Comunità di S.Egidio


23/06/2002
Roma (Italia)
Andrea Riccardi interviene al 
Congresso dell'Unione delle Comunit� Ebraiche Italiane
Si � tenuto a Roma il IV Congresso dell'Unione delle Comunit� Ebraiche Italiane. 
Riportiamo l'intervento di Andrea Riccardi, invitato a parlare ai delegati, nella seduta pubblica del Congresso .

       

IV Congresso dell'Unione delle Comunit� Ebraiche Italiane
Roma 24/06/2002
Intervento del Prof. Andrea Riccardi

Voglio prendere la parola brevemente. Innanzi tutto per ringraziare per l'invito a intervenire a questo Congresso dell'Unione delle Comunit� Ebraiche: � il segno di un'amicizia che, da qualche decennio, lega la Comunit� di Sant'Egidio all'ebraismo italiano. E' un'amicizia che ci onora molto: quella con uomini e donne significativi dell'ebraismo italiano, ma anche con l'intera Comunit�.

E' un'amicizia che si fonda sulla memoria. Ricordo la marcia silenziosa che ogni anno attraversa il Tevere da Trastevere, dove furono concentrati gli ebrei vittime della razzia del 16 ottobre, sino al Portico d'Ottavia. E' una marcia, organizzata ogni anno dalla Comunit� di Sant'Egidio con la Comunit� Ebraica romana, che raccoglie migliaia di concittadini, specie giovani, manifestando la volont� di non dimenticare. E' divenuto un appuntamento cittadino che ribadisce come la vicenda e la tragedia dell'ebraismo romano sia parte costitutiva dell'anima della citt� di Roma.

Ma anche lo scorso anno si � tenuto, a cura della Comunit� di Sant'Egidio di Novara, un seminario di studi per ricordare la prima strage di ebrei in Italia, quella di Meina sul Lago Maggiore. Quel recupero di memoria storica ha dato origine a una marcia silenziosa a Novara e in un'area dalla scarsa presenza ebraica.

E' un'amicizia che si sviluppa nel presente tra uomini e donne, credenti, che coltivano nella tradizione, nella diversit� delle tradizioni, un'identit� religiosa in una societ� secolare, convinti che il pluralismo, un pluralismo di fede, sia una ricchezza per il nostro Paese. Uomini e donne, capaci di reagire, quando questo pluralismo � messo in discussione, ma anche consapevoli che vada coltivato nell'essere, nello studio, in relazioni pensose. Uomini e donne, decisi nel coltivare un dialogo sincero e profondo tra differenti comunit� religiose. In questo senso voglio ringraziare gli esponenti della Comunit� Ebraica per la loro costante e intelligente partecipazione ai nostri Incontri di dialogo tra le religioni.

E' un'amicizia percorsa da una forte sensibilit� alla vicenda dell'altro. E quindi, oggi, possiamo percepire un'inquietudine profonda che attraversa l'ebraismo europeo e quello d'Israele. Per quest'ultimo c'� la brutalit� quotidiana del terrorismo che minaccia e colpisce la vita concreta, la famiglia, i giovani, spandendo insicurezza, morti, tragedie. Come non augurarsi una pace stabile in confini sicuri come un gran dono di Dio e una conquista umana per il popolo d'Israele? ma anche per i palestinesi e l'intero Medio Oriente? E come non vivere momenti di angoscia in queste ore in cui tale pace sembra ancora lontana?

Ma l'inquietudine riguarda anche l'ebraismo europeo di fronte a espressioni di nuovo e vecchio antisemitismo davvero tanto preoccupanti. Su questo la Comunit� di Sant'Egidio ha intenzione di ritornare con un'iniziativa specifica nel prossimo ottobre per riflettere e indagare sull'antisemitismo europeo. Del resto un'Europa che si d� una costituzione non pu� non riflettere sulla tragedia dell'antisemitismo e sul ripudio di esso come una decisione caratterizzante la sua stessa identit� di Unione. Su questo problema stiamo lavorando a una manifestazione per il prossimo autunno.

Ricordo quanto scriveva, mezzo secolo fa, Dante Lattes, nella prefazione alla sua Idea d'Israele:

"Se gli uomini vivessero ed agissero secondo un criterio logico ed onesto, dovrebbero circondare d'amore e d'ammirazione questo popolo che ha fatto conoscere loro il Dio che adorano, che li ha sottratti agli errori morali e alle false concezioni del paganesimo ed ha conservato, difeso, diffuso nel mondo, contro tutte le insidie, contro tutti i pericoli e i travisamenti, l'idea del monoteismo etico e della fratellanza umana."

Sono idee e sentimenti che, di fronte a questo nostro mondo sempre pi� sconfinato ma anche dagli orizzonti incerti, non si possono non sottoscrivere e costituiscono un sicuro ancoraggio. Anzi sono idee e sentimenti che si debbono nutrire con simpatia per l'Israele concreto con cui si abita ogni giorno: quindi con amicizia radicata e fedele e con simpatia profonda.