Comunità di S.Egidio


 

 maggio 2000


La forza della debolezza: ecco l'insegnamento dei martiri
Dopo un serio lavoro di analisi sugli archivi della Commissione "Nuovi martiri", Andrea Riccardi, storico del cristianesimo e fondatore della Comunit� di Sant'Egidio, ha scritto questo nuovo libro su "Il secolo del martirio. I cristiani nel Novecento" (Mondadori). Partendo dall'introduzione al volume, che raccoglie decine di testimonianze inedite, l'autore ha ricavato l'articolo che pubblichiamo qui sotto.

 

Dalla prigione, negli anni Trenta, il poeta cinese Ai Quing, mentre leggeva il Vangelo, scriveva su poveri fogli di carta le sue poesie: E chi potr� negli strati terrestri / trovare / le lacrime dei sacrificati / che hanno sofferto tutte le pene? / Quelle lacrime / sono chiuse tra migliaia di sbarre di ferro / ma c'� una sola chiave / che possa aprire quelle inferriate / e i coraggiosi innumerevoli che hanno voluto impadronirsi della chiave/sono tutti morti/sotto le armi dei guardiani / Se si potesse raccogliere una di quelle lacrime...

� possibile trovare e raccogliere "le lacrime dei sacrificati che hanno sofferto tutte le pene?". La Chiesa cattolica ci ha provato: � questo, in fondo, il senso dell'enorme lavoro di scavo della Commissione vaticana "Nuovi martiri" (dove sono raccolte lettere, segnalazioni, memorie che, in questi ultimi anni, sono arrivate da ogni parte del mondo a Roma) e della giornata giubilare del 7 maggio dedicata ai "Testimoni della fede" del Novecento, che il Papa celebrer� al Colosseo.

Sono entrato nell'archivio della Commissione e ho cominciato a sfogliare le testimonianze. C'erano migliaia di storie di uomini e di donne contemporanei: cristiani uccisi in quanto tali. Mi scorrevano sotto gli occhi le pagine della persecuzione religiosa in Russia dal 1917, le storie delle vittime del nazismo, quelle di tanti missionari, le vicende di cristiani uccisi in ogni parte del mondo. Mi sembrava di non conoscere bene questo aspetto della vita della Chiesa. Non mi ero reso conto di quanto fosse estesa e profonda l'esperienza del martirio. Non � solo la storia di qualche cristiano coraggioso, ma quella di un martirio di massa. I cristiani uccisi lungo il nostro secolo sono centinaia di migliaia.

Lo studio di tali persecuzioni ha fatto emergere una ricostruzione impressionante, quella di un volto nascosto del cristianesimo del nostro secolo. Le tante vicende personali, differenti, svoltesi in Paesi diversi e in diversi momenti del secolo, confluiscono in un unico grande affresco, quello della sofferenza e persecuzione lungo gli anni del Novecento. Questo affresco non oscura altre tragedie di questo secolo terribile. La vicenda della Shoah � molto diversa dalla persecuzione dei cristiani, per il suo carattere particolare e per l'unico disegno distruttivo che ne � stato all'origine, oltre che per l'alto numero di ebrei uccisi. Ma anche le persecuzioni contro i cristiani mostrano il volto inumano, violento, intollerante, terribile del Novecento.

L'affresco del martirio nel Novecento � quello di uomini e donne, che hanno ripudiato la violenza, ma che sono rimasti tenacemente attaccati alla loro fede e al Vangelo. Un'umanit� mite e non violenta, ma anche forte... Hanno fatto quell'esperienza interiore che Martin Luther King descriveva nel 1960, parlando del suo Pellegrinaggio verso la non violenza. Diceva: "Nel bel mezzo dei pericoli che mi stanno intorno ho sentito la pace interiore e conosciuto risorse di forza che solo Dio pu� dare. In molti casi ho sentito la forza di Dio trasformare la fatica della disperazione nella letizia della speranza".

