NO alla Pena di
Morte |
Notizie dal mondo - Ottobre 1999 |
Il simbolo indicher� le notizie relative ad una esecuzione
ITALIA - Sr. HELEN PREJEAN A ROMA E GENOVA, SU INVITO DI SANT'EGIDIO
U.S.A./TEXAS : - NUOVA ESECUZIONE
30 OTT - Prima di iniziare le riprese di ''Dead man walking'' il regista le disse ''non voglio trasformarti in una super-suora ma farti conoscere per come sei, una donna in chiaro-scuro, una donna piena di contrasti''. Una scelta, questa, che non solo valse un Oscar alla protagonista Susan Sarandon, ma che ha fatto di Helen Prejean - la religiosa americana che assiste i condannati nel braccio della morte dei carceri americani - un simbolo vivente della battaglia per fermare le mani di tutti i boia del mondo. Da oggi per 48 ore a Roma suor Helen, circondata dagli amici della Comunita' di Sant'Egidio (motore trainante di un appello per la Moratoria universale delle esecuzioni che ha gia' raccolto oltre un milione e settecentomila firma in 125 paesi) ha il pensiero rivolto al dibattito che da martedi' impegnera' la Terza Commissione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla risoluzione dell'Ue per una moratoria mondiale delle esecuzioni nel Duemila in vista di una totale abolizione della pena capitale. ''Sappiamo - ha detto suor Helen annunciando 'battaglia' - che dietro le quinte ci sono tentativi di bloccare l'operazione''. Le armi in mano agli irriducibili sostenitori della morte legale (Usa, Iraq, Sudan, Cina, Iran), ha spiegato la religiosa, sono due: ''far annegare la proposta in un mare di emendamenti e convincere i paesi del terzo mondo a rimandare la discussione. Armi, entrambe, in grado di uccidere''. Camicetta bianca, pantaloni scuri, caschetto grigio e occhi luminosi abituati a leggere dentro le persone: ''divido la mia vita tra i viaggi per far avvicinare la gente alla causa dell'abolizionismo e la realta' nel braccio della morte''. Al momento suor Helen sta seguendo il caso (il quinto fino ad oggi) del detenuto salvadoregno Manuel Ortiz. ''Possiamo vivere senza la pena di morte'' e' uno degli slogan di suor Helen e del suo movimento ''M 2000'', che risalta in bella vista sul vetro dell' automobile che guida a New Orleans, dove vive. Si tratta di un concetto che comincia a farsi strada nella mentalita' della Chiesa. ''Se per 1700 anni la Chiesa - ha osservato - e' stata piu' o meno favorevole alla pena di morte ora i criteri che prima riguardavano la gravita' del crimine stanno cambiando.Oggi ci si interroga sull'utilizzo della pena capitale''. Fondamentale per quello che lei ha definito un ''cambio di rotta'' e' stato Giovanni Paolo II, il primo Papa che - l'anno scorso parlando a Saint Louis - ha ''ridato dignita' anche alla vita dei colpevoli''. A Roma solo per due giorni, Suor Helen non rivedra' il Papa (lo ha gia' incontrato nel '97): ne commentera' pero' l'Angelus, domani, in diretta televisiva.
29 OTT - E' stato messo a morte nella prigione di Huntisville, nel Texas, un uomo di 31 anni, Domingo Cantu, riconosciuto responsabile di aver violentato ed ucciso una donna di 94 anni. L' uomo uccise l' anziana, Suda Eller Jones, nel giugno del 1988, mentre stava lavorando nel giardino della sua abitazione, a Dallas. Alla polizia ha sempre detto che commise quella violenza e quel delitto sotto l' effetto della cocaina e che non ricordava quanto avvenne. Cantu e' la 28ma persona giustiziata con un iniezione di sostanze chimiche letali quest'anno nello stato americano.ITALIA - SISTER HELEN PREJEAN AI GIOVANI DI GENOVA: INDESCRIVIBILE SOFFERENZA CONDANNATO
29 OTT - ''E' difficile ammazzare qualcuno senza torturarlo. Ma da un po' di tempo a questa parte negli Usa ci si illude di poter trasformare la pena di morte in qualcosa di asettico: si sterilizza l' ago per l' iniezione letale, si fa stendere il condannato su un letto che sembra d' ospedale. Assurdo, non esiste una pena capitale pulita''. Sister Helen Prejean, americana, autrice del libro 'Dead man walking' (da cui e' stato tratto l' omonimo film con Susan Sarandon e Sean Penn), piu' volte candidata al Nobel per la pace, e' da ieri in Italia ospite della comunita' di Sant' Egidio che sta raccogliendo le firme per chiedere all' Onu una moratoria sulle esecuzioni capitali che dovranno tenersi nel 2000. L' Italia e' uno dei paesi piu' attivi nella campagna contro la pena di morte. La comunita' di Sant' Egidio ha finora raccolto 1.600.000 firme in 125 paesi del mondo, un milione delle quali in Italia (e 200.000 negli stessi paesi che mantengono la pena di morte nei loro ordinamenti). Sister Helen ha raccontato la sua esperienza al fianco di cinque condannati (tre alla sedia elettrica, due con iniezione). ''Essere presenti ad un esecuzione - ha detto - ti lascia nel cuore un segno indelebile. E' indescrivibile la sofferenza di chi deve essere giustiziato. Ed e' un'illusione pensare che ci possa essere pena di morte senza tortura. Chi e' condannato, muore ogni giorno, 1000 volte''.ITALIA - APPELLO SENATO A BUSH JR. PER GRAZIA A LARRY ROBISON
29 OTT - Grazia per Larry Robison: e' l'appello rivolto al Governatore George W. Bush e alla Commissione delle grazie del Texas, e' il Comitato informale del Senato per l'abolizzione della pena di morte e la moratoria delle esecuzioni capitali, composto da rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari. Il comitato chiede che non sia eseguita la condanna a morte inflitta a Larry Robison, pluriomicida, al quale e' stata diagnosticata una grave forma di sofferenza mentale. L'esecuzione di Robison, fissata per il 17 agosto, fu poi sospesa in attesa della decisione sul ricorso del condannato che verra' esaminato nelle prossime settimane. Il presidente del Comitato, la senatrice Ersilia Salvato e la collega Francesca Scopelliti avevano incontrato la scorsa settimana i genitori di Robison ai quali avevano assicurato l'interessamento del Senato italiano, da tempo impegnato a sostegno della campagna per la moratoria universale delle esecuzioni capitali.U.S.A./CAROLINA DEL SUD: SPUNTA VERA COLPEVOLE, BOIA FERMATO IN EXTREMIS
29 OTT - L'iniezione letale era gia' pronta quando una confessione inattesa ha fermato il boia all'ultimo momento. Connie Hess, di 32 anni, sostiene di essere la vera colpevole di un omicidio per il quale e' stato condannato a morte un suo amico, Richard Johnson, di 36 anni. L'esecuzione di Johnson, che era in programma per le 18 di questa sera (mezzanotte in Italia) e' stata sospesa. La corte suprema della Carolina del Sud si e' impegnata a esaminare il caso entro il 10 novembre. ''E' un passo nella direzione giusta - ha dichiarato il difensore John Blume - ma Johnson non e' ancora salvo. Speriamo di ottenere la revisione del processo''.''Le prove su cui e' fondata la condanna sono credibili - ha risposto il pubblico ministero Charlie Condon - ma vogliamo che ogni dubbio sia eliminato prima dell'esecuzione''. Thelma Blue, la madre dell'uomo assassinato, ha chiesto al governatore John Hodges di risparmiare la vita di Johnson. ''Non voglio - ha detto fra le lacrime - che un uomo forse innocente debba morire''. Durante il processo ho mentito perche' avevo paura di finire sulla sedia elettrica. Johnson e' innocente. Il padrone del camper non e' stato ucciso da lui, ma da Curtis Harbert''. La lettera e' stata spedita da un manicomio nel Nebraska dove Connie Hess e' ricoverata. Si puo' credere alla confessione tardiva di una inferma di mente? Connie e' stata presa sul serio quando la sua testimonianza ha fatto condannare Johnson a morte. Ma ora che vorrebbe salvarlo, forse e' troppo tardi.O.N.U. - IMMINENTE IL DIBATTITO IN COMMISSIONE
