Comunità di S.Egidio


 

10/04/1999


Emergenza Kukes: manca ancora tutto
Solo a Rusteni si comincia a vivere c'� anche la scuola

 

KUKES. Proviamo a guardare il mondo da un campo di rifugiati che si chiama scuola Rusteni. E' un campo speciale, siamo al confine tra Albania e Kosovo, al Nord. Dopo il campo della missione Arcobaleno, fuori citt�, dove � rimasta la paura, ma non c'� pi� la fame e si pu� vivere, il campo Rusteni � il quattro stelle dei profughi. Strano a dirsi, ma queste 1.400 persone sdraiate per terra, questi 700 bambini che ridono, piangono, cercano latte che non c'� dal seno delle mamme, stanno meglio che in quasi tutti gli altri campi spontanei.

E' il primo campo dove Sant'Egidio garantisce il cibo, dove l'ambulatorio fa 200 visite al giorno, almeno stamattina. Da ieri pomeriggio i ragazzi kosovari fanno un po' di scuola ai ragazzini kosovari con i volontari della comunit�. La si fa per dire: si pu� vivere, c'� futuro. E' stata creata una task force di giovani kosovari che gira insieme ai volontari della comunit� per gli altri campi spontanei, quelli pieni di gente infangata che sta sulle coperte, sdraiata, accampata, assiepata, annidata, sui rimorchi attaccati ai trattori con cui ha raggiunto, dopo quattro o sei giorni di fuga, la frontiera albanese dalle campagne kosovare.

E' cos� che si viene a sapere chi non mangia da tre giorni, chi non ha l'acqua anche se in citt� l'acqua ci sta. E' cosi che s'inventa un pronto soccorso itinerante per non far morire di sete, di fame, di polmonite o diarrea. La diarrea � il grande nemico: l'acqua rischia di essere sempre pi� inquinata in una citt� sommersa dalle immondizie e dalle feci. E' cos� che sono stati scoperti quattro casi di meningite, mentre le agenzie umanitarie sembra si stiano concentrando su uno vaccinazione di massa antimorbillo per 200 mila profughi. che ai pi� appare costosa e inutile.

Appare addirittura paradossale visto che qui non c'� cibo per tutti e che non sono state portate inoltre medicine di base, il latte per i bambini, le razioni contro la malnutrizione. Ieri pomeriggio � stato avviato un secondo centro di emergenza di Sant'Egidio al campo del deposito delle patate, altre 10 mila persone non raggiunte dalla missione Arcobaleno, mentre l'ambulatorio pediatrico della comunit� ha superato le 500 visite. Non si dorme, si mangia poco, si lotta contro il tempo. Si lotta anche contro la scelta, folle, di cominciare a svuotare Kukes dai profughi cominciando dagli edifici pubblici e non dai campi spontanei che mancano di tutto e anche del tetto.

Mentre scriviamo � arrivata la polizia che non sente ragioni e vuole mandare via tutti anche dalla scuola a quattro stelle del campo Rusteni. Arrivano i funzionari dell'Ocse e dell'Achnur che assieme a Sant'Egidio si oppongono alla deportazione. Con altoparlanti, dopo due ore di trattative in cui sembra si riesca a far rimanere le persone a Kukes, all'improvviso scatta l'operazione deportazione: chi pu� se ne va con il trattore e si accampa vicino alla moschea.. Gli altri sono portati nel centro dell'Albania dividendo le famiglie che non hanno il tempo di prepararsi e di prendere accordi. E' una seconda deportazione che si unisce alla prima. I costi umani di questa operazione sono altissimi. Intanto a Kukes la vita continua lo stesso sempre pi� dura.

Al cimitero si lavora di lena, nascono dieci bambini al giorno anche se per i bambini non c'� niente. Solo il poco latte e i pochi soccorsi di primo livello portati da Sant'Egidio. La guerra, vista da Kukes dove non funziona neppure il telefono, appare per quello che �: una catena di violenze che si aggiunge all'ingiustizia e alla sofferenza che gi� esistevano. A migliaia non sanno pi� dove stanno i parenti scampati con loro. Migliaia di famiglie hanno perso i contatti e non c'� nemmeno un tentativo di registro. Chi deve aiutare sembra contribuire a questo disordine. A Kukes c'� mezzo mondo, si gioca pure o si sorride anche, ma manca il necessario soprattutto acqua, latte, cibo. Sembra che soprattutto manchi il buon senso.

Mario Marazziti