I cattolici sono caduti accanto a ortodossi ed evangelici. Tutte le comunit� cristiane, qualunque sia la loro confessione, sono state colpite dalla violenza. Anzi nei luoghi di sofferenza i cristiani, tanto a lungo divisi, si sono scoperti pi� vicini e pi� solidali. Talvolta essi hanno sofferto anche accanto a credenti di altre religioni, in un rapporto inedito rispetto ai secoli precedenti. La Chiesa anglicana ha posto le statue di alcuni "martiri" del nostro secolo nella famosa Westminster Abbey a Londra: tra essi monsignor Romero, Martin Luther King, Dietrich Bonhoeffer. Ma non si tratta che di qualche nome e di qualche figura, tratti da un continente in larga parte inesplorato. Sono martiri costoro? Non si possono nascondere alcune perplessit� degli stessi ambienti cattolici verso l'iniziativa di Giovanni Paolo Il. Alcuni hanno temuto che certe figure di martiri diventassero una bandiera di parte, pi� che testimoni della Chiesa. Questo � un rischio possibile: ogni "martire" � inserito nella storia, connesso a tante vicende, discusse e discutibili. Non esiste la testimonianza di fede al di fuori della storia. Tuttavia l'iniziativa del Papa non vuole tanto proporre figure esemplari, ma raccogliere la memoria, evitare la dispersione dei ricordi e, soprattutto, gettare uno sguardo d'insieme al martirio del Novecento. Il dibattito resta aperto sulle differenti vicende. In ogni caso, prima di classificare e giudicare, c'� da comprendere e da contemplare una realt� di donne e di uomini contemporanei, morti per la fede. Questa "contemplazione" crea la coscienza che la Chiesa ha una sua forza specifica, quella della fede vissuta in condizioni di debolezza. La sua forza, insomma, non � quella delle istituzioni politiche (che talvolta nella sua storia ha imitato o mutuato). � una "forza debole", cos� come � manifestata dai caduti cristiani nel Novecento.

Alla fine la memoria dei martiri non � un libro degli eroi, ma la storia di tante esistenze cristiane vissute con fede e stroncate dalla violenza. Come scriveva il grande teologo Karl Rahner, "il martirio � semplicemente la morte cristiana. Questa morte � quella che dovrebbe essere in assoluto la morte cristiana".

Andrea Riccardi

 

La lunga lista dei "testimoni"
Spesso non hanno volto n� nome i martiri cristiani di questo secolo. Si tratta di migliaia di credenti uccisi, per esempio, in Russia a partire dal 1917, periti sotto l'impero ottomano durante la prima guerra mondiale o scomparsi nella guerra civile messicana degli anni Venti. Difficile recuperare tutte le testimonianze l� dove si sono consumati assassinii di massa come nella Spagna della guerra civile o nell'Europa del nazifascismo. Dagli inizi del secolo sono milioni i cristiani che hanno versato il loro sangue in difesa della fede e dei diritti umani. Tra essi numerosi vescovi e cardinali come Emile Biayenda, arcivescovo di Brazzaville, rapito e ucciso in Congo nel marzo del 1977; il vescovo di San Salvador Oscar Arnulfo Romero, assassinato il 24 marzo del 1980 mentre celebrava la messa; il vescovo di Orano, Pierre Claverie ucciso il primo agosto 1996 mentre rientrava in vescovado da Algeri. Il 24 maggio del 1993, in Messico, viene ucciso in una sparatoria all'aeroporto l'arcivescovo di Guadalajara, Juan Jes�s Posadas Ocampo: � il terzo cardinale assassinato in questo secolo. Accanto ai vescovi sono stati assassinati anche semplici missionari e sacerdoti: tra essi padre Massimiliano Kolbe, ucciso ad Auschwitz nel 1944 e gi� canonizzato da Giovanni Paolo Il; padre Jerzy Popieluszko, rapito e ucciso in Polonia nel 1984; i sei gesuiti dell'Uca trucidati in Salvador nel novembre del 1989 nel cortile dell'universit�; i sette trappisti decapitati nel 1996 in Algeria dagli integralisti islamici; padre Giuseppe Puglisi, parroco di Brancaccio, assassinato a Palermo dalla mafia nel settembre del 1993.