29 OTT - Conto alla rovescia per la risoluzione dell'Unione Europea all'Onu che proclama una moratoria mondiale delle esescuzioni in vista della totale abolizione della penba di morte: il dibattito in terza Commissione dell'Assemblea Generale prendera' il via martedi' prossimo in vista di un voto che potrebbe arrivare gia' in settimana. Lo scontro si preannuncia aspro: da un lato i 73 paesi che hanno co-firmato la risoluzione; dall'altro un nutrito gruppo di nazioni contrarie che ad oggi, secondo calcoli ufficiosi, sarebbero una settantina su 188 membri dell'Onu. Il fronte dei paesi contrari (ne fanno parte irriducibili sostenitori della pena di morte come Libia, Sudan, Iran, Iraq, Cina e Stati Uniti) ha continuato in questi giorni a presentare emendamenti per snaturare il testo al centro del dibattito. La modifica finora piu' insidiosa e' stata presentata dall'Egitto: ''Richiamandosi ai principi generali della Carta dell'Onu'' si chiede all'Assemblea Generale di riaffermare che ''ogni stato ha un diritto inalienabile nello scegliere il proprio sistema economico, politico, sociale e culturale senza interferenze di alcun altra nazione''
Se la risoluzione passera' le forche caudine della Terza Commissione, nelle settimane seguenti sara' iscritta nell'agenda dell'Assemblea Generale e potrebbe essere votata entro meta' dicembre.ITALIA - IL COLOSSEO SI ILLUMINERA' CONTRO LA PENA DI MORTE
28 OTT - Il Colosseo diventer� un vero e proprio faro mondiale contro la pena di morte. Il monumento-simbolo di Roma restera' acceso ininterrottamente per due giorni ogni volta che un condannato a morte si vedra' sospesa o rinviata l' esecuzione. L' idea e' del Campidoglio e dell'ufficio romano dell'Onu che hanno gia' coinvolto Presidenza del Consiglio, sovrintendenza archeologica, e Acea, la societa' comunale per l' energia e l' ambiente. Hanno aderito anche la Comunita' di S. Egidio e Amnesty International. ''E' uno dei modi per caratterizzare Roma nell' anno del Giubileo - ha spiegato l'assessore capitolino ai grandi eventi Paolo Gentiloni - non solo come sede dell'Anno Santo, ma anche come motore di grandi campagne civili internazionali. E per rivendicare un ruolo di citta' che va al di la' della dimensione religiosa''.
All'alba del nuovo millennio il cuore di Roma come punto di partenza per grandi campagne collegate al riconoscimento di diritti umani in tutto il mondo. E' questo per Staffan De Mistura, responsabile dell'ufficio italiano delle Nazioni Unite, lo ''spirito'' con cui l'Onu ha dato vita all'iniziativa contro la pena di morte nell'anno del Giubileo e che vedra' il Colosseo illuminarsi per 48 ore ogni volta che una vita sara' salvata. L'evento che sara' presentato ufficialmente il 12 dicembre in occasione della giornata Onu dei diritti umani e con il dibattito all'assemblea generale; ''quel giorno il Colosseo sara' illuminato per la prima volta alla presenza delle massime autorita' italiane''. De Mistura ha poi sottolineato che se non fosse arrivata da Roma la Corte Penale Internazionale ''oggi forse non sarebbe esistita''. A suo parere dunque ''il Colosseo vibra in quella direzione'' nel quadro di una serie di iniziative che vengono portate avanti con ''forza e coraggio''.
Riguardo a questa iniziativa riportiamo l'articolo di Fabio Isman apparso sul Messaggero del 29 ottobre 1999LA GRANDE INIZIATIVA UMANITARIA
IRAN: DUE IMPICCAGGIONI
Il Colosseo contro la pena di morte, coro di s�: Amnesty, Nessuno tocchi Caino e SantEgidio decideranno quando scatter� lilluminazione. 28 OTT
Saranno tre organizzazioni non governative e precisamente Amnesty International, "Nessuno tocchi Caino" e la Comunit� di SantEgidio a decidere quando lAcea, durante tutto il 2000, dovr� accendere lo speciale sistema di luci da cui il Colosseo verr� illuminato di un colore dorato per 48 ore, ogni volta che un condannato a morte avr� guadagnato almeno qualche briciola di vita, perch� la sentenza capitale nei suoi confronti sar� stata sospesa, o almeno rinviata: "Il progetto prevede che, a parte il caso di comunicazioni ufficiali indirizzate alle Nazioni Unite, il monitoraggio da cui scaturir� lilluminazione a giorno del Colosseo sia affidato proprio a queste tre organizzazioni", dice Staffan de Mistura, che dirige lufficio romano dellOnu.
Linedita iniziativa, senza precedenti per qualsiasi monumento al mondo, � stata al centro di numerosi commenti, dopo che ieri Il Messaggero lha resa pubblica. Il ministro Giovanna Melandri e il soprintendente archeologo Adriano La Regina si sono dichiarati del tutto favorevoli alla nuova immagine del Colosseo, "finora legato a una storia di morte e di dolore, e che quindi � positivo poter assimilare a unidea di speranza" (La Regina); il ministro ha ricordato limpegno "del governo italiano contro la pena di morte", e, del resto, quando venne a Roma il segretario generale dellOnu Kofi Annan, proprio il Presidente del Consiglio Massimo DAlema gli aveva confermato che "il raggiungimento di una moratoria universale sulla pena di morte � tra le priorit� della politica italiana". Ancor pi� soddisfatto il sindaco; Francesco Rutelli afferma che "con liniziativa del Colosseo, e limpegno del Santo Padre Giovanni Paolo II contro la pena di morte", Roma si "afferma come capitale mondiale della lotta" in questo senso; e sottolinea anche lapprovazione, in prima lettura, del bilancio 2000 da parte del Parlamento europeo, avvenuta ieri, in cui compaiono cinque emendamento proprio da lui stesso proposti. Impegnano la Commissione a investire dei fondi proprio nel campo dei diritti umani, per iniziative contro la pena di morte; in particolare, un provvedimento riguarda il "sostegno a favore di campagne e azioni volte a ottenere una moratoria sulle esecuzioni, nonch�, a lungo termine, labolizione della pena capitale", e quindi potr� anche servire per coprire i costi del "progetto Colosseo". I tecnici dellAcea stanno ancora studiando i criteri dellilluminazione a giorno; per una definizione completa dei dettagli, occorreranno un paio di settimane; ma tutto dovrebbe essere pronto per la prima illuminazione di tipo dimostrativo, il 12 dicembre, la domenica successiva alla giornata mondiale dei diritti umani. Ancora una volta, Roma sar� al centro dellattenzione mondiale; e stavolta, per una causa davvero assai nobile e universalmente sentita.
