ROMA "S�, � stato davvero un grande successo italiano". Sorride compiaciuto Mario Marazziti. E ne ha tutte le ragioni. Perch� se lbrahim Rugova � tornato ad essere un uomo libero lo deve anche alla "diplomazia non ufficiale" di cui la Comunit� di Sant'Egidio, della quale Marazziti � uno dei responsabili, � stata protagonista. In questa intervista a l'Unit�, Marazziti rivela alcuni retroscena dell'"Operazione Rugova".
Come valuta l'"Operazione Rugova" e che ruolo ha avuto la Comunit� di Sant'Egidio? �Si � trattato di un successo italiano nel suo complesso. L'ultima fase � stata direttamente gestita da Palazzo Chigi e dalla Farnesina su una ipotesi di lavoro maturata con la missione della Comunit� di Sant'Egidio a Belgrado dal 6 al 10 aprile scorsi. Una prospettiva condivisa sin dall'inizio dalle autorit� italiane, ma che non si sapeva se era praticabile e se era ritenuta utile da Rugova stesso, che solo pochi giorni prima era stato dato per scomparso o addirittura per ucciso, con notizie poi smentite�.
Come nasce l' "Operazione Rugova"? �Via Zagabria, monsignor Paglia, il professor Morozzo della Rocca e una terza persona raggiungono Belgrado e riescono a stabilire un contatto diretto con Rugova. Parlano piuttosto a lungo con lui e il suo assistente e Rugova conviene fortemente sia sulla possibilit� che sull'utilit� di venire a Roma "ma quando le autorit� serbe - dice - me lo permetteranno". L'ipotesi � praticabile, Rugova � d'accordo, ma � chiaro che non c'� libert� di movimento�.
E allora? �Allora si apre il confronto con Belgrado. Ed � un passaggio-chiave dell'intera operazione. La delegazione riesce ad incontrare esponenti del governo, alcuni vice ministri fino a Milutinovic. Si discute, tra l'altro, della possibilit� di realizzare corridoi umanitari in Kosovo per soccorrere i profughi con l'aiuto della Croce Rossa internazionale. Ma il tema centrale � il destino di Rugova. I toni sono a volte accesi: "Non capite - insistono i nostri rappresentanti - che conviene a tutti e anche a voi che Rugova possa esercitare liberamente il suo ruolo politico in Occidente?". Le reazioni serbe sono varie, non viene chiusa la porta. Alcuni hanno paura di perdere un'arma di pressione, altri, invece, sembrano capire la chance che questo rappresenta, ma vogliono utilizzare la carta-Rugova nel momento che ritengono dal loro punto di vista pi� favorevole. Motivazione ufficiale: deve essere prima garantita la sicurezza di Rugova, che - dicono le autorit� jugoslave - potrebbe essere fatto segno di attentati, ad opera degli estremisti dell'Uck, al di fuori del territorio della Federazione jugoslava. Alla fine, il promemoria con cui si conclude la trattativa menziona esplicitamente anche la famiglia di Rugova�.
Perch� Rugova decide di affidarsi proprio a Sant'Egidio? �Perch� � dal 1992 che la Comunit� � stata vicina alla situazione del Kosovo, con aiuti e con rapporti personali e di amicizia con molti leader kosovari, a cominciare da Rugova e Agani che sono stati pi� volte ospiti a Sant'Egidio. Non va dimenticato poi che monsignor Paglia e il professor Morozzo hanno fatto parte della delegazione che ha costruito il piccolo, ma da molti ritenuto quasi impossibile, accordo per la riapertura di tutte le scuole e la restituzione dell'universit� agli albanesi kosovari che ne erano stati privati dal 1991. Questo accordo � stato firmato proprio da Rugova e Milosevic e ha funzionato fino alla vigilia di Rambouillet�.
Sul piano politico perch� questa operazione va considerata un successo? �Perch� rimette in gioco uno dei protagonisti politici, l'unico che � stato votato due volte da almeno due terzi della popolazione albanese del Kosovo come proprio rappresentante, e l'ultima pochi mesi fa. Rugova oggi pu� tornare ad essere se stesso anche di fronte all'opinione pubblica occidentale ed � non solo l'uomo del passato, della resistenza non violenta in Kosovo, ma � anche uno degli uomini della pace, quando la pace ricomincer� a parlare, come comincia a fare dopo il vertice del G-8�
Umberto De Giovannangeli
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