Comunità di S.Egidio


 

3 aprile 2000

Diventa vescovo il fondatore di S. Egidio
Ministri e barboni per l�ordinazione di don Paglia

 

CITT� DEL VATICANO Una folla - seimila persone - in San Giovanni in Laterano per la consacrazione episcopale di don - adesso monsignor - Vincenzo Paglia, l'assistente spirituale della Comunit� di Sant'Egidio, che Giovanni Paolo II ha nominato vescovo di Terni, Narni e Amelia. Una folla che era lo specchio esatto e fedele della Comunit� di sant�Egidio: ministri e immigrati, barboni e cardinali, handicappati ed ex presidenti della Repubblica. E il primo �zucchetto� viola da vescovo don Vincenzo Paglia l�ha ricevuto in dono da Francesco Cossiga.

Il rito di consacrazione � stato celebrato dal cardinale Camillo Ruini, Vicario del Papa per la Citt� di Roma, dal sostituto alla Segreteria di Stato, mons. Giovanni Battista Re e dal vescovo emerito di Terni, mons, Franco Gualdrini. Una partecipazione che da sola fa capire quanto grande sia la stima di cui il neo-vescovo � circondato. E d�altronde la sua nomina � frutto diretto della simpatia e della stima che Papa Wojtyla nutre nei suoi confronti, una scelta personalissima, anche se, come per ogni vescovo, anche nel suo caso � stata fatta l�usuale inchiesta. Di prammatica, ma superata dal rapporto diretto con Giovanni Paolo II, e dalla considerazione in cui il Pontefice tiene la Comunit� di S. Egidio.

Anzi, con questa nomina, come ha sottolineato il �vicegerente� della diocesi del Papa, mons. Cesare Nosiglia, il Pontefice ha voluto mostrare benevolenza e considerazione per la Comunit� di cui don Vincenzo Paglia � stato assistente ecclesiastico sin dalla sua fondazione. Dal 1970 � parroco di Santa Maria in Trastevere, una delle chiese pi� antiche e pi� belle di Roma, ma che vent�anni fa, come ha detto il sacerdote �era un deserto�. Erano gli anni pi� difficili di Trastevere, in pieno degrado, assediato da povert�, droga, criminalit�.

A Santa Maria in Trastevere mons. Paglia verr� sostituito da don Matteo Zuppi, un sacerdote della Comunit� che ha segnato in maniera cos� profonda e positiva la vita del quartiere in questi anni. Un addio emotivamente difficile, quello di mons. Paglia alla parrocchia e al quartiere a cui ha dato tanto; anche se promette che i legami con la comunit� non verranno tagliati, tutt�altro, complice la distanza - breve - che separa Terni da Roma.

Ieri in chiesa c�erano seimila persone, e duemila al ricevimento nella Sala della Conciliazione e nel cortile del palazzo del Vicariato. Impressionante la lista dei notabili: erano presenti otto cardinali, tra cui Silvestrini e Laghi, una quarantina di vescovi e numerose personalit�, tra cui il presidente della Commissione europea, Romano Prodi, il presidente del Senato, Nicola Mancino, i ministri Dini, Amato, Micheli e Bordon, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Marco Minniti, gli ex presidenti della Repubblica Francesco Cossiga e Oscar Luigi Scalfaro e il sindaco di Roma, Francesco Rutelli; e poi Romiti, Leonardo Mondadori, Gennaro Acquaviva, Silvia Costa, Gianni Letta.

Nelle prime file, tra le autorit�, sedevano anche immigrati e barboni, anziani e handicappati, i protagonisti del lavoro ventennale della comunit�, soprattutto nella zona di Trastevere ma non solo. Il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, ha inviato al neo-vescovo una croce pettorale, a conferma dell�impegno al dialogo svolto da S. Egidio. Il cardinale Ruini ha ricordato l'�affetto personale� del Papa per don Paglia. �Il Papa � legato a don Vincenzo da un profondo vincolo di amicizia, - ha detto - e Don Vincenzo � come la Comunit� di Sant'Egidio: proiettato verso gli altri e il mondo e sempre impegnato per la pace�. Oggi il neo-vescovo sar� al Quirinale, a trovare un altro amico, Carlo Azeglio Ciampi.

 

Marco Tosatti

 

 
DA ROMA AL MONDO
1992
"Il miracolo di Sant'Egidio" � la definizione data alla conclusione dei negoziati tra governo del Mozambico e i guerriglieri del Renamo, dopo oltre due anni di trattative e quindici anni di guerra civile.
1995
Anche in Algeria (di cui oggi � presidente Boutefiika) vince la linea di Sant'Egidio. I leader dei principali partiti di opposizione, compreso il Fronte islamico, firmano un documento comune per avviare negoziati e spezzare il circuito della violenza.
1996
Anche il Guatemala s'incammina sulla via della pace. La "diplomazia" della Comunit� di Sant'Egidio sblocca il
dialogo riunendo a Roma i due fronti. Viene firmato un primo documento congiunto tra guerriglia e governo per fermare 35 anni di lotta armata, costata oltre 150 mila vittime tra morti e "desaparecidos"
1999
Se Ibrahim Rugova, oppositore in Kosovo al regime di Belgrado, � tornato a essere un uomo libero lo deve anche alla "diplomazia non ufficiale" di Sant'Egidio e alla missione di mons. Paglia a Belgrado.