28 OTT - Due iraniani, condannati alla pena capitale per omicidio, sono stati messi a morte pubblicamente, mediante impiccagione, a Lahijan nel nordest del paese. Lo scrive oggi il giornale 'Kayhan'. Farandust Khani, 22 anni, e Mohsen Sharmshir, 30 anni, sono stati impiccati all'alba di oggi.U.S.A./FLORIDA - SECONDA ESECUZIONE RINVIATA IN DUE GIORNI
27 OTT - La Corte suprema della Florida ha rinviato l' esecuzione di una condanna a morte sulle sedia elettrica fissata per oggi. Gia' ieri, gli stessi giudici avevano deciso di sospendere per sette giorni l' esecuzione capitale di un uomo, Terry Melvin Sims, accogliendo una richiesta dei difensori di poter presentare al piu' presto prove che dimostrassero la sua estraneita' al delitto di un vice sceriffo, uccisi nel 1977 a Longwood, in Florida. Ora, la Corte suprema ha deciso di rinviare a venerdi' prossimo l' esecuzione di Anthony Braden Bryan, di 40 anni, condannato alla pena capitale per un omicidio compiuto nel 1983.U.S.A./Pennsylvania - RINVIATA ESECUZIONE DI ABU-JAMAL
27 ott. - Un tribunale della Pennsylvania ha disposto il rinvio dell'esecuzione del giornalista nero Mumia Abu-Jamal, gia' fissata per il 2 dicembre prossimo. Un collaboratore del giudice ha affermato che la decisione e' stata presa con il consenso dei rappresentanti dell'accusa e della difesa.U.S.A. - LA CORTE SUPREMA SI INTERROGA SULLA SEDIA ELETTRICA
FILIPPINE - INTERROTTA LA MORATORIA, NUOVA ESECUZIONE
27 OTT - Per la prima volta in oltre un secolo, la Corte suprema degli Stati Uniti si interroghera' se sia costituzionale o no mettere la gente a morte con la sedia elettrica. Decidendo ieri di discutere l'argomento, la Corte ha di fatto bloccato l'uso della 'sedia' in Florida, concedendo un rinvio indefinito a un condannato che doveva essere giustiziato questa mattina e a un altro la cui esecuzione era prevista per la settimana prossima. In Florida sono state messe a morte 44 persone con la sedia elettrica da quando nel 1976 le esecuzioni sono riprese negli Usa. Prima c'era una vecchia sedia elettrica, la 'old sparky' come veniva 'affettuosamente' chiamata. Era stata costruita dai prigionieri ed e' finita in soffitta dopo che a un condannato, durante l'esecuzione, era andata a fuoco la testa. Nel luglio scorso la nuova 'sedia' fece sgorgare sangue dal naso a un condannato. Ci fu cosi' una nuova sospensione. Il 24 settembre, pero', la Corte suprema dello stato ha ribadito che la sedia elettrica ''e' legale'' e garantisce ''una morte umana''. Negli Usa sono 11 gli stati che prevedono la sedia elettrica come mezzo per mettere a morte i condannati, anche se la maggior parte di loro prevede mezzi alternativi e quindi non utilizzano da anni la 'sedia'. Le autorita' della Florida hanno fatto sapere di essere pronte a usare l'iniezione letale se la sedia elettrica dovesse essere dichiarata non legale.
Intanto Leander Shaw Jr., l'unico nero della corte suprema dello stato, in dissenso sulla costituzionalita' del metodo d'esecuzione decisa dai suoi colleghi il 24 settembre, aveva messo sulla pagina web della Corte (www.flcourts.org) la foto dell'esecuzione di Allen Lee Davis, surriscaldando ulteriormente il dibattito. La Florida ha messo a morte 44 persone dalla ripresa delle escuzioni in Usa, nel 1976. Il presidente della Camera statale John Trasher, un repubblicano, ha definito ''terribilmente frustrante'' l'ennesimo rinvio di esecuzione, e ha proposto un modo per aggirare le eccezioni di costituzionalita': al condannato potrebbe essere offerta la scelta tra la sedia elettrica e l'iniezione letale.
26 ott. - Niente grazia per Pablito Andan, il filippino condannato a morte per stupro e giustiziato oggi alle tre del pomeriggio, ora locale delle Filippine. ''Li amo, li amo'', sono state le ultime parole di Andan, rivolte ai suoi tre figli piccoli. A nulla e' servito il disperato appello per la grazia presentato proprio dal piu' grande dei tre bambini al presidente filippino Joseph Estrada, che gia' ieri aveva respinto anche la richiesta di grazia dei legali del condannato. ''Mi dispiace'', aveva detto Estrada, ultima speranza del 26enne Pablito Andan, dopo che la Corte Suprema aveva respinto l'ultima mozione per un nuovo processo, presentata dal Gruppo per l'assistenza legale gratuita (Flag). ''La prego di perdonare mio padre -ha scritto Allan Rorie Andan di sei anni- abbia pieta', siamo ancora piccoli ed il nostro futuro poggia su nostro padre''. Vana anche la speranza espressa ieri dall'avvocato Theodore Te che il presidente Estrada potesse cambiare opinione e fermare l'esecuzione, avvenuta per mezzo dell'iniezione letale. Andan era stato condannato per lo stupro e l'omicidio di una studentessa di 20 anni nel febbraio 1994. L'esecuzione era stata fissata per il 18 maggio scorso, con la garanzia di tre rinvii. Il 14 ottobre scorso, Estrada aveva approvato una ''raccomandazione'' del ''comitato di coscienza presidenziale'' per sospendere la condanna. Abolita nel 1987, la pena di morte nelle Filippine e' stata ripristinata nel 1994 in seguito ad un impennata del tasso di criminalita'. Da allora oltre mille persone sono state condannate a morte.U.S.A./FLORIDA - GIUDICE METTE SU INTERNET FOTO ESECUZIONE
ARABIA SAUDITA: - NUOVA DECAPITAZIONE
26 OTT - Un giudice della Corte Suprema della Florida, che dissente con il certificato di costituzionalita' dato dai suoi colleghi alla sedia elettrica, ha messo una foto-shock di un'esecuzione su Internet, chiedendo ai cittadini di esprimersi. I visitatori del sito sono stati alcuni milioni in poche ore, tanto che la pagina e' andata in tilt e la foto e' stata tolta. Leander Shaw Jr. e' l'unico nero della Corte Suprema dello stato, che questa settimana riprende le esecuzioni sulla sedia elettrica, accusata da molti di essere una punizione disumana. Per motivare il suo dissenso, Shaw ha messo sulla pagina della corte ('www.flcourts.org') la foto dell'esecuzione di Allen Lee Davis, dal cui naso e' sgorgato sangue in gran quantita' dopo la scossa mortale. Milioni di persone da tutto il mondo hanno voluto dire la loro sulla pena capitale, fino a paralizzare il sito. Quella macabra esecuzione, lo scorso 8 luglio, porto' al blocco dell'attivita' della sedia elettrica - nuova di zecca - fino al 24 settembre, quando la Corte Suprema statale sanci' che il metodo e' costituzionale ed umano. Davis, hanno detto le autorita' carcerarie, sanguino' perche' la maschera di cuoio che doveva bloccargli la testa era troppo stretta per un uomo della sua stazza, oltre 150 chili.
26 OTT - Un cittadino saudita, riconosciuto colpevole da un tribunale religioso di aver rapito e violentato un bambino di quattro anni, e' stato decapitato oggi in una piazza della citta' di Abha, nella parte sudoccidentale del regno wahhabita. Lo ha riferito l'agenzia saudita 'Spa' citando un comunicato del ministero degli interni saudita. Con l'esecuzione odierna sono almeno 88 - secondo un calcolo non ufficiale - le persone giustiziate dall'inizio dell'anno in Arabia Saudita dove vige la legge islamica (Sharia) che prevede la pena di morte per coloro che si rendono colpevoli di reati gravi come l'omicidio, la violenza sessuale ed il traffico di stupefacenti.ITALIA - DELEGAZIONE SENATO IN MISSIONE IN ASIA CENTRALE
ARABIA SAUDITA - ESECUZIONE DI UN FILIPPINO
26 ott. - Una delegazione del comitato informale del Senato contro la pena di morte e per la moratoria universale delle esecuzioni capitali, composto dalla vice presidente del Senato, Ersilia Salvato, da Francesca Scoppelliti (Fi) e Salvatore Senese (Ds) e' da oggi in missione in Asia centrale. Tra domani e lunedi' prossimo, si legge in un comunicato, la delegazione visitera' la Kirghizia, l'Uzbekistan e il Kazakistan, dove si incontrera' con rappresentanti dei governi e dei parlamenti locali. Gli incontri della Delegazione sono finalizzati ad acquisire i necessari consensi all'approvazione da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite della risoluzione per la moratoria universale delle pene capitali.
