Comunità di S.Egidio


 

27 giugno 2000

Svelato il terzo messaggio di Fatima
POPOLO SEMPLICE E STORIA DEL PROFONDO

 

Di che cosa parla il segreto di Fatima? Se l'erano chiesto per anni non solo quelli che hanno il gusto dell'occulto ma anche generazioni di credenti semplici, in ogni parte della Terra. Non mancheranno oggi i delusi tra quanti cercavano, in questo testo, indicazioni di una crisi che avrebbe lacerato - ad esempio - la Chiesa del Novecento, come si leggeva in alcune anticipazioni immaginifiche in circolazione. Il �segreto� - scritto da suor Lucia e pubblicato ieri dalla Santa Sede - � in realt� una testimonianza semplice e convinta. La pubblicazione di questo testo � avvenuta in maniera scevra di enfasi e di aria misteriosa, tanto che alcuni ne potranno essere quasi preoccupati. Ma la Chiesa - a questo riguardo - non vuole imporre niente ad alcuno. Infatti le righe scritte da suor Lucia sono accompagnate da un pregevole e sobrio commento del cardinale Ratzinger, che precisa la distinzione tra una rivelazione privata (qual � il messaggio di Fatima) e la rivelazione pubblica conclusasi con il Nuovo Testamento, quella di cui la Chiesa � testimone e portatrice. Il cardinale avvisa che il segreto di Lucia � una percezione interiore che, per la veggente, ha avuto la forza di una presenza esterna. Nessuno ha l'obbligo di lasciarsi coinvolgere in questa corrente di fede e spiritualit�. Ma i cristiani che lo fanno si ritrovano pienamente nel cammino della Chiesa.

D'altra parte Fatima � un grande fatto iscritto nella fede e nella piet� dei cattolici del Novecento. Il prefetto dell'ex S.Uffizio sa bene come nell'ambito culturale anglosassone o tedesco ci possano essere forti obiezioni anche tra i cristiani. Ma precisa che questa rivelazione privata si inserisce nel quadro della piet� popolare. �La religiosit� popolare - aggiunge - significa che la fede mette radici nel cuore dei singoli popoli, cos� che essa viene introdotta nel mondo della quotidianit�. Non � una religiosit� marginale come spesso � stata intesa, ma la fede di un popolo. Non ci troviamo di fronte a due percorsi, quello di una fede dotta e quello di una religiosit� popolare, bens� a un cammino ricco e complesso di un popolo cristiano che pensa, prega e sente anche con il cuore. Sono le tante e armoniose dimensioni della vita della Chiesa. Giovanni Paolo II, il papa che vive Fatima con profonda partecipazione, � anche il Papa della Fides et Ratio e della preghiera interreligiosa di Assisi. Si ha qui, cio�, la ricchezza e la profondit� di un cattolicesimo, complesso e radicato nella storia e nella vita del popolo credente.

Per questo andr� deluso chi cerca nel �terzo segreto� un'interpretazione storica tout court del Novecento. Ci troviamo invece di fronte alle percezioni ispirate dalla fede di tre semplici pastorelli, poco capaci di decifrare gli avvenimenti di quel terribile 1917, duro anno di guerra, di passaggio tra la fine di un impero quasi millenario come quello russo e della nascita di un nuovo impero comunista, tempo di stragi per i cristiani in Oriente... I tre pastorelli, proprio in quel 1917, vedono profilarsi uno scenario molto duro per la Chiesa e per l'umanit�.

La terza visione, infatti, � quella di una dolorosa salita per una montagna ripida in cima alla quale c'� una croce. Quella � la salita di tanti. � anche la salita del Papa che prima, per�, passa in mezzo a una grande citt� mezza in rovina, �afflitto di dolore e di pena� per i molti morti. E anche il �vescovo vestito di bianco� in cima alla montagna viene ucciso al pari di altri vescovi, sacerdoti, religiosi e laici. Ma la visione si conclude con un'immagine che conferma come questo martirio non sia inutile. Si comprende allora che, nella coscienza di Giovanni Paolo II, questa visione si pu� connettere alla sua intuizione sui nuovi martiri del Novecento: �Al termine del secondo millennio, la Chiesa � diventata nuovamente Chiesa dei martiri...�, ha scritto. Da tempo il Papa era giunto a questa intuizione, ben prima di leggere la parte riservata del segreto di Fatima.

La celebrazione per i nuovi martiri al Colosseo, il 7 maggio scorso, aveva richiamato questa grande eredit� del Novecento che plasma la Chiesa per il prossimo secolo. Secondo i dati raccolti dalla Commissione per i nuovi martiri sono caduti lungo