Dalla
prigione, negli anni Trenta, il poeta cinese Ai Quing, mentre leggeva il
Vangelo, scriveva su poveri fogli di carta le sue poesie: E chi
potr� negli strati terrestri / trovare / le lacrime dei sacrificati /
che hanno sofferto tutte le pene? / Quelle lacrime / sono chiuse tra
migliaia di sbarre di ferro / ma c'� una sola chiave / che possa aprire
quelle inferriate / e i coraggiosi innumerevoli che hanno voluto
impadronirsi della chiave/sono tutti morti/sotto le armi dei guardiani /
Se si potesse raccogliere una di quelle lacrime...
�
possibile trovare e raccogliere "le lacrime dei sacrificati che
hanno sofferto tutte le pene?". La Chiesa cattolica ci ha provato:
� questo, in fondo, il senso dell'enorme lavoro di scavo della
Commissione vaticana "Nuovi martiri" (dove sono raccolte
lettere, segnalazioni, memorie che, in questi ultimi anni, sono arrivate
da ogni parte del mondo a Roma) e della giornata giubilare del 7 maggio
dedicata ai "Testimoni della fede" del Novecento, che il Papa
celebrer� al Colosseo.
Sono
entrato nell'archivio della Commissione e ho cominciato a sfogliare le
testimonianze. C'erano migliaia di storie di uomini e di donne
contemporanei: cristiani uccisi in quanto tali. Mi scorrevano sotto gli
occhi le pagine della persecuzione religiosa in Russia dal 1917, le
storie delle vittime del nazismo, quelle di tanti missionari, le vicende
di cristiani uccisi in ogni parte del mondo. Mi sembrava di non
conoscere bene questo aspetto della vita della Chiesa. Non mi ero reso
conto di quanto fosse estesa e profonda l'esperienza del martirio. Non
� solo la storia di qualche cristiano coraggioso, ma quella di un
martirio di massa. I cristiani uccisi lungo il nostro secolo sono
centinaia di migliaia.
Lo
studio di tali persecuzioni ha fatto emergere una ricostruzione
impressionante, quella di un volto nascosto del cristianesimo del nostro
secolo. Le tante vicende personali, differenti, svoltesi in Paesi
diversi e in diversi momenti del secolo, confluiscono in un unico grande
affresco, quello della sofferenza e persecuzione lungo gli anni del
Novecento. Questo affresco non oscura altre tragedie di questo secolo
terribile. La vicenda della Shoah � molto diversa dalla persecuzione
dei cristiani, per il suo carattere particolare e per l'unico disegno
distruttivo che ne � stato all'origine, oltre che per l'alto numero di
ebrei uccisi. Ma anche le persecuzioni contro i cristiani mostrano il
volto inumano, violento, intollerante, terribile del Novecento.
L'affresco
del martirio nel Novecento � quello di uomini e donne, che hanno
ripudiato la violenza, ma che sono rimasti tenacemente attaccati alla
loro fede e al Vangelo. Un'umanit� mite e non violenta, ma anche
forte... Hanno fatto quell'esperienza interiore che Martin Luther King
descriveva nel 1960, parlando del suo Pellegrinaggio verso la non
violenza. Diceva: "Nel bel mezzo dei pericoli che mi stanno intorno
ho sentito la pace interiore e conosciuto risorse di forza che solo Dio
pu� dare. In molti casi ho sentito la forza di Dio trasformare la
fatica della disperazione nella letizia della speranza".
I
cattolici sono caduti accanto a ortodossi ed evangelici. Tutte le
comunit� cristiane, qualunque sia la loro confessione, sono state
colpite dalla violenza. Anzi nei luoghi di sofferenza i cristiani, tanto
a lungo divisi, si sono scoperti pi� vicini e pi� solidali. Talvolta
essi hanno sofferto anche accanto a credenti di altre religioni, in un
rapporto inedito rispetto ai secoli precedenti. La Chiesa anglicana ha
posto le statue di alcuni "martiri" del nostro secolo nella
famosa Westminster Abbey a Londra: tra essi monsignor Romero, Martin
Luther King, Dietrich Bonhoeffer. Ma non si tratta che di qualche nome e
di qualche figura, tratti da un continente in larga parte inesplorato.