25 ott. - Un filippino condannato a morte per aver rapinato ed ucciso a coltellate un tassista e' stato giustiziato in Arabia Saudita. Il ministero dell'Interno saudita ha riferito che l'esecuzione e' stata compiuta a Riad. Oltre 90 sono state le condanne a morte eseguite in Arabia Saudita quest'anno, una cifra decisamente superiore alle 29 del 1998. La legge islamica applicata in Arabia Saudita prevede la pena di morte per il traffico di droga, l'omicidio, rapina a mano armata e stupro. Le organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno criticato il Paese per non dara una sufficiente assistenza legale agli imputati. IRAQ: OLTRE 120 ESECUZIONI
25 OTT - Nella prigione di Abu Ghraib, alla periferia di Baghdad, 123 persone sono state ''giustiziate'' il 12 ottobre scorso, secondo quanto ha riferito oggi il centro per i diritti umani del Partito comunista iracheno (Pci), all'opposizione. In un comunicato, il Pci ha precisato che 19 dei condannati erano oppositori politici al regime del presidente Saddam Hussein, mentre gli altri erano ''criminali comuni''. Il Pci fornisce peraltro i nomi dei 19 oppositori, affermando che erano originari soprattutto del sud sciita del Paese e che ''questo nuovo massacro e' una nuova prova della natura criminale del regime'' al potere a Baghdad.ITALIA - CENERI CONDANNATO A MORTE IN OKLAHOMA SEPOLTE IN LIGURIA
U.S.A./VIRGINIA - NUOVA ESECUZIONE
24 OTT - Le ceneri di Scotty Moore, un uomo di 43 anni condannato a morte e giustiziato il 3 giugno scorso in Oklahoma, saranno tumulate mercoledi' prossimo, alle ore 15,30, nel cimitero di Manarola, una delle localita' piu' suggestive delle Cinque terre. Scotty Moore - e' detto in una nota della Comunita' di S. Egidio di Genova che ha diffuso la notizia - aveva in Liguria molti amici, con i quali era in contatto epistolare. Amava il mare e si era affezionato alla Liguria proprio grazie a questa corrispondenza. Come molti condannati a morte non voleva che il suo corpo finisse nel cimitero del ''braccio della morte'' ed aveva espresso il desiderio di essere sepolto in Liguria. Le sue ceneri arriveranno in Italia martedi' prossimo, accompagnate dal suo avvocato difensore, Leslie Delk, e dal segretario di Amnesty international, Karen Woo. Iniziative come queste - commenta la Comunita' S. Egidio - contribuiscono alla campagna per l' abolizione della pena di morte. Il mese prossimo sara' presentata alla Nazioni Unite la proposta di moratoria della pena di morte, promossa dalla stessa comunita' e da altre associazioni laiche e religiose, sottoscritta da un milione e 600 mila persone in 125 paesi del mondo.
20 OTT - Jason Matthew Jospeh, riconosciuto colpevole di omicidio, e' stato giustiziato mediante iniezione letale nel carcere correzionale di Greensville, a Jarratt in Virginia. L'esecuzione -la dodicesima quest'anno in Virginia- e' avvenuta alle 09:05 p.m. (locali. le 03:05 italiane).O.N.U. - DELEGATO SINGAPORE: METTERE IN ATTO LA MORATORIA E' COME LEGALIZZARE LA PROSTITUZIONE
20 OTT - Il bando della pena di morte equivale alla legalizzazione della prostituzione o dei matrimoni tra i gay: il dibattito all'Onu sulla moratoria delle esecuzioni richiesta dall'Unione Europea si e' arroventato e i paesi del 'partito del boia' hanno evocato scenari da Sodoma e Gomorra. L'ambasciatore di Singapore all'Onu Kishore Mahbubani ha fatto da 'apri-pista' paragonando il blocco delle esecuzioni a una serie di altri mali d'importazione che il mondo ricco ''cerca di imporre'' ai paesi del Terzo mondo. ''Stili di vita che sono ritenuti accettabili in California, dal consumo di droga al matrimonio dei gay, sono diventati modello per molti giovani nel mondo'', ha detto l'ambasciatore osservando che ''oggi l'Europa si batte per l'abolizione della pena di morte. Domani si battera' per la legalizzazione degli stupefacenti, e dopodomani per la legalizzazione della prostituzione''. La Risoluzione europea depositata alle Nazioni Unite proclama che ''l'abolizione della pena di morte contribuisce al progressivo sviluppo dei diritti umani''. Ma il fronte del 'no' guidato da Singapore non e' stato affatto d'accordo e ha aperto la controffensiva. Il primo appuntamento e' a meta' novembre in Terza commissione dell'Assemblea Generale quando la Risoluzione passera' sotto le forche caudine del voto. Il documento della Ue e' stato finora co-firmato da 71 paesi su 188 paesi dell'Onu ma si trova di fronte un'opposizione agguerritissima di 64 nazioni: ne fanno parte gli Stati Uniti in compagnia di nazioni 'paria' sul fronte dei diritti umani come Cina, Sudan, Libia, Iran e Iraq. Ma come accadde cinque anni fa quando un analogo progetto portato dall'Italia al vaglio dell'Assemblea Generale deraglio' per una manciata di voti, non e' stata la superpotenza Usa a guidare la campagna anti-moratoria. Anche stavolta, come allora, Singapore ha fatto da apri-pista. Per catturare consensi nel blocco degli indecisi Mahbubani ha convocato nei giorni scorsi gli ambasciatori di una ottantina di paesi. E nel discorso in terza commissione ha accusato gli europei di voler ''imporre i loro valori su altre societa''' e di esser ''pronte a costringere alcune nazioni del terzo mondo, in particolare quelle che ricevono aiuti Ue, a votare in favore del loro sistema sociale''. La partita come si vede e' ancora aperta. In vista dello showdown di novembre il fronte pro-pena di morte ha preparato tre pagine di modifiche alla risoluzione che comprendono alcuni 'emendamenti killer': nel 1994 fu proprio a causa di uno di questi emendamenti, proposto anche allora da Singapore, che l'iniziativa italiana fini' su un binario morto.O.N.U.-AMBASCIATORE ITALIANO FULCI, LA MORATORIA E' UNA CAUSA MORALE
20 OTT - La battaglia europea all'Onu per la moratoria delle esecuzioni vede l'Italia impegnata in prima linea: ''La nostra delegazione non risparmiera' nessuno sforzo, nessun sacrificio perche' trionfi questa grande causa morale'', ha proclamato l'ambasciatore italiano alle Nazioni Unite Francesco Paolo Fulci. L'ambasciatore ha ricordato che non si tratta di un confronto facile: ''Gli schieramenti si equivalgono e gli incerti sono sottoposti a fortissime pressioni di entrambe le parti''. La moratoria e' contenuta in una bozza di risoluzione che passera' ai voti della terza Commissione per i diritti umani dell'assemblea generale nella prima meta' di novembre: in essa si chiede il blocco delle esecuzioni in vista della totale abolizione della pena di morte.CAMBOGIA - IL GOVERNO STAREBBE PER REINTRODURRE LA PENA DI MORTE
20 OTT. - "La Cambogia potrebbe presto reintrodurre la pena capitale - ha affermato il ministro degli interni del governo cambogiano Sar Kheng - contro il dilagare del crimine. La costituzione, (introdotta nel 1993 al termine della sanguinosa guerra civile), non prevede la pena di morte, ma stiamo pensando ad una riforma costituzionale in tal senso".U.S.A./TEXAS - IL PREMIO NOBEL TUTU A DALLAS: LA PENA DI MORTE E' UN'OSCENITA'
20 OTT. - Parlando di fronte ad una folla di centinaia di studenti riuniti alla Southern Methodist University di Dallas, il vescovo sudafricano Desmond Tutu (negli Stati Uniti per curarsi) ha parlato di fede, compassione e riconciliazione.
