Comunità di S.Egidio

Natale 2003
Il pranzo con i poveri


"Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, n� i tuoi fratelli, n� i tuoi parenti, n� i ricchi vicini, perch� anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando d�i un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perch� non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti". 
(Luca 14,12-14)

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Pranzo di Natale 
Basilica di Santa Maria in Trastevere
Roma, Natale 2003

Il pranzo di Natale
con i poveri

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con i poveri


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24/1/2004
Il giorno di Natale le Comunit� di Sant'Egidio, ovunque nel mondo, hanno fatto festa insieme ai poveri. 
Una grande tavola � stata imbandita in centinaia di luoghi: grandi citt� e villaggi, nel Nord e nel Sud del mondo, per ospitare bambini di strada, persone senza dimora, anziani... lebbrosi, immigrati, zingari. 
Attorno a loro, tanti uomini e donne hanno desiderato condividere con la Comunit� il significato antico di quella che S.Francesco chiamava "la festa delle feste": accogliere un piccolo che non trova posto nella citt� degli uomini. 

Nel corso di questo mese, abbiamo raccolto immagini e racconti provenienti da alcuni di questi luoghi del mondo in cui si � fatto festa con i poveri. 
Possiamo cos� "visitare" anche noi questi luoghi e queste feste, che disegnano una sorta di geografia della solidariet�.

Partiamo da Roma, dalla basilica di Santa Maria in Trastevere. E' l� che il pranzo di Natale con i poveri � nato, pi� di venti anni fa. L'immagine delle tavolate imbandite nella navata dell'antica chiesa, � quasi un'icona.   
Ma, ormai da parecchi anni, la chiesa non contiene pi� tutti: per questo, il pranzo avviene contemporaneamente in molti altri luoghi: la chiesa di S.Calisto, alcune sale attorno alla basilica, la mensa per i poveri di via Dandolo e perfino un istituto tecnico, dove i Giovani per la Pace, da due anni, hanno coinvolto gli altri studenti. Tutti in cucina e poi a servire!  

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Trastevere, in uno dei saloni attorno alla basilica


In realt� la festa, come si fa in famiglia, era gi� cominciata la sera del 24 dicembre, alla vigilia di Natale: nelle stazioni, per strada, l� dove vivono ancora tanti poveri e immigrati: dopo la cena insieme, si era fatto festa. Balli, canti, panettone e...lo scambio dei regali.
"Da quando ho lasciato casa mia - dice F. rumeno - da cinque anni, non passavo pi� il Natale cos�, in famiglia!".

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Stazione Ostiense

A Roma, il giorno di Natale, i pranzi con i poveri erano in tutto 36: non solo nel centro, ma nella periferia della citt�, nelle sedi della Comunit�, in alcune parrocchie, in alcuni istituti per anziani. A questi vanno aggiunti  molti altri incontri e le feste organizzate negli ospedali e nelle prigioni. 
E' stata grande la commozione, nel carcere femminile di Rebibbia, quando le 120 donne, al termine della festa, hanno ricevuto ciascuna un regalo, confezionato dagli anziani della Comunit�. 

A Fonte Nuova (Roma), Gli Amici - i disabili mentali della Comunit�- hanno celebrato il decimo anniversario del pranzo di Natale con gli ospiti del reparto psichiatrico dell'ospedale geriatrico Nomentano. Tutto il quartiere � stato invitato ad unirsi alla festa, sotto un grande tendone, nella piazza principale. 

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Nella sede della Comunit� a Via Caio Manilio

Il regalo di Dio

Tante storie dolorose convergono verso questi luoghi di pace, che sono i pranzi di Natale: a Palermo, tra gli altri, nella chiesa di Santa Lucia, si notano i volti dei somali superstiti al naufragio che qualche mese fa fece tante vittime nel mare tra la Sicilia e l'Africa. Oggi sorridono, tra tanti amici. 

"Io sono nuovo,  non credo che anche per me ci sia un regalo..." Quando si vive per strada, ci si abitua anche a non avere un nome, e ci si difende dal dolore anche con il disincanto. Invece i regali c'erano, per tutti. Ognuno aveva il suo bigliettino con il nome. Dice C., un giovane barbone conosciuto poche ore prima del pranzo a Barcellona: "Solo Dio conosce il mio nome...questo � il regalo di Dio!". 

Anche per chi � venuto ad aiutare - e sono veramente tanti, quest'anno, in tutto il mondo - si tratta di un'esperienza da non dimenticare, come dice G. con sincerit�: "Oggi ho imparato che un uomo pu� rinascere a 60 anni".  