Sono martiri costoro? Non si possono nascondere alcune perplessit�
degli stessi ambienti cattolici verso l'iniziativa di Giovanni Paolo Il.
Alcuni hanno temuto che certe figure di martiri diventassero una
bandiera di parte, pi� che testimoni della Chiesa. Questo � un rischio
possibile: ogni "martire" � inserito nella storia, connesso a
tante vicende, discusse e discutibili. Non esiste la testimonianza di
fede al di fuori della storia. Tuttavia l'iniziativa del Papa non vuole
tanto proporre figure esemplari, ma raccogliere la memoria, evitare la
dispersione dei ricordi e, soprattutto, gettare uno sguardo d'insieme al
martirio del Novecento. Il dibattito resta aperto sulle differenti
vicende. In ogni caso, prima di classificare e giudicare, c'� da
comprendere e da contemplare una realt� di donne e di uomini
contemporanei, morti per la fede. Questa "contemplazione" crea
la coscienza che la Chiesa ha una sua forza specifica, quella della fede
vissuta in condizioni di debolezza. La sua forza, insomma, non � quella
delle istituzioni politiche (che talvolta nella sua storia ha imitato o
mutuato). � una "forza debole", cos� come � manifestata dai
caduti cristiani nel Novecento.
Alla
fine la memoria dei martiri non � un libro degli eroi, ma la storia di
tante esistenze cristiane vissute con fede e stroncate dalla violenza.
Come scriveva il grande teologo Karl Rahner, "il martirio �
semplicemente la morte cristiana. Questa morte � quella che dovrebbe
essere in assoluto la morte cristiana".
Andrea
Riccardi
La
lunga lista dei "testimoni"
Spesso non hanno volto n� nome i martiri cristiani di questo
secolo. Si tratta di migliaia di credenti uccisi, per esempio, in Russia
a partire dal 1917, periti sotto l'impero ottomano durante la prima
guerra mondiale o scomparsi nella guerra civile messicana degli anni
Venti. Difficile recuperare tutte le testimonianze l� dove si sono
consumati assassinii di massa come nella Spagna della guerra civile o
nell'Europa del nazifascismo. Dagli inizi del secolo sono milioni i
cristiani che hanno versato il loro sangue in difesa della fede e dei
diritti umani. Tra essi numerosi vescovi e cardinali come Emile
Biayenda, arcivescovo di Brazzaville, rapito e ucciso in Congo nel marzo
del 1977; il vescovo di San Salvador Oscar Arnulfo Romero, assassinato
il 24 marzo del 1980 mentre celebrava la messa; il vescovo di Orano,
Pierre Claverie ucciso il primo agosto 1996 mentre rientrava in
vescovado da Algeri. Il 24 maggio del 1993, in Messico, viene ucciso in
una sparatoria all'aeroporto l'arcivescovo di Guadalajara, Juan Jes�s
Posadas Ocampo: � il terzo cardinale assassinato in questo secolo.
Accanto ai vescovi sono stati assassinati anche semplici missionari e
sacerdoti: tra essi padre Massimiliano Kolbe, ucciso ad Auschwitz nel
1944 e gi� canonizzato da Giovanni Paolo Il; padre Jerzy Popieluszko,
rapito e ucciso in Polonia nel 1984; i sei gesuiti dell'Uca trucidati in
Salvador nel novembre del 1989 nel cortile dell'universit�; i sette
trappisti decapitati nel 1996 in Algeria dagli integralisti islamici;
padre Giuseppe Puglisi, parroco di Brancaccio, assassinato a Palermo
dalla mafia nel settembre del 1993.
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