nel Texas dai tempi della guerra civile e la sua esecuzione era divenuto un caso internazionale, soprattutto dopo il pentimento ispirato da una conversione religiosa.

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U.S.A./Pennsylvania - FILADELFIA CHIEDE MORATORIA ESECUZIONI
11 FEB - Filadelfia ha chiesto una moratoria sulle esecuzioni capitali nello Stato della Pennsylvania. E' la piu' grande delle otto citta' degli Stati Uniti che hanno fatto finora tale passo. Con 12 voti a favore e quattro contrari, il Consiglio comunale ha approvato una risoluzione d'appoggio ad una proposta presentata nel Parlamento statale che imporrebbe una sospensione di due anni delle esecuzioni capitali e istituirebbe una speciale commissione per il riesame della legge che regola la pena di morte in Pennsylvania. Filadelfia, con 1,4 milioni, e' la quinta citta' degli Stati Uniti per numero di abitanti. Con essa sono otto, secondo il gruppo per i diritti civili Quixote Centre, le citta' e contee che appoggiano la moratoria. Il 31 gennaio scorso, il governatore dell'Illinois ha ordinato una sospensione delle esecuzioni, dopo la scoperta che 13 detenuti erano stati condannati a morte ingiustamente. Il governatore della Pennsylvania Tom Ridge - ha detto un portavoce - non sta prendendo in considerazione un'iniziativa del genere in quanto a suo avviso non mancano le possibilita' di rimediare a errori giudiziari.

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U.S.A./ OKLAHOMA - ESECUZIONE
10 FEB - Un uomo condannato per aver ucciso nel 1988 una donna di 80 anni a Oklahoma city, e' stato messo a morte la notte scorsa con un'iniezione letale nel carcere statale di McAlester. Michael Donald Roberts, 41 anni, e' stato pronunciato morto - ha indicato un portavoce delle carceri dello Stato - tre minuti dopo aver ricevuto in vena il cocktail letale. E' stata la 22a condanna eseguita da quando l'Oklahoma ha ripreso le esecuzioni nel 1990, dopo aver reintrodotto le pena di morte nel 1997. ''Cio' che vedete qui stanotte e' sbagliato'', sono state le ultime parole di Roberts, sull'orlo delle lacrime. ''Questo - ha aggiunto - dovrebbe essere uno stato cristiano. Bisogna solo chiedere a Dio di perdonarli''.

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CONGO – SALVATI DUE UOMINI DALL’ESECUZIONE GRAZIE A SANT’EGIDIO -
IL COLOSSEO SI ILLUMINA PER DUE GIORNI
10 FEB. - ''Il Colosseo si riaccende per due giorni per celebrare l'importante decisione del presidente della Repubblica democratica del Congo, Laurent Desiree Kabila, di commutare in ergastolo la condanna a morte di due libanesi detenuti in Congo, Sami Yassine e Khalil Ghodban.
La decisione di graziare i due condannati a morte � stata presa dal Presidente congolese, in seguito alla esplicita e pressante richiesta della Comunit� di Sant’Egidio, da tempo impegnata nella regione in una difficile mediazione per riportare la pace nell’area.

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U.S.A./CONGRESSO AMERICANO - SENATORE VUOLE PIU' PROTEZIONE PER CONDANNATI
10 FEB - Sull'esempio dello stato dell'Illinois, che ha di recente proclamato la moratoria delle esecuzioni, un influente senatore democratico sta per proporre in Congresso nuove norme a protezione dei detenuti nel braccio della morte. L'iniziativa, che Patrick Lehay illustrera' domani al Congresso, permettera' ai condannati, in attesa di esecuzione nei carceri federali o statali, di chiedere la prova del Dna per stabilire la loro innocenza. La proposta Lehay mira inoltre a fissare uno standard minimo nazionale di competenza per gli avvocati d'ufficio nei processi in cui e' in gioco la vita dell'imputato: qualche giorno fa il 'New York Times' aveva citato il caso dell'Illinois in cui il legale nominato dalla corte ''era cosi' incoerente che sarebbe stato comico se, anziche' di un vero processo, si fosse trattato di una finzione''. Lehay ha peso in Senato, in quanto capogruppo democratico in commissione giustizia: la sua iniziativa segna un'importante interferenza federale nella giurisdizione degli stati e va contro una tendenza della giurisprudenza che negli ultimi anni, per accelerare il macabro iter della pena di morte, ha impedito in molti casi la revisione delle condanne a morte sulla base del test del Dna.

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U.S.A./MISSOURI – LO STATO DEL MISSOURI FA CAUSA A BENETTON
10 FEB - Lo stato del Missouri ha fatto causa alla Benetton e al fotografo Oliviero Toscani accusandoli di aver usato l'inganno per fotografare alcuni detenuti nel braccio della morte, usando poi le immagini per una campagna in grande stile contro le esecuzioni. Il procuratore generale del Missouri Jay Nixon, annunciando ieri l'azione legale, ha sottolineato che la Benetton non avrebbe mai ottenuto il permesso di fotografare i condannati se fosse stato spiegato il vero motivo della richiesta: ''Le nostri prigioni non possono essere usate per scopi commerciali''. La richiesta di accesso ai detenuti era stata patrocinata da una associazione di legali Usa che si batte contro la pena di morte. La campagna della Benetton mostra le immagini di 28 condannati a morte. ''Mira a mostrare al pubblico la realta' della pena di morte - ha spiegato Toscani - Questi condannati non sono numeri ma uomini che ti guardano negli occhi''.

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UNIONE EUROPEA - SODDISFAZIONE PER MORATORIA IN ILLINOIS
9 FEB - Soddisfazione dell'Ue dopo l'annuncio della decisione del governatore dello stato americano dell'Illinois George Ryan di instaurare una moratoria sulle esecuzioni capitali. ''L'Ue auspica che questa decisione costituisca una tappa importante verso l'abolizione della pena di morte nell' Illinois'' ha indicato in una nota la presidenza protoghese dei Quindici. ''Il rischio di condannare un innocente e' uno dei principi essenziali alla base della posizione dell'Ue per l'abolizione della pena di morte'' ha aggiunto la presidenza portoghese. Ryan ha annunciato il 31 gennaio una moratoria sulle esecuzioni capitali nell'Illinois denunciando come un ''bilancio vergognoso'' il fatto che 13 innocenti siano stati condannati a morte dal 1977. Nella dichiarazione diffusa oggi l'Ue ha incoraggiato tutti gli stati americani in cui la pena di morte e' in vigore ''a riflettere a questo rischio ed a varare misure analoghe'' a quella decisa dall'Illinois ''in modo da giungere all'abolizione definitiva della pena di morte in tutto il paese'' .

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MORATORIA2000 - RACCOLTE DUE MILIONI DI FIRME - FIRMANO ANCHE UMBERTO ECO E ELIE WIESEL
8 FEB - Umberto Eco e Elie Wiesel hanno sottoscritto l'appello per una Moratoria mondiale della pena di morte entro il Duemila promosso dalla Comunita' di Sant'Egidio. Le adesioni all'iniziativa hanno raggiunto in questi giorni il numero di 2.000.000

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U.S.A. WASHINGTON - IL RITORNO DEL BOIA
8 FEB - Torna il boia a Washington. Nella capitale d'America non esiste la pena di morte ma le autorita' hanno deciso di chiedere ugualmente l'esecuzione di Carl Derek Cooper, un nero accusato di aver massacrato tre persone a Georgetown, il quartiere dei bianchi ricchi di Washington. L'ultima esecuzione nella capitale risale al 1957 quando Robert Carter fini' sulla sedia elettrica per aver ucciso un poliziotto disarmato e fuori servizio. Da allora gli abitanti di Washington hanno ripudiato il boia. Ma la legge consente di chiedere la pena di morte contro i responsabili di crimini particolarmente efferati. Il ministro della giustizia Janet Reno ha deciso che questo e' il caso di Cooper. L'uomo e' accusato di aver ucciso tre dipendenti di un caffe' della popolare catena Starbucks durante una rapina fallita. L'assassino era entrato nel locale subito dopo la chiusura, chiudendo i tre lavoratori in una stanzina e uccidendoli a colpi di pistola alla testa, stile esecuzione. Il triplice omicidio, avvenuto nel luglio 1997, aveva sconvolto gli abitanti della zona bianca di Washington. Nella capitale avvengono ogni anno centinaia di omicidi ma solo un pugno a ovest della sedicesima strada, il confine 'invisibile' tra la zona nera e quella bianca. Un triplice omicidio tra i bianchi non si ricordava da decenni. Cooper era stato arrestato nel marzo scorso dopo mesi di indagini innescate da una 'soffiata' alla polizia. Gli inquirenti avevano registrato le telefonante del sospetto e nascosto una videocamera davanti alla sua casa. Dopo l'arresto Cooper aveva confessato non solo il triplice omicidio a Starbucks ma anche altri 48 crimini. L'ultimo processo per reati che comportavano la pena di morte era avvenuto a Washington nel 1972 (l'imputato era riuscito ad evitare l'esecuzione). Da allora gli abitanti della capitale hanno espresso piu' volte, in referendum elettorali, la loro opposizione alla pena capitale. Ma le autorita' federali possono intervenire nel caso di omicidi eccezionalmente brutali e la Reno sembra intenzionata a fare di Cooper (che ha compiuto il massacro a poca distanza della casa del ministro Madeleine Albright) un caso esemplare. Nelle carceri federali sono 21 i condannati a morte in attesa del boia (quasi tutti sono neri). Un senatore ha chiesto pochi giorni fa al presidente Bill Clinton di ordinare una moratoria delle esecuzioni dei condannati a morte federali, sulla scia di quella dichiarata in Illinois (dove 13 condannati a morte sono ruisultati innocenti negli ultimi anni). Clinton ha detto che ci pensera' ma non ha preso impegni. La Casa Bianca ha lasciato intendere che passeranno diversi mesi prima che sia presa una decisione. Da gennaio Clinton non sara' piu' presidente.

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IRAN: NON SARANNO CONDANNATI A MORTE I 13 EBREI
4 FEB - Tredici ebrei e otto musulmani iraniani che Teheran accusa di spionaggio militare per conto di Israele non saranno condannati a morte, secondo quanto scrive oggi il quotidiano internazionale arabo 'al-Hayat'. In una corrispondenza da Teheran pubblicata in prima pagina, il giornale cita ''fonti informate'' secondo cui 10 degli ebrei ''saranno condannati al carcere, ma non a morte, perche' la natura del caso in cui sono coinvolti non prevede la pena capitale''.

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U.S.A/ ALABAMA SOSPESA ESECUZIONE
4 FEB. - La Corte Suprema degli Stati Uniti ha sospeso l'esecuzione di un condannato a morte nello stato di Alabama per analizzare la domanda presentata dal detenuto sull'uso della sedia elettrica. L'esecuzione di Robert Lee Tarver, di 52 anni, doveva avvenire la notte scorsa ma la Corte sta studiando ora la richiesta del condannato di non essere ucciso per mezzo della sedia elettrica, perche' si tratta di un metodo crudele ed in altri stati vietato. Tarver e' stato condannato a morte nel 1984.

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USA, CLINTON STUDIA RICHIESTA SU MORATORIA
4 FEB - La Casa Bianca ha affermato oggi che il presidente Clinton prender� in considerazione la richiesta rivoltagli di sospendere le esecuzioni federali. Un portavoce ha detto che Clinton � "sicuramente preoccupato" dopo la decisione dell’Illinois di sospendere le esecuzioni e vuole valutare come lo stato gestisca la pena di morte. Il portavoce Joe Lockhart ha detto che la richiesta di sospensione, presentata in una lettera dal senatore democratico del Wiscounsin Russ Feingold, � allo studio del consiglio della Casa Bianca. Questo non garantisce, ha aggiunto, che il presidente Clinton prender� subito una decisione sull’argomento. "Il presidente � rimasto sicuramente preoccupato dai problemi sollevati dal governatore dell’Illinois", ha detto Lockhart. "Se ci verranno presentate delle preoccupazioni legittime, prenderemo in considerazione queste preoccupazioni. Ma non posso prevedere nulla al di l� di questo finch� non avremo la possibiit� di studiare il problema". Feingold ha basato la sua richiesta sulla sospensione delle esecuzioni decisa dal governatore George Ryan in Illinois fino a quando le autorit� non determineranno se la pena di morte � amministrata giustamente. Dal 1976, l’Illinois ha giustiziato 12 detenuti, ma 13 detenuti nel Braccio della Morte sono stati prosciolti, dal 1987 a oggi, tramite appelli, prove del DNA o, in alcuni casi, grazie alle ostinate indagini di alcuni studenti di una facolt� di giornalismo. In una lettera datata mercoledi 2 febbraio, Feingold ha chiesto a Clinton di sospendere le esecuzioni federali e di chiedere al Ministro della Giustizia, Janet Reno, un approfondito riesame su come � stata usata la pena di morte federale, "alla luce delle serie domande sollevate in Illinois e altrove". "Prima che il governo federale esegua una sentenza capitale, il Dipartimento della Giustizia dovrebbe essere assolutamente certo che non siano stati condannati a morte degli innocenti", ha scritto Feingold. "Deve assicurare che la pena di morte federale � applicata in maniera corretta e giusta". Secondo Feingold, che ha presentato un progetto di legge per abolire la pena di morte federale, le corti federali hanno condannato a morte 21 persone, tre quarti delle quali appartenenti a minoranze. Tra i condannati, c’� l’uomo condannato per aver messo la bomba a Oklahoma City, Timothy McVeigh. Un altro, Juan Raul Garza, ha esaurito le possibilit� di appello e potrebbe diventare il primo detenuto giustiziato a livello federale dal 1963. Garza, capo di una banda di trafficanti di marijuana a Brownsville, in Texas, venne condannato a morte per l’omicidio di tre uomini da lui ritenuti informatori della polizia. Secondo dati del Death Penalty Information Center, in tutti gli Stati Uniti, dal 1973, sono state liberate dal Braccio della Morte 85 persone.

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ARABIA SAUDITA, 2a ESECUZIONE DEL 2000
4 FEB - Un saudita condannato alla pena capitale per aver ucciso un connazionale durante una lite e' stato messo a morte oggi mediante decapitazione nella provincia meridionale di Asir. Lo ha reso noto l'agenzia ufficiale saudita Spa. Quella di oggi e' la seconda esecuzione del 2000 in Arabia Saudita. L'anno scorso ve ne sono state 99.

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PAPA: MESSAGGIO A CLINTON SU DIRITTO ALLA VITA
3 FEB - Un messaggio inviato dal Papa a una 'Colazione di Preghiera' organizzata oggi a Washington dal presidente americano Bill Clinton ha ribadito il diritto alla vita ''dal concepimento fino alla morte naturale''. Il messaggio, letto dal Nunzio Apostolico negli Usa arcivescovo Gabriel Montalvo, ha toccato implicitamente alcuni temi delicati come l'aborto, l'eutanasia e la pena di morte. ''Il mondo si aspetta dagli Stati Uniti che diano l'esempio nella protezione di ciascuna vita umana, dando anche una protezione giurica a tutti gli esseri umani, in particolare per coloro che sono piu' deboli e piu' vulnerabili'', afferma la lettera del papa. Il messaggio, centrato sulle responsabilita' degli uomini politici e sulla necessita' di non dimenticare i valori religiosi, ha ribadito la necessita' di proteggere ''il diritto di ogni esser umano alla vita, dal concepimento fino alla morte naturale''. La 'Colazione di Preghiera' e' un evento annuale organizzato dalla Casa Bianca con la partecipazione di migliaia di esponenti di tutte le fedi, nonche' membri del Congresso e del governo Usa. Fu in questa occasione che Clinton espresse un anno fa, nel vortice del Sexgate, il suo pentimento per la sua relazione con Monica Lewinsky. Alla conferenza quest'anno hanno partecipato anche la first lady e il magistrato Kenneth Starr.

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