Comunità di S.Egidio


 

16 giugno 2000

Il Papa a pranzo con i poveri tra canti, danze e preghiere:
�Vi porto tutti nel mio cuore�
Ricevuti in Vaticano 200 senza casa di venti etnie

 

ROMA - Il Papa a pranzo con duecento poveri. Duecento vite difficili, in rappresentanza di oltre venti etnie diverse, sono entrate ieri intorno a mezzogiorno dentro il Vaticano. Ad accompagnare questi invitati speciali erano la Comunit� di Sant�Egidio, la Caritas e la Casa �Dono di Maria�. Nell�atrio della Sala Nervi gli ospiti di Giovanni Paolo II, ognuno con un cartoncino bianco con sopra vergato il proprio nome, sono stati accolti da una ventina di tavoli circolari su cui � stato servito il pranzo. Il Papa ha partecipato attorniato da otto rappresentanti della povert� mondiale che si sono seduti con lui a un tavolo rettangolare posto di fronte all�ingresso centrale dell�aula dedicata a Paolo VI. �Ho voluto incontrarvi, ho voluto condividere con voi la mensa per dirvi che voi siete nel cuore del Papa�, ha detto Giovanni Paolo II salutando i suoi ospiti. �Con grande affetto abbraccio ciascuno di voi, amici a me tanto cari - ha proseguito il Papa -. � poco certamente il tempo che posso trascorrere con voi, ma vi assicuro che tutti i giorni vi seguo con la preghiera e con l�affetto�. I pi� emozionati sono apparsi i poveri chiamati dal Pontefice a condividere insieme lo stesso tavolo: l�afgano Ismail, la peruviana Ubaldina, la rom Elena, il palestinese Tawfik, l�albanese Silvana, il senegalese Mamadou, un�anziana italiana sfrattata. Il barbone Giovanni, un inglese di 55 anni da trenta ospite delle strade del centro storico romano, ha osservato con contentezza: �Sono qui a un tavolo con moldavi e ucraini ortodossi, insieme ad arabi musulmani. Credo che questo pranzo sia un grande gesto di vera fratellanza�.

Altrettanto emozionati sono apparsi anche il cardinale segretario di Stato Angelo Sodano, presente insieme al sostituto monsignor Giovanni Battista Re e al �ministro degli Esteri� monsignor Jean Louis Tauran.

Il pranzo � stato preceduto da una preghiera letta da una suora e poi dal �Padre Nostro� recitato da tutti i presenti insieme al Santo Padre. Il menu servito da giovani seminaristi era quello �tipico di una famiglia media italiana�: ravioli di ricotta, arrosto di vitello con patate al forno, mozzarelline con insalata, macedonia con gelato, caff� e spumante. Ben presto la cerimonia si � trasformata in una piccola festa di famiglia con musica, canti come �Romagna mia�, �La Bamba�, �O sole mio�, �Funicul� funicul� e anche balli. �A met� pranzo i bambini presenti si sono alzati e con le loro mamme si sono messi a ballare al ritmo delle canzoni suonate dall�orchestra dei sacerdoti dei Legionari di Cristo - ha riferito pi� tardi Mario Marazziti, portavoce della Comunit� di Sant�Egidio -. Poi i bimbi sono voluti andare al tavolo del Papa che li ha accolti sorridendo, come farebbe un nonno...�. Al momento del commiato � avvenuto poi uno scambio di doni. Al Papa � stato consegnato il manifesto �Genti di pace�, un appello di Sant�Egidio rivolto ai popoli di culture diverse per la costruzione di un mondo nuovo. A ogni partecipante monsignor Crescenzio Sepe ha invece consegnato una busta bianca contenente un rosario, una medaglia del Giubileo e una piccola somma di denaro. �Questo pranzo, nella sua semplicit�, ha rappresentato una significativa preparazione al prossimo congresso eucaristico internazionale - ha sottolineato alla fine il Papa -. Oggi ci siamo trovati intorno alla mensa materiale. Insieme e ancor pi� numerosi ci accosteremo la prossima settimana a quella spirituale, al banchetto dell�Eucarestia, per celebrare l�amore di Dio che ci rende fratelli e solidali gli uni con gli altri�.