Comunità di S.Egidio


 

7 maggio 2000

Andrea Riccardi:
nel '900 intere generazioni hanno pagato con la vita la loro fedelt� al Vangelo
Una lezione per l'oggi
Un secolo di sangue e fede
Oggi al Colosseo il Papa fa memoria dei nuovi martiri

 

Di 12.692 di loro l'archivio della commissione vaticana custodisce la biografia essenziale, tracce di storie sempre concluse con il sangue. Ma una stima realistica (e prudenziale) fa salire il loro numero ad almeno tre milioni. Sono i martiri del '900, o i �testimoni della fede�, secondo la definizione della stessa cerimonia di oggi. Tra le carte giunte in Vaticano da diocesi, congregazioni religiose e associazioni cattoliche emerge una storia della Chiesa e del mondo "parallela" a quella tradizionale: il suo volto nascosto.

Il secolo dei diritti umani ha seminato la morte proprio tra i discepoli del Cristo �mite e umile di cuore�. Come, e dove, questo � potuto accadere? Sfogliando il libro in cui Andrea Riccardi mette in fila le storie di questi �militi ignoti� della fede - pochi dei quali arriveranno sugli altari - si resta prima sbalorditi, poi coinvolti, infine commossi. �Il secolo dei martiri� (Mondadori, 526 pagine, 36 mila lire, da ieri nelle librerie di Roma, in tutta Italia da marted�) � uno straordinario documento storico del quale Riccardi, che ha avuto accesso all'archivio della commissione, � il primo a essere sorpreso: �Non potevo dire di ignorare la storia di tante persecuzioni e dolori - confessa nell'introduzione -, ma non mi ero reso conto di quanto fosse estesa e profonda. Non � solo la storia di qualche cristiano coraggioso, ma quella di un martirio di massa�.

�Martirio� � una parola impegnativa. Ma associarla al secolo che si consuma, come ricorda lo storico, � �un'intuizione dello stesso Giovanni Paolo II, che si � formato come uomo e pastore nell'epoca di due totalitarismi atei�. � la sua esperienza personale ad avergli ispirato �l'idea del '900 come secolo nel quale la Chiesa � tornata a essere martire attraverso migliaia di figure "comuni" che hanno dato la vita per non rinnegare la loro identit� cristiana�. Aver raccolto migliaia di testimonianze e, ora, pubblicarne una silloge ragionata tuttavia �non equivale a una canonizzazione di massa, ma al recupero di una memoria storica ed ecclesiale. Le situazioni nelle quali si � consumato il martirio sono le pi� diverse: dai gulag ai lager, dalle missioni africane dove le suore Poverelle sono state uccise da ebola allo sterminio degli armeni�. Riccardi resta sgomento proprio di fronte all'estensione del fenomeno: �Quasi in ogni Paese si contano le vittime, a morire per non rinnegare la propria fede, o una vita che le si � ispirata, sono stati popoli interi, povera gente, intellettuali e contadini, ma anche cardinali, patriarchi, vescovi. Nel '900 si � tentato di uccidere persino un Papa...�.

Perch� proprio questo secolo ha chiesto il sangue ai cristiani? �Perch� si pensava che sarebbe stata l'era del trionfo della ragione - spiega il fondatore di Sant'Egidio -: la modernit� doveva essere laica e antireligiosa, e non ha accettato la sopravvivenza dell'uomo credente. Sotto la sua falce sono caduti milioni di cristiani, ma anche fedeli di altre religioni�. Ma c'� anche un dato geografico: �Mai come in questo secolo il Vangelo � stato predicato in tante regioni del pianeta, ben al di fuori delle terre di tradizione cristiana. In molte zone, come in Asia, i cristiani sono stati vittime dell'odio scatenato da altre religioni contro la loro presenza�.

Calendario alla mano, colpisce la prossimit� tra la giornata dei martiri e quella della richiesta di perdono, caduta solo poche settimane fa: �Sono due grandi vette di questo Giubileo. La Chiesa chiede il perdono, e insieme lo offre. I cristiani sono stati uccisi da regimi violenti ma anche da altri cristiani, che li hanno perseguitati in nome di una malintesa "giustizia". Non si ricorda per serbare rancore ma per imparare. La Chiesa nel '900 � stata martire come mai prima nella sua storia, perch� ha sub�to un martirio di massa. Il Papa ci chiede di meditare la lezione di un intero popolo di testimoni, perlopi� ignoti. Come storico, io ricostruisco contesti e riferisco fatti specifici: ma spero che altri si sentano spinti a esplorare questo filone�.

