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Da Novara all'Africa, un legame di solidariet�: Da Novara all'Africa: la distanza non � molta - o comunque non � un ostacolo ad un impegno generoso di solidariet� - se almeno una trentina di novaresi la percorrono pi� volte all'anno. Alcuni sono medici, biologi, infermieri che hanno scelto di sostenere, con le loro capacit� professionali, ma a titolo volontario e gratuito, il programma DREAM per la lotta all'AIDS della Comunit� di Sant'Egidio. Li affianca una rete di solidariet�, che coinvolge anche altre associazioni ed enti. Se ne � parlato nel Colloquio sul tema �Viva l�Africa viva! Sconfiggere l�Aids e la malnutrizione� , che si � tenuto a Novara, nella Facolt� di Economia dell'Universit�, alla fine di maggio e che ha visto la partecipazione, oltre che dei volontari del progetto, anche di alcuni testimoni provenienti dai paesi africani destinatari del programma di lotta all'AIDS. L'evento sulla stampa: Presso la facolt� di Economia nel
pomeriggio si svolge �Viva l�Africa viva! Sconfiggere l�Aids
e la malnutrizione� Domenica a Novara incontro sui risultati del progetto �Dream� Intercorre uno stretto legame tra la Comunit� di Sant�Egidio di Novara e il continente africano, un filo a doppia mandata che ha portato, negli anni, a un importante cammino insieme, a un cammino, in particolare, volto a risolvere i problemi pi� gravi e urgenti dell�Africa, come quello della piaga dell�Aids e delle patologie correlate. Un fenomeno, quello dell�Aids, che, in Africa, negli anni, ha mietuto un numero notevole di vittime. Da questo cammino insieme � nato il progetto �Dream� (Drug resource enhancement against Aids and malnutrition, che significa miglioramento delle risorse farmaceutiche contro Aids e malnutrizione), il programma di terapia dell�Aids in Africa che, realizzato dalla Comunit� di Sant'Egidio in 12 Paesi del Continente, � stato riconosciuto dall�Organizzazione mondiale della sanit� (OMS) come programma di eccellenza per la cura dell�Aids e delle patologie a esso correlate e per la lotta alla mainutrizione nel continente africano. Oggi � presente in Mozambico, in Malawi, in Tanzania, in Kenya, nella Repubblica di Guinea, nella Guinea Bissau, in Nigeria, in Angola, nella Repubblica Democratica del Congo, in Camerun. Grazie a�Dream�, oggi, in Africa, contrariamente a quanto accadeva purtroppo in passato, si pu� nascere senza contrarre l�Aids. I risultati significativi e di eccellenza di questo progetto saranno illustrati in un importante incontro in programma domenica pomeriggio, 18 maggio, alle 16, nell�aula Magna della facolt� di Economia in via Perrone a Novara. Titolo dell�iniziativa, che ha il patrocinio dell�Universit� del Piemonte Orientale, �Viva l�Africa viva! Sconfiggere I�Aids e la malnutrizione�. Una manifestazione che segue la presentazione nazionale dei risultati di Dream, avvenuta a Roma il 15 maggio. �L�appuntamento � spiega Daniela Sironi, responsabile novarese di Sant�Egidio � � stato pensato in occasione del 40� anniversario della fondazione della Comunit�, ma anche per il grande rapporto che, da sempre, c�� tra Sant'Egidio, Novara e l�Africa. Un rapporto che, iniziato negli anni �80, � cresciuto nel tempo in maniera importante e significativa, portando ad aiutarci l�un con l�altro. Ora molti cittadini africani fanno parte di Sant'Egidio. Ci siamo messi insieme per affrontare i problemi pi� urgenti, come appunto quello dell�Aids in Africa, una piaga che deve essere sconfitta. Ne � nato qualcosa di molto bello e profondo. Ora chi abbiamo aiutato nella malattia � diventato qualcuno che, in Africa, ci aiuta a portare avanti il progetto, consentendoci di salvare altre vite umane. Negli anni abbiamo moltiplicato l�impegno, raggiungendo brillanti risultati. Gli abitanti locali hanno dimostrato una grande dignit� e responsabilit� nei confronti dei propri Paesi. Con la sinergia tra africani ed europei siamo riusciti a ottenere molto�.
In occasione
dell�incontro di domenica saranno presentati i
risultati del programma, le prospettive di sviluppo e si potranno
ascoltare le testimonianze di operatori e pazienti,
�di coloro che
�
rileva Sironi
�
hanno dato il loro
fondamentale contributo alla
crescita del
progetto. Parleranno
alcuni africani e anche coloro che ci hanno
sostenuto, come Mariella Enoc, presidente dell�Ain di Novara o il
presidente del Rotary di Novara�.
Il pomeriggio si rivolge ai rappresentanti
delle istituzioni, di Enti e privati che nell�ultimo quinquennio si sono
fatti sostenitori di �Dream�, ma anche ai novaresi, che non hanno mai
fatto mancare il proprio sostegno alle attivit� di
Sant' Egidio in Africa.
�Trenta volontari ogni anno in Africa� DANIELA SIRONI SPIEGA IL LEGAME CON LA CITT� Un impegno costante e continuativo quello messo in atto dai volontari della Comunit� di Sant�Egidio in Africa per far conoscere e progredire il progetto "Dream". �Un�attenzione - rileva Daniela Sironi - che, a Novara, � particolarmente sentita e percepita, proprio per l�importanza del progetto. Disponiamo di medici che si dirigono nei diversi centri presenti nel Paese africano per monitorare e verificare la situazione, per capire il progredire dell�iniziativa a cui si � dato il via. C�� davvero un rapporto molto stretto tra la Comunit� di Sant�Egidio di Novara e �Dream" un rapporto significativo di come il legame con l�Africa sia molto sentito�. Un impegno che coinvolge anche istituzioni e organizzazioni pubbliche e private, laiche e cattoliche a diversi livelli, oltre che singole persone in tutto il Nord Italia. �Sono almeno sette le persone della comunit� � riprende Sironi - che si occupano di seguire l�evoluzione dei progetto "Dream", tre a tempo pieno e le altre, invece, a rotazione. Globalmente, per�, sono ben trenta le persone che, ogni anno, si dirigono in Africa a seguire quanto accade con il programma e con i laboratori qui presenti. Un impegno continuativo, iniziato nel 2000 col Mozambico e che, in questi anni, si � esteso ad altri paesi africani�. Una storia, quella di �Dream�, di uomini e donne che, insieme, hanno creduto possibile fermare e far indietreggiare il male. Dream, spiegano da Sant�Egidio, � innanzitutto un atteggiamento differente di fronte all�Africa. E� un�iniezione di fiducia e di speranza, un contagio - potremmo dire - di fiducia e di speranza. Con �Dream� le persone hanno scoperto che l�Africa ce la pu� fare, se non � lasciata sola. (Il Monterosa, 17 maggio 2008)
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