Il vescovo, Premio Nobel per la Pace, nel dicembre del 1995 venne incaricato dal Presidente Nelson Mandela di presiedere la Commissione per la verit� e la riconciliazione, che aveva il compito di far luce sugli abusi ai diritti umani in SudAfrica.
Nel rapporto finale della Commissione Tutu faceva appello alla tolleranza e alla riconciliazione, poich� il Sud Africa stava entrando in una nuova era in cui le persone contavano, in quanto "ogni essere umano ha un infinito valore, essendo stato creato a immagine di Dio."
Alla domanda di uno studente che gli faceva notare che si trovava nello stato occidentale dove si svolgevano pi� esecuzioni e che anche il Sud Africa aveva abolito la pena capitale dopo la fine dell'apartheid, Tutu ha risposto che la pena di morte distrugge la vita, che � sacra, in quanto ciascuno la riceve da Dio, ed essa � a tutti gli effetti una vera oscenit�.VATICANO - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CIAMPI IN VISITA DAL PAPA "LA PROSSIMA TAPPA SARA' LA CANCELLAZIONE DELLA PENA DI MORTE DA TUTTI GLI ORDINAMENTI GIURIDICI"
19 ott - Nel corso della sua prima visita ufficiale in Vaticano da Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi rivolgendosi al S. Padre ha tra l'altro detto:
"La volont� delle Nazioni Unite d'operare per la prevenzione dei conflitti, per rafforzare il sistema di protezione dei diritti dell'individuo e gli strumenti della legalit� internazionale, dimostra che il sistema internazionale intende reagire di fronte alle lesioni arrecate dalle aggressioni agli innocenti o dalla violenza etnica. Gi� si intravede la tendenza alla graduale trasformazione del diritto internazionale in diritto delle genti. L'Italia svolge un ruolo attivo nella campagna internazionale per l'abolizione della pena di morte. Nel 1998, e per la prima volta, la pena capitale non � stata applicata in alcun Paese europeo. La prossima tappa dev'esserne la cancellazione dagli ordinamenti giuridici che ancora la prevedono. (...) La Chiesa � portatrice di istanze e di attese che permeano la societ� italiana. (...) A poche settimane dall'apertura del Grande Giubileo, dall'Anno Santo del 2000, il mio pensiero va allo straordinario evento religioso che, nelle intenzioni di vostra Santit�, � destinato a richiamare le coscienze di tutti gli uomini di buona volont� alla fratellanza e all'impegno per affrontare i problemi del nuovo secolo. Mai in passato l'umanit� ha disposto come oggi di mezzi possenti, che consentono di costruire un mondo di pace e di benessere per tutti i popoli. Ma mai ha corso cos� grandi pericoli, che minacciano la sua tenuta morale, la sua stessa sopravvivenza. L'insufficienza delle politiche volte a impedire la proliferazione nucleare e il diffondersi di armi di distruzione di massa, suscita gravi preoccupazioni. La globalizzazione dell'economia pu� portare vantaggi per tutti ma, se resta insufficientemente governata, pu� provocare crisi. (...) Tutti questi problemi investono del pari credenti e non credenti. Essi costituiscono la sfida del XXI secolo, il primo del terzo millennio dopo Cristo, per tutti coloro che hanno fede nell'uomo e nella facolt� che gli � stata data di scegliere il Bene e di vincere il Male. Santit�, anche di fronte a queste tematiche l'Italia � con lei: con lei, pellegrino di pace, stimolatore instancabile delle coscienze, difensore dei valori e dei diritti perenni dell'uomo. La sua parola � una luce di speranza per tutti gli uomini.TAIWAN - 8 ESECUZIONI IN UNA NOTTE
18 ott. - Taiwan, l'altra Cina, non � migliore della Cina popolare. Le du Cine si ritrovano sullo stesso fronte dei Paesi che eseguono le condanne a morte. Otto uomini sono stati fucilati nel braccio della morte della capitale nella stessa serata, uno dopo l'altro.
Le maggiori critiche al governo, dopo le esecuzioni sono arrivate dai media di lingua inglese ed in particolare dal "Taipei Times", che ha stigmatizzato l'episodio come "il pi� osceno atto giudiziario nella storia recente di Taiwan". Secondo il giornale il Governo in questa maniera si � definitivamente ed in una volta sola liberato delle critiche e delle pressioni politiche che richiedevano la grazia per i condannati. Ora altri tre condannati aspettano il plotone di esecuzione.ITALIA - PENA DI MORTE: SONDAGGIO CIRM, 66% ITALIANI CONTRARI
GIORDANIA: 4 ESECUZIONI
18 ott. - Il 66% degli italiani e' contrario alla pena di morte, il 30% e' favorevole, mentre il 6% non si esprime. Lo rivela un'indagine del Cirm effettuata in occasione del 'Crime Day' organizzato da Confcommercio. La percentuale di commercianti contrari alla pena capitale scende al 60%, mentre i favorevoli sono il 35% e il 5% non si esprime.
17 OTT - Tre giordani e un egiziano riconosciuti responsabili di cinque omicidi commessi l'anno scorso, sono stati giustiziati all'alba di oggi tramite impiccagione nel carcere di Swaqa, 100 chilometri a sud di Amman. Lo hanno riferito all'Ansa fonti del ministero degli interni nella capitale giordana precisando che le vittime ''hanno impiegato in tutto 20 minuti per morire''. I tre giordani impiccati si chiamavano Samir Mussa Ahmad, di 28 anni, Mohammad Abu Mohammad, di 41, e Muhammad Abed Hussein, di 29, mentre l'egiziano era Walid Dasuqi, di 20 anni. Con le condanne a morte eseguite oggi, sono 13 le persone giustiziate nel regno hashemita dall'inizio di quest'anno. ( U.S.A./TEXAS - ESEGUITA ALTRA CONDANNA, 27a NEL '99
15 OTT - Un uomo di 51 anni, Jerry McFadden. riconosciuto colpevole di aver stuprato ed ucciso nel 1986 una studentessa di 19 anni, e' stato giustiziato nel penitenziario di Huntisville, nel Texas. McFadden e' la 27ma persona messa a morte nello stato americano dall' inizio dell' anno e la seconda in questa settimana. ARABIA SAUDITA - ESECUZIONE A GEDDA
15 OTT - Un saudita, condannato alla pena capitale per omicidio, e' stato messo a morte oggi a Gedda (ovest del Paese) mediante decapitazione. Lo ha annunciato il ministero dell'Interno. Sultan al Shahri e' stato decapitato al termine della preghiera del venerdi' - afferma un comunicato diffuso dall' agenzia ufficiale Spa - ''per aver assassinato con colpi d'arma da fuoco'' un connazionale nel corso di un litigio. Con quella odierna sono 91, secondo un bilancio non ufficiale, le esecuzioni in Arabia Saudita nel 1999.U.S.A./Pennsylvania - MUMIA ABU JAMAL, CORSA PER FERMARE BOIA IN USA
14 OTT - Un appello fermera' probabilmente il boia di Mumia Abu Jamal, l'attivista nero che ha trovato molti sostenitori in Europa. Il difensore Leonard Weinglass ha annunciato infatti che nei prossimi giorni presentera' appello in un tribunale federale. Questa mossa dovrebbe essere sufficiente per bloccare l'esecuzione, che il governatore della Pennsylvania Tom Ridge ha fissato ieri per il 2 dicembre. Mumia e' stato condannato a morte per aver assassinato nel 1981 l'agente di polizia Daniel Faulkner. La difesa sostiene che la polizia ha fabbricato le prove per incastrarlo. La richiesta di revisione del processo e' stata respinta dalla corte suprema della Pennsylvania e da quella federale. Il sistema giudiziario americano consente pero' una seconda linea di ricorsi. La difesa di Mumia intende rivolgersi ora a un tribunale federale, e se anche il nuovo appello fosse respinto avrebbe il diritto di presentare nuovamente il caso alla corte suprema federale. In questo modo l'esecuzione sara' rinviata di diversi mesi e forse di anni. Il reverendo Jesse Jackson, ex candidato alla Casa Bianca, ha accusato il governatore di ''cercare la vendetta attaverso la pena capitale''. Mumia Abu Jamal, ex pantera nera ed ex militante del movimento armato 'Move', venne arrestato accanto al corpo senza vita dell'agente Faulkner. Egli stesso era ferito da una pallottola dell'agente, che prima di morire aveva fatto in tempo a rispondere al fuoco. Al suo fianco c'era una pistola, comprata da lui pochi giorni prima, che una perizia riconobbe come l'arma del delitto. In tribunale diverse testimoni giurarono di aver visto Mumia sparare al poliziotto, e altri due confermarono di averlo udito vantarsi del delitto dopo l'arresto. Mumia nega di essersi vantato ma non ha mai esplicitamente smentito di aver sparato all'agente Faulkner. I suoi sostenitori tuttavia sostengono che le testimonianze presentate dall'accusa sono false e che la polizia ha fabbricato le prove per mandare a morte un nemico politico.U.S.A./TEXAS - DEPUTATI EUROPEI CHIEDONO GRAZIA PER ROBINSON
