Come
scorre diverso, il film del �secolo breve�, alla luce del �sole che
gira�. Quant'� particolare, tragico, eroico il Novecento visto da
Fatima.
Gli storici �laici� si sono inalberati davanti alla rivelazione del
cosiddetto �terzo segreto�, affidato nel 1917 dalla Madonna a tre
pastorelli portoghesi: e giustamente, dal loro punto di vista, ch� esso
rilegge la vicenda degli ultimi cent'anni in modo alquanto differente
dai vulgati �sacri testi�. Ma come, nel secolo della ragione credere a
fenomeni come questi? E dov'� mai finito il �punto di vista laico� su
profezie che �liquidano la storia intellettuale europea degli ultimi
tre secoli come un imperdonabile sbaglio�? Cos� c'� chi dice che il
segreto ha rivelato poco (Gianni Vattimo) e chi sostiene che invece
rivela insopportabilmente troppo: come lo storico Gian Enrico Rusconi,
il quale paventa che l'�operazione Fatima� chiuda col sigillo del
�segno divino� un �dibattito storiografico che faticosamente dura da
decenni�. Addirittura.
Andrea Riccardi, docente universitario di storia moderna e recente
autore di un volume su Il secolo del martirio (Mondadori), per� lo
rimbecca in diretta: �Non credo che il discorso di Fatima sia
un'interpretazione storiografica. Il lavoro dello storico anzi
s'arricchisce col segreto, il quale s'inserisce nella riflessione che la
Chiesa sta facendo sul '900 e sulla sua storia nel Novecento�.
Gli storici contemporanei non resteranno dunque senza lavoro dopo le
rivelazioni portoghesi?
�La Chiesa, attraverso alcuni atti del Giubileo, sta maturando una
coscienza del tempo passato che � una ricchezza per noi cristiani e
anche per i non credenti. Penso soprattutto a tre gesti, fra loro
strettamente collegati: la richiesta di perdono per le colpe dei
cristiani, la celebrazione dei nuovi martiri al Colosseo e - infine - la
rivelazione di Fatima�.
Dai mea culpa a suor Lucia, passando per Romero. Ma come tenere
assieme i tre anelli della catena?
�Si tratta di testimonianze storiche che in realt� convergono.
Prendiamo i martiri, che sono stati l'aspetto meno sottolineato dai mass
media: il Novecento � stato un secolo di martirio per i cristiani e
questo � un tema storico importante nella coscienza della Chiesa,
complementare a quello dei mea culpa; la Chiesa chiede perdono e anche
lo dona. Cos� la coscienza del '900 ne viene fuori come di un secolo
bello e insieme terribile, per cristiani e non. Il discorso di Fatima
s'inserisce in tale contesto�.
Per un cattolico, forse: ma per gli altri?
�Beh, ognuno davanti al terzo segreto reagisce come vuole. Ma il
fatto storico inoppugnabile, anche da parte laica, � la sapienza
storica che pulsa nel cuore di questa Chiesa. La rivelazione di Fatima
non � una riflessione storiografica, bens� una lettura sapienziale
delle vicende umane. Quando sar� disponibile, i ricercatori potranno
discutere sul testo preciso; ma intanto questa sapientia historiae mi
sembra una ricchezza offerta a tutti. Si tratta di una rivelazione di
fede, di un dato irrazionale? S�, la Chiesa ha un modo di riflessione
che non � quello della storiografia e della filosofia; per� esiste
nella sua sapienza una razionalit� che merita di essere considerata.
Noi tutti ne abbiamo bisogno, per elaborare una vicenda storica
complessa come quella degli ultimi cent'anni�.
Qualcuno ha per� notato che nelle rivelazioni di suor Lucia manca la
Sho�, c'� troppo comunismo e niente nazismo...
�Mica ci troviamo davanti ad una storia che ha pretese universali!
Se � per questo, non c'� nulla neanche sulle stragi degli armeni...
Qui ci troviamo davanti a una visione che ha i suoi linguaggi da
interpretare. E non dimentichiamo che non bisogna mai isolare le azioni
del Pontefice in un'interpretazione sensazionalistica, questo � un Papa
di visione�.
Sta dicendo che dietro Fatima c'� una teologia della storia?
�Secondo me s�. Giovanni Paolo II, del resto, con la sua biografia
rappresenta bene l'uomo del Novecento. E in quest'anno giubilare traccia
una lettura teologica dell'esperienza cristiana del secolo e ne trae una
lezione, in certo senso una "profezia" del Duemila�.
Non a caso, allora, � stato scelto l'ultimo anno del secolo per
annunciare il contenuto del fatidico segreto.
�Non a caso. Giovanni Paolo II ha un sentimento forte nei confronti
di Fatima. E poi c'� il tema dell'attentato di Al� Agca, avvenuto -
non va dimenticato - il 13 maggio e che secondo me si connette con
quello del martirio. Mai come in questo secolo i vescovi cattolici sono
caduti martiri, io ne ho contati ben 126 cui si dovrebbero aggiungere
300 vescovi ortodossi russi, eccetera. Si tratta di grandi suggestioni
che parlano al cuore del credente e anche agli uomini di cultura: non
come lezioni storiografiche, ma da chiavi di lettura�.
E qual sarebbe, allora, l'interpretazione cristiana dell'et�
contemporanea?
�Questo secolo � stato davvero in partibus infidelium per la
Chiesa; quando � iniziato c'era chi addirittura la descriveva come una
realt� agonizzante. Non � stato cos�, invece: non agonizzante bens�
agonica, nel senso che il cristianesimo ha vissuto in una condizione di
lotta teologica. Il nostro � stato un periodo difficilissimo, ma
contemporaneamente il Vangelo � giunto fino ai confini della terra,
uscendo dall'orbita puramente occidentale�.
I pastorelli ignoranti dettano l'interpretazione ai dotti. Non le
sembra un paradosso?
�La parola dei semplici rivela una percezione profonda del valore
del secolo... S�, quella di Fatima mi sembra una storia scritta dal
popolo, una storia di gente comune. Ma spesso i piccoli hanno colto i
nodi sottovalutati dai sapienti e la Chiesa ne ha conservato
l'interpretazione pi� di quanto crediamo. Essa capisce meglio di altri
la complessit� della vicenda umana e dimostra umilt� davanti alla
storia: per questo il suo senso storico merita considerazione�.
Roberto
Beretta
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