 

Le �missioni impossibili� del prete con la feluca
Dal primo impegno sociale negli Anni di Piombo alle avventure diplomatiche dell�Onu di Trastevere

 

E�un sacerdote di quelli che piacciono al Papa, monsignor Vincenzo Paglia, ordinato, ieri sera, vescovo, in San Giovanni in Laterano. Allorch�, secondo la liturgia, il cardinale Ruini, magro, ascetico, ha imposto le sue lunghe mani aristocratiche, quasi trasparenti, sulla testa forte del parroco di Santa Maria in Trastevere, il padre di Vincenzo, un vecchio signore che vive da sempre con la sua famiglia a Boville, nella Ciociaria, dove i contadini hanno il viso cotto dal sole anche d�inverno, quell�ex �coltivatore diretto� ha pianto felice. E sua moglie, la mamma di Vincenzo, bianca di capelli, serena, gli ha sorriso. Un sorriso carico di fedelt� e di pudicizia. Un sorriso antico. Ecco, al Papa polacco, antico quant�altri mai nel suo voler essere Pellegrino, ancorch� in jet, piacciono i sacerdoti come Vincenzo Paglia: scavatori instancabili, al pari di lui, in quella miniera a cielo aperto ch�� il Vangelo. Capaci di arrampicarsi in montagna e, se tocca, di dormire sulla nuda terra, con la tonaca a far da coperta. Capaci di imboccare i vecchi inappetenti assistiti dalla Comunit� (laica) di Sant�Egidio, senza abbandonare il sorriso tra il pietoso, e l�ironico. Pronti a partire in dodici ore per quelle �missioni impossibili� dove la diplomazia si intreccia con la carit�. Insomma, al Papa piacciono i sacerdoti come don Vincenzo che vivono la loro vita alla stregua d�una avventura straordinaria, mai dimenticando d�essere al servizio dell�Altro. Negli Anni di Piombo, don Vincenzino Paglia faceva il vice parroco a Casal Palocco. Una parrocchia �ricca� e di tutto riposo. Ma un giorno, alle orecchie sensibili di quel pretino svelto siccome un furetto, arriva una notizia che lui, pi� tardi, definir� �folgorante�. Alcuni ragazzi della Roma-bene, studenti del �Virgilio�, anzich� riunirsi al pari di altri loro coetanei per studiare i manuali della guerriglia urbana, leggono il Vangelo secondo Matteo. Sine glossa , cercando di penetrarne il senso assoluto ch��, poi, tutto in queste poche parole: �Bussate e vi sar� aperto�. Vanno pure in borgata �sti regazzi ad aiutare i figli dei carcerati o dei Rom a fare i compiti, a imparare a leggere. Don Vincenzino va a trovare quei ragazzi-bene, sente che pu�, anzi che deve aiutarli, a capire il Vangelo e senza pensarci su troppo molla la ricca parrocchia e si trasferisce nel cuore della Roma del Seicento. Epper� abbandonando Casal Palocco perde e lo stipendio e l�alloggio. Durante un anno passer� di casa in casa, ospite sorridente, sinch� (nel 1972) non diventa assistente spirituale della Comunit� di Sant�Egidio, con tutti i crismi; e, successivamente, su nomina di Giovanni Paolo II, diciotto anni fa, parroco di Santa Maria in Trastevere. Iersera, nel suo saluto, il vescovo don Vincenzo Paglia ha detto fra l�altro: �Un uomo nasce in un luogo determinato: sono grato al Santo Padre che abbia scelto un figlio della Comunit� di Sant�Egidio a far parte del collegio episcopale�. E ha ringraziato le sorelle e i fratelli della Comunit�, coi quali ha spartito, con la Comunione, anche le difficili �avventure diplomatiche� dell�Onu di Trastevere: la pace in Mozambico, la tregua in Bosnia, il recupero dell�Albania, il Kosovo eccetera.

Il tetro comunismo albanese � appena caduto e don Vincenzo arriva in terra infidelium : il Papa gli ha dato una croce da consegnare a un vecchissimo vescovo cattolico che �forse � ancora vivo�. Don Paglia lo cerca, ostinato, andando a piedi o a dorso di mulo, finch� non lo trova, il vescovo, �vecchissimo ma fresco come un fanciullo�. E ancora: un contadino musulmano, quando arriva il comunismo in Albania, seppellisce la campana d�una chiesa cattolica alla periferia di Tirana. Quel contadino, appreso della presenza di Vincenzo in Albania, riesuma la campana e gliela consegna. Ma non c�� una chiesa cattolica in piedi e don Vincenzo la affida a una chiesa ortodossa: affinch� il suo suono �chiami a raccolta i figli di Ges��.

Igor Man