14 ott. In una lettera indirizzata al governatore del Texas, George Bush, i deputati europei Olivier Dupuis, segretario del Partito radicale transnazionale, Paulo Casaca, eletto socialista, Monica Frassoni dei verdi e Astrid Thors, liberale, chiedono al governatore la grazia per Larry Keith Robinson, condannato alla pena di morte per l'omicidio di cinque persone commesso 17 anni fa. Larry Keith Robinson e' affetto da una forma di schizzofrenia acuta per la quale non ha mai ricevuto trattamenti adeguati ne' prima dei fatti ne' durante la sua incarcerazione.O.N.U. - A NEW YORK IN VISTA DELLA VOTAZIONE - SANT'EGIDIO, PRESENTA UN MILIONE E MEZZO DI FIRME CONTRO IL BOIA
CINA - ESECUZIONE DI UN LEADER DI UNA SETTA RELIGIOSA
13 OTT - Oltre un milione e mezzo di firme per fermare il boia nel Duemila: e' il contributo della Comunita' di Sant'Egidio nella battaglia contro la pena di morte. L'iniziativa e' stata presentata a New York nell'ambito delle manifestazioni che hanno accompagnato l'approdo all'Onu della a risoluzione dell'Unione Europea per una moratoria delle esecuzioni ''in vista della loro totale abolizione''. Ci sono molti nomi noti della politica, della cultura, della magistratura, dello spettacolo nell'elenco di Sant'Egidio: le firme saranno consegnate al segretario generale Kofi Annan alla vigilia del voto sul documento in Assemblea Generale. Oggi intanto e' stato Mario Marazziti a portare la voce della comunita' che ha mediato la guerra civile in Mozambico a un convegno sulla pena di morte alla Columbia University. Nel convegno ha preso la parola anche Suor Helen Prejan, la religiosa americana che da anni si batte contro la 'morte di stato': ''Mi rivolgo alle congregazioni religiose, al mondo laico, a tutta la gente di buona volonta'. Unitevi con la vostra firma perche' possiamo contarci sempre piu' numerosi''. L'autrice del libro che ha ispirato il film anti-pena di morte 'Dead Man Walking' ha sottolineato che le firme sono tanto piu' importanti in quanto il mondo va verso l'anno del Giubileo: ''L'anno del perdono per tutti gli uomini''. La stessa Suor Helen aveva ieri partecipato a una conferenza stampa durante la quale Richard Dieter del Death Penalty Information Center ha messo in guardia l'amministrazione Clinton: in quanto paese che applica senza risparmio la pena di morte, gli Stati Uniti si stanno sempre piu' distanziando dai loro alleati sul fronte dei diritti umani. Un rapporto del centro anti-pena capitale ha registrato che 38 stati americani continuano a far funzionare a pieno regime le camere della morte portando davanti al boia, solo quest'anno, un record di 76 persone: tra questi alcuni stranieri che non erano stati informati del diritto di consultare i loro consolati in base al diritto internazionale. ''Mentre il mondo va nella direzione della moratoria, quest'anno il numero delle esecuzioni negli Usa si avvicinera' a cento, ponendo gli Stati Uniti al terzo posto dopo la Cina e la Repubblica Democratica del Congo'', ha detto Dieter notando che gli ultimi due paesi sono spesso citati dai governi occidentali per violazioni dei diritti umani. Sempre secondo il centro di Dieter 14 stranieri hanno subito la pena capitale da quando nel 1976 la corte Suprema ha ripristinato le esecuzioni e altri 82 di 29 nazionalita' - tra questi sette europei - restano tuttora nel braccio della morte.
13 ott. - E' stata eseguita in Cina la condanna a morte del leader della setta religiosa chiamata ''Maestro di Dio'' e dichiarata fuori legge da Pechino. Lo ha riferito il quotidiano cinese ''Legal Daily'' precisando che il leader Liu Jiaguo era stato condannato alla pena capitale dall'Alta Corte della provincia dello Hunan, che lo ha accusato di aver stuprato undici donne, tra le quali due di eta' inferiore ai 14 anni, e di aver defraudato dei loro beni tutti i membri della setta. Fondata nel 1993, la setta e' nata dalla spaccatura di un altro movimento, dichiarato anche questo fuorilegge, il ''Beili King'', il leader del quale, Wu Yangming e' stato giustiziato nel 1995. Secondo quanto riferito dal quotidiano cinese entrambe i leader convincevano le donne membri della setta, a sacrificare il proprio corpo a dio altrimenti i loro familiari si sarebbero ammalati o sarebbero morti.FILIPPINE - PRESIDENTE BLOCCA ESECUZIONE
U.S.A. TEXAS, 26a ESECUZIONE
13 ott. Il presidente filippino Joseph Estrada ha bloccato l'esecuzione di una donna condannata a morte per traffico di droga. Estrada ha spiegato che ha deciso di commutare la pena in quanto la donna, Josefina Esparas era solo un corriere e non la ''mente'' dell'operazione. Il presidente filippino ha precisato inoltre di aver deciso di commutare la pena in seguito alle raccomandazioni ricevute da un comitato speciale che ha revisionato la sentenza di morte approvata dalla Corte Suprema. La 46enne Esparas sarebbe diventata la prima donna ad essere giustiziata nelle Filippine dopo essere stata trovata colpevole nel 1995 di aver trafugato da Hong Kong 20 chilogrammi di droga, chiamata ''Ice'', o shabu in gergo filippino. Nei bracci della morte delle carceri filippine vi sono 23 donne in attesa dell'esecuzione. La nuova legge prevede inoltre l'approvazione della condanna a morte da parte della Corte Suprema e l'esecuzione deve avvenire entro i 18 mesi successivi all'eventuale conferma. Il presidente puo' bloccare l'esecuzione, dando la grazia o commutando la pena.
12 OTT - Un uomo di 41 anni, Alvin Crane, giudicato colpevole di aver ucciso nel 1987 un vice sceriffo, e' stato giustiziato con un' iniezione di sostanze chimiche letali nel braccio della morte del carcere di Huntsville, in Texas. Si tratta della 26ma persona messa a morte nello stato americano nel corso di quest' anno e della 190ma dal 1976.ONU, AL VIA BATTAGLIA PER MORATORIA 2000
ARABIA SAUDITA NOVANTESIMA ESECUZIONE
12 OTT - La battaglia contro la pena di morte sta per arrivare a un importante traguardo: tra meno di due mesi l'Assemblea Generale dell'Onu potrebbe varare la moratoria delle esecuzioni nel Duemila in vista della totale abolizione della pena di morte. ''L'abolizione della pena di morte contribuisce al progressivo sviluppo dei diritti umani'': con parole semplici e solenni la risoluzione e' stata depositata ieri dai paesi dell'Unione Europea alle Nazioni Unite. 95 paesi potrebbero votare si' contro un fronte del no di 55 nazioni e 38 astenuti. ' E' la seconda volta che la risoluzione per la moratoria delle esecuzioni approda all'Onu: la prima, su iniziativa italiana, fu nel 1994, e fu un insuccesso: Da allora pero' il clima e' cambiato. E oggi gli abolizionisti possono essere ottimisti, anche se in USA l'impennata delle esecuzioni quest'anno e' impressionante: 76 condanne gia' eseguite da gennaio contro le 500 complessive dell'intero periodo 1972-1986''.
