Comunità di S.Egidio


 

4 febbraio 2000

S�, nella Chiesa i poveri sono di casa
Aperta la prima �mensa patriarcale�

 

Abbiamo bisogno di simboli. Ancora meglio quando i simboli coincidono, in maniera asciutta, con la realt� che vogliono esprimere. Le quattro mense che si aprono a Roma accanto alle quattro basiliche maggiori lanciano in maniera essenziale un messaggio: i poveri debbono essere a casa propria nella Chiesa. E ancora: nel cuore del Giubileo ci sono loro, gli ultimi, quelli che nella nostra societ� contano meno e fanno pi� fatica a vivere.

Cinquecento pasti al giorno saranno distribuiti all'ora di pranzo a ridosso delle Porte Sante, a cominciare dalla mensa di via Pfeiffer, una traversa di via della Conciliazione, inaugurata ieri dal cardinale segretario di Stato Angelo Sodano. E' la pi� grande delle quattro "mense patriarcali". Duecento persone al giorno vi potranno pranzare. E' la "Carit� del Papa per il Giubileo". E' il vescovo di Roma che attraverso il Comitato centrale del Grande Giubileo del 2000 indica i poveri come "luogo" della coscienza e dell'amicizia da vivere concretamente. Un segno, che chiede di essere raccolto da tutti i cristiani e da tutti gli uomini e le donne di buona volont�.

Il Giubileo biblico additava tre vie per rispettare a fondo la vita e restaurare un rapporto non violento con l'ambiente in cui viviamo: il riposo della terra, la remissione dei debiti e la liberazione degli schiavi. L'attenzione concreta agli ultimi ha una radice evangelica che risponde alla necessit� di liberare ogni uomo e ogni donna da ogni forma di schiavit� e di oppressione della dignit� umana. Nell'epoca della globalizzazione e della "democrazia (vincente) dei mercati" i poveri non sono scomparsi n� dal Sud del mondo n� dal nostro panorama urbano. C'� un popolo di senza dimora che paga per primo le contraddizioni della nostra societ� e persino i capricci del tempo, gli sbalzi di freddo. C'� un ancor pi� vasto popolo di persone - che diremmo impropriamente "normali" - che a causa di un'aumentata fragilit� sociale scendono sotto la soglia della povert�. Anche loro si rivolgono alle mense, ai centri di accoglienza di Caritas, Sant'Egidio, Circolo di San Pietro.

I poveri esistono: basta essere onesti e non chiudere del tutto gli occhi per accorgersene. Non sono "trendy", vanno poco di moda, scontano le difficolt� di una politica sempre meno sociale e sempre pi� influenzata da paure e interessi di gruppo, ma ci sono. E non diminuiscono. E non diminuisce la loro fatica di vivere. A volte, in maniera disperata, muta, gridano la loro esistenza. Come quando muoiono, in tanti, a Roma, proprio all'inizio del Giubileo. I poveri sono imbarazzanti e c'� chi preferirebbe non vederli. Stanno l� a ricordare, con la loro fisicit�, la distanza tra il nostro benessere e la loro mancanza di tutto.

La carit� del Papa indica una strada antica e nuova: i poveri sono amici di Dio e cittadini a pieno titolo della Chiesa. � una strada che ogni cristiano � chiamato a percorrere personalmente.

 

Mario Marazziti