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Palermo - Italia
La rettoria di S.Lucia

I poveri al posto d'onore

La festa delle feste, diceva S. Francesco d'Assisi, � quella in cui i poveri sono al posto d'onore. E' quanto � successo a Praga. Le porte del Castello, residenza del Presidente della Repubblica, si sono aperte ai poveri: gli anziani e tanti che, nell'alluvione dello scorso anno, avevano perso tutto. Dopo gli aiuti di emergenza, che la Comunit� aveva fatto arrivare, � proseguita un'amicizia, celebrata con solennit� in questa occasione."Con l'alluvione avevo perso tutto, invece Dio mi preparava questo regalo: una nuova famiglia". Tra gli ospiti, rifugiati sia cristiani che musulmani, provenienti dall'Afghanistan e da altri paesi.  

Molti  pranzi di Natale "nuovi" in Europa quest'anno. Tra questi, quello della citt� di Aachen, in Germania, dove nello scorso settembre si � svolto l'Incontro di Preghiera per la Pace tra le Religioni Mondiali. Un seme di pace che continua a dar frutti. 

La resurrezione dell'Africa

La grande piazza di Abidjan, la capitale della Costa d'Avorio, � circondata da un lungo gazebo a ferro di cavallo. La lunghissima tavolata ospita quasi 900 persone: bambini di strada, mendicanti, famiglie che, con la recente guerra civile, hanno dovuto lasciare la propria casa. Tra i tavoli, a fare gli onori di casa, insieme ai responsabili della Comunit� di Sant'Egidio, il nunzio apostolico e l'imam della zona.  

Invece a Conakry, in Guinea, gli amici della Comunit� ci portano oltre i cancelli della prigione. Sono quasi mille i prigionieri: in alcune celle manca anche lo spazio per sedersi. Da alcuni anni, ogni settimana la Comunit� visita i carcerati, portando cibo, sapone, vestiti. Un'amicizia fedele, che non salta l'appuntamento di Natale. 
Anche in Mozambico si fa festa nelle prigioni, e altrettanto avviene in Togo, a Ngaouder�,(Cameroun), a Eldoret (Kenya), a Zomba, in Malawi. 

Tra i prigionieri, tanti sono bambini. Spesso bambini di strada, arrestati per il furto di un frutto o, semplicemente, perch� sorpresi a dormire davanti a un negozio. E una fiaccolata per denunciare pubblicamente  lo sfruttamento dei bambini � stata fatta ad Azov�, in Togo, subito dopo il pranzo di Natale. 

Anche i lebbrosi sono amici della Comunit� e tanti di loro hanno partecipato ai pranzi di Natale: in Cameroun al centro Jamot; in Burkina Faso, nel villaggio di Tripano, dove la festa � durata tutto il giorno e si � conclusa con la messa celebrata dal vescovo.

 


Abidjan -Costa d'Avorio

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 Dar el Salam - Tanzania

  In Asia

In alcune grandi citt� asiatiche, come Jakarta e Hong Kong, sono tanti gli anziani soli, abbandonati negli istituti. In questi anni, la Comunit� si � fatta vicino a loro e al pranzo di Natale, i bambini del Paese dell'Arcobaleno hanno ballato e cantato. E' una festa in famiglia per gli anziani che non la hanno pi�.

In Pakistan e in India, come in tante citt� e villaggi dell'Indonesia, il pranzo di Natale supera le frontiere etniche e religiose e mostra a tanti il volto amico degli amici di Ges�.

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Faisalabad- Pakistan 

 Americhe

A Bogot�, c'� un quartiere dove vivono i "riciclatori", la gente che vive sulla discarica, raccogliendo e riciclando la spazzatura. E' proprio l� che ha avuto luogo il pranzo di Natale quest'anno. Ma un lungo filo di amicizia ha unito il nord e il sud America, gli anziani di Boston e i poveri di Buenos Aires, le grandi citt� del Messico e i villaggi isolati dell'Alta Verapaz.  

Molte le chiese che hanno aperto le loro porte al pranzo con i poveri: Nostra Senora del Carmen a Guadalajara, (Messico), San Jos� de la Montana (Salvador), alla chiesa di S.Francesco d'Assisi all'Avana (Cuba). Qui agli invitati, per lo pi� mendicanti che vivono per la strada, era stata offerta la possibilit� di lavarsi ed avere  abiti nuovi prima del pranzo. In tanti hanno accolto con entusiasmo questa proposta 

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Messico - Citt� del Messico

Un contagio di bene

Il nostro "viaggio" non pu� toccare tutte le localit�, piccole e grandi di questo straordinario Natale che ha coinvolto decine di migliaia di poveri e tanti uomini e donne di ogni et�, di tante condizioni e di culture diverse.  

Ma ci fa piacere concluderlo citando una mail arrivata alla redazione del nostro sito: "Anche noi, "in piccolo" vi abbiamo copiato! Con stima e simpatia. C. e S." 
Le foto allegate al messaggio mostrano lunghe tavolate di poveri e amici dei poveri. Questa � davvero una buona notizia. 

 

 

S.Massimo di Verona - Italia

   
a cura di Francesca Zuccari