12 ott.Un saudita condannato a morte con l'accusa di omicidio e' stato giustiziato oggi in Arabia Saudita. Lo ha riferito il ministero dell'Interno saudita precisando che l'esecuzione e' stata compiuta nella citta' di Haiel, nel centro del Paese. L'uomo era stato accusato di aver ucciso un concittadino in seguito ad una discussione. Si tratta della 90ma esecuzione compiuta quest'anno in Arabia Saudita, dove lo scorso anno ne sono state eseguite 29.ITALIA - PRESENTATE 1.600.000 FIRME RACCOLTE DA S.EGIDIO PER DIRE NO
9 OTT - Un milione e seicentomila firme raccolte dalla Comunita' di Sant'Egidio in 125 paesi del mondo (1.000.000 solo in Italia e 220.000 a Roma) per fermare la pena di morte: un traguardo che rende piu' concreta la speranza coltivata da tempo dall'''Onu di Trastevere'' di ''entrare nel terzo millennio con un diritto umano in piu' e con una violazione della dignita' umana in meno''. Si chiude con un risultato che supera le previsioni - ha spiegato oggi in una conferenza stampa il portavoce di sant'Egidio Mario Marazziti - la prima fase della ''Campagna internazionale per una moratoria universale di tutte le esecuzioni capitali a partire dall'anno 2000'' che vede la Comunita' impegnata anche in una corrispondenza con 250 detenuti nei bracci della morte in piu' Stati americani. A credere che la pena capitale possa diventare ''un armamentario del passato'' e' anche la vicepresidente del Senato Ersilia Salvato presidente del Comitato informale di senatori impegnati, a livello nazionale e in sede Ue, per l'abolizione della pena capitale. ''Queste firme accrescono la speranza forte che quest'anno a New York (a meta' dicembre l'assemblea generale dell'Onu votera' una risoluzione) possiamo farcela'', ha detto Salvato. ''E' una partita che si giochera' sul filo del rasoio dove sara' necessario conquistare voto dopo voto'' per ''togliere agli Stati il potere terribile di cancellare la vita umana''. Oltre 1.600.000 firme raccolte in oltre 125 paesi contro la pena di morte.ITALIA - PRESENTATE 1.600.000 FIRME RACCOLTE DA S.EGIDIO PER DIRE NO (2)
9 0tt -. Continua a crescere a ritmo vertiginoso la campagna internazionale portata avanti da Sant'Egidio col 'placet' delle istituzioni italiane per chiedere alle Nazioni Unite di approvare una risoluzione che sospenda le esecuzioni capitali in ogni angolo del pianeta per il Duemila. L'offensiva italiana contro la pena capitale, che e' coordinata all'Onu dall'ambasciatore Paolo Fulci, e' giunta ormai alle battute finali. A dicembre, infatti, e' previsto il voto della Terza commissione del Palazzo di Vetro su un testo dell'Unione Europea, a cui seguira' successivamente la votazione dell'Assemblea. ''Se questo testo passera' in commissione vuol dire che la strada in Assemblea sara' in discesa -afferma la senatrice Ersilia Salvato, vice presidente del Senato e responsabile del Comitato di Palazzo Madama contro la pena di morte- Io sono in contatto quasi quotidiano con l'ambasciatore Fulci che sta lavorando per il buon esito dell'iniziativa. Siamo ottimisti, anche se non e' detta l'ultima parola. Occorre conquistare voto dopo voto eppoi sara' importante garantire l'astensione dei paesi i cui ordinamenti contemplano la pena di morte''. A questa campagna internazionale che ha assunto i caratteri di trasversalita', hanno aderito organizzazioni come Amnesty International, World Methodist Council, l'Unione delle comunita' ebraiche italiane, il movimento dei Focolarini, l'Istituto buddista Soka Gakkai nonche' 200 parlamentari italiani di tutti gli schieramenti, diversi sindaci europei, 30 magistrati tra cui Pierluigi Vigna, Francesco Saverio Borrelli, Giancarlo Caselli, 5 premi Nobel e oltre 100 tra cantanti ed attori, da Benigni a Jovannotti, da Accardo a Gianni Morandi. Solo a Roma la petizione ha avuto il sostegno di 220 mila persone e coinvolto piu' di 100 scuole elementari e medie. A Bari una pensionata di 97 anni, sensibilizzata sul problema, ha raccolto 100 firme andando personalmente alle fermate degli autobus. 15 mila firme, inoltre, sono state raccolte nelle carceri italiane. E 200 mila firme sono state raccolte in 80 paesi dove si registrano condanne ed esecuzioni della pena capitale o che mantengono la pena di morte nei loro ordinamenti. ''Questa pena e' la negazione del diritto alla vita riconosciuto universalmente -ha affermato Mario Marazziti, portavoce della Comunita' di Sant'Egidio- L'Onu ha riconosciuto l'assenza di dati capaci di dimostrare che ricorrere alla pena capitale non e' un deterrente efficace contro i crimini piu' efferati. Inoltre negli stati dove e' stata reintrodotta, i reati gravi non hanno subito alcuna riduzione significativa''. ''La campagna per le firme -ha aggiunto Marazziti- continuera' anche dopo il voto dell'Onu, perche' ci sara' da fare pressione sui singoli stati fino a che l'abolizione della pena di morte non venga sancita nel proprio ordinamento'' Ma ecco quali sono gli schieramenti all'Onu. Dei 187 paesi membri del Palazzo di Vetro, 63 sono totalmente abolizionisti (erano 56 solo un anno fa), 5 risultano impegnati nell'abolizione e altrettanti attuano una moratoria legale delle esecuzioni, 28 non fanno esecuzioni da almeno 10 anni e sono abolizionisti de facto. Il totale dei paesi abrogazionisti pertanto e' di 101, mentre lo schieramento dei paesi orientati a mantenere nel proprio ordinamento la pena capitale conta 72 membri. Le previsioni per il voto in assemblea Onu (previsto per meta' dicembre) inducono a pensare che almeno 90 paesi potrebbero votare a favore e i contrari non dovrebbero superare i 60. ''Contiamo soprattutto sull'astensione di molti paesi non abrogazionisti. Forse -ha concluso la senatrice Ersilia Salvato- stavolta possiamo farcela''.INDIA: CONFERMATA LA PENA DI MORTE PER GLI ASSASSINI GANDHI
8 ott. La corte suprema indiana ha confermato la condanna a morte per i quattro attentatori di Rajiv Gandhi. I giudici hanno respinto la richiesta d'appello presentata da Nalini, da suo marito Murugan, da Perarivalan e da Santhan. Ma la decisione non e' stata unanime. Uno dei magistrati si e' espresso contro la pena capitale, chiedendo l'ergastolo almeno per la donna, che da poco ha avuto un figlio.GUATEMALA: CONDANNE A MORTE PER MASSACRI DI INDIOS
8 OTT - Un tribunale guatematelco a Salama, 160 km. a nord della capitale, ha condannato a morte ieri sera tre ex paramilitari di estrema destra riconosciuti responsabili diretti dell'assassinio di due donne durante un massacro che elimino' 269 indios a Rio Negro il 13 marzo 1982. Il presidente del tribunale ha sentenziato che i tre appartenevano alle 'Pattuglie di autodifesa civile' (Pac),i famigerati squadroni della morte attivi durante i regimi militari, e sono stati gli autori della strage, passata alla storia come il 'massacro di Rio Negro',. La condanna, tuttavia, si riferisce solo all'assassinio delle due donne, le uniche persone ad esere identificate tra i 269 cadaveri orrendamente sfigurati. E' la seconda condanna a morte emessa da un tribunale nei confronti di ex militanti dei gruppi paramilitari responsabili di innumerevoli violazioni di diritti umani durante i 36 anni di guerra civile, terminata nel 1996 con un accordo di pace tra governo e ribelli di sinistra.U.S.A./CALIFORNIA - CHIEDE LA PENA DI MORTE, LA GIURIA LO ACCONTENTA