Forse andr� ancora rimossa qualche censura. Come quella - culturale - sul concetto stesso che ha guidato la ricerca affidata dal Papa alla commissione vaticana: �Nel passato l'idea del martire era quella di un eroe titanico e isolato, forse influenzata dall'immagine greco-romana - ragiona Riccardi -. Il martire dell'ultimo secolo invece non � un eroe, non cerca la morte, ama sempre la vita ma accetta situazioni di pericolo perch� sa di non dover porre limiti al suo amore e alla fede. I trappisti di Notre Dame de l'Atlas non volevano morire: avevano scelto di restare, malgrado i rischi. Il martire non � prima di tutto un coraggioso, ma nemmeno fugge per salvarsi la pelle: � semplicemente un credente vero, forte nella sua mitezza e umilt�.

I nuovi martiri non vengono uccisi solo da persecuzioni anticristiane, ma anche per la loro semplice testimonianza quotidiana: �Molti sono stati perseguitati per il solo nome cristiano che portavano, dall'Urss alla Spagna, ma tanti altri per i loro comportamenti illuminati dalla carit� e dalla giustizia. Spesso la loro � un'umanit� serena e disinteressata, che irrita e genera odio. Credo che il Papa canonizzando Kolbe come "martire dell'amore" abbia dato una chiara indicazione del suo concetto di martirio�.

Ma perch� solo ora si giunge a recuperare questa memoria? La Chiesa ha forse trascurato i suoi martiri? Riccardi ne � convinto, ma spiega che �dopo il Concilio si � vissuta una stagione di slancio verso il futuro, a prezzo di scordare che siamo circondati da una nube di testimoni, solo alcuni dei quali hanno nomi conosciuti. Ma fa parte della storia della Chiesa il ciclo delle dimenticanze e dei recuperi�. � proprio la �memoria� ad assumere in questo anno giubilare sempre pi� il ruolo di concetto-chiave. Dal perdono ai martiri, �� una memoria in senso biblico, specificamente cristiana, lontana dal vittimismo e da ogni recriminazione. Aiuta i cristiani del nostro secolo a meglio capire che cos'� la Chiesa e la vita cristiana. Il nostro cristianesimo � troppo sociologico, distratto rispetto alla storia, capace persino di saltare venti secoli e di tagliar fuori la trasmissione anche sofferta della fede da una generazione a un'altra�.

Attenti per� a credere che il crollo dei grandi totalitarismi equivalga a ritenere chiusa l'epoca dei martiri. �Non � affatto una stagione finita. Cristiani sono morti nella ex Jugoslavia, muoiono in Cina, in Africa, nelle Filippine, a migliaia sono in carcere, altri milioni non possono testimoniare pubblicamente la loro fede. Ricordare i martiri significa anche mettere i persecutori di oggi davanti alle loro responsabilit�.

Centrale nella commemorazione del Colosseo sar� anche l'apertura ecumenica: �Non � un'annessione di martiri altrui - puntualizza Riccardi -. Nei campi di sterminio i cristiani hanno sofferto insieme e hanno capito l'unit� della Chiesa meglio di noi. La commissione ha raccolto testimonianze di cattolici, ma alla celebrazione di oggi si associano molte Chiese alcune delle quali hanno avviato operazioni analoghe. Queste strade non convergono necessariamente su Roma, ma certo questa visione del martirio nel Novecento pu� dare nuovo slancio all'ecumenismo. Oggi finalmente accanto al dialogo della teologia e della preghiera abbiamo anche quello del martirio�.

Non sar� il solo aspetto dell'operazione-memoria a creare dibattito: nel suo libro Riccardi propone anche nomi della nostra cronaca recente, Moro, Bachelet, Tobagi, Ruffilli, Borsellino... �Martiri� anche loro? �Della fede di alcuni, e della loro accettazione dell'eventualit� della morte pur di non rinnegare la propria storia, sono testimone diretto. Non canonizzo nessuno: mi limito a fornire dati di fatto. Nella fine di Moro, per esempio, c'� la rassegnazione a una morte accettata nella speranza della vita eterna. Che negli anni del terrorismo siano stati uccisi anche cristiani � un fatto che non pu� essere taciuto�.

E ora dell'archivio che si � costituito cosa si far�? �C'� l'intenzione di organizzarlo in cataloghi, che verranno consegnati al Papa - conclude Andrea Riccardi -': sar� lui a decidere come continuare il lavoro. La ricerca, comunque, � appena cominciata: sinora � stata raccolta solo una piccola scheggia di un universo quasi inesplorato�.

Francesco Ognibene