7 OTT - E' stato accontentato Brandon Wilson, l'uomo che aveva chiesto la pena di morte per aver ucciso Matthew Cecchi, un bambino di nove anni. La giuria di un tribunale di San Diego (California) si e' pronunciata oggi in favore dell'iniezione letale. Ora lo separa dal boia solo il parere del giudice sulla sua salute mentale. Wilson due giorni fa dopo aver descritto nei minimi particolari il crimine, aveva chiesto la pena capitale nel corso di un monologo sconvolgente: 'Giustiziatemi, posso uccidere ancora, perche' il mio scopo e' distruggere la vostra societa''. Wilson nel novembre scorso si stava drogando con l'Lsd sulla spiaggia di San Diego. 'Sentiva di essere stato scelto da Dio come speciale emissario sulla terra', ha spiegato il suo avvocato. Wilson pensava che l'unico suo scopo fosse quello di uccidere.EUROPARLAMENTO, APPELLO PER MORATORIA UNIVERSALE PENA DI MORTE
7 OTT - Nuovo appello dell' Europarlamento all'Assemblea generale dell'Onu perche' adotti una moratoria universale della pena di morte. In una risoluzione urgente approvata oggi a Strasburgo i deputati comunitari hanno sottolineato che la presidenza finlandese dell'Ue ha deciso di presentare una risoluzione sull'abolizione della pena di morte all'assemblea delle Nazioni Unite, che ha buone probabilita' di essere approvata quest'anno. ''Siamo solo a pochi passi dall'ottenere un grosso risultato all'assemblea dell'Onu'' ha detto prima del voto il segretario del Partito Radicale Olivier Dupuis. ''Bisogna legare alla scadenza del 2000 l'azione dell'Europa per l'abolizione della pena di morte'' ha aggiunto il democratico Francesco Rutelli. Gli eurodeputati hanno chiesto alla presidenza finlandese dell'Ue di includere nel progetto di risoluzione sulla pena di morte ''un esplicito riferimento alla decretazione di una moratoria universale delle esecuzioni capitali''. Secondo l' Europarlamento e' inoltre ''molto importante che la risoluzione Ue preveda la nomina di un relatore speciale incaricato di vigilare sulla sua applicazione''. Diversi oratori, fra cui il Pdci Lucio Manisco, sono intervenuti per denunciare le sentenze capitali che continuano ad essere inflitte ed eseguite negli Usa.U.S.A. /MISSOURI -: SENATO BOCCIA GIUDICE CONTRARIO A PENA DI MORTE
6 OTT - Il Senato americano ha bocciato la notte scorsa la nomina di un giudice nero alla Corte Suprema del Missouri dopo aver scoperto che era contrario alla pena di morte. La decisione contro il giudice Ronnie White, la prima del genere in 12 anni, e' stata un fulmine a ciel sereno. Fino a poche ore prima del voto il magistrato, destinato a diventare il primo giudice nero nella Corte Suprema del Missouri, sembrava avere l'appoggio di tutti i senatori. Ma una lettera firmata da 77 sceriffi del Missouri, dove White veniva definito 'molle' con i criminali e 'contrario' alla pena di morte, induceva i due senatori repubblicani a cambiare idea, trascinandosi dietro il resto del partito. La nomina di White veniva bocciata con i voti contrari di 54 senatori repubblicani (uno era assente) e quelli favorevoli dei 45 democratici. Un voto clamoroso: White e' diventato il primo dei 323 giudici scelti da Bill Clinton ad essere bloccato da un voto del Senato. La Casa Bianca ha accusato senza misure i repubblicani di razzismo: White e' stato bocciato non per le sue idee ma per il colore della pelle. Questo voto, ha dichiarato Clinton, ''offre un argomento forte a coloro che sospettano il senato di pregiudizi contro donne e minoranze di colore''. I senatori democratici hanno usato toni ancora piu' accesi. ''Non sapevamo neanche che fosse nero - ha replicato un repubblicano - Dopo la decisione dei due senatori del Missouri, John Ashcroft e Christopher Bond, di votare contro, non potevamo agire diversamente''. Nel Missouri la questione della pena di morte, dopo la decisione in gennaio del governatore democratico Mel Carnahan di accogliere l'appello del papa a sottrarre al boia il condannato Darrell Mease, e' diventata un terreno minato.CINA: XINJIANG, CONDANNE A MORTE CAPI PARTITO DI ALLAH
6 OTT - Le autorita' cinesi hanno condannato a morte per terrorismo tre uomini di un'etnia musulmana appartenenti ad un Partito di Allah che lotta per creare uno stato autonomo nella regione del Xinjiang, nella Cina estremo occidentale. I tre, Alimu Younusi, Duolikun Rouzi e Turhong Awuti (i nomi turchi sono translitterati in cinese), sono stati condannati in primo grado ad un processo pubblico il 23 settembre insieme ad altri sei complici, condannati a morte con la sospensione di due anni o a pene detentive, scrive il 'Giornale della legge del Xinjiang' del 28 settembre ma ricevuto oggi a Pechino. I nove avevano costituito il 'partito di Allah' nella regione meridionale del Guangdong e Dai nomi, i condannati sembrano tutti appartenere all'etnia musulmana e turcofona degli uighur, che costituisce il 60% della popolazione nel Xinjiang. La regione, di deserti, oasi e pozzi di petrolio, e' sovente teatro di attentati anticinesi.U.S.A./TENNESSEE - SOSPESA ESECUZIONE TENNESSEE
2 OTT - La Corte suprema del Tennessee ha sospeso l'esecuzione di un condannato che avrebbe dovuto esser messo a morte con un' iniezione letale fra una settimana. Sono 39 anni che nel Tennessee non si eseguono pene capitali. La sospensione, si legge nell'ordinanza emessa oggi, serve a lasciare al condannato Robert Glenn Coe, 43 anni, piu' tempo per chiedere alla Corte suprema federale di riconsiderare l'istanza per un'udienza d'appello sulla massima pena comminatagli nel 1981. Il Tennessee e' l'unico stato del sud del paese a non aver eseguito pene capitali dal 1976, quando la messa a morte e' stata reintrodotta negli Stati Uniti. Nel braccio della morte del carcere di Nashville, capitale dello stato, sono rinchuisi 99 uomini e due donne.ITALIA - IL PRESIDENTE CIAMPI: MORATORIA, OBIETTIVO DI CIVILTA'
1 OTT - La moratoria delle esecuzioni capitali, su cui le Nazioni Unite si pronunceranno entro dicembre, ''e' un obiettivo di grande civilta' per il quale il Parlamento e il Popolo italiano si battono da anni''. Ad affermarlo e' il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in un messaggio indirizzato ad alcune associazioni abolizioniste in occasione dell'avvio di una campagna di sensibilizzazione in vista del voto al Palazzo di Vetro. ''Mi rallegro per questa iniziativa - scrive Ciampi - che intende tenere desta l'attenzione e mobilitare le coscienze ''.
''All' avanguardia nella tutela del diritto alla vita e alla dignita' umana, l'Italia - sostiene il Presidente - continuera' a sviluppare nei vari fori internazionali il suo impegno a favore dell'adozione di una moratoria universale delle esecuzioni da parte delle Nazioni Unite. Un primo e importante passo verso la meta principale: l'abolizione universale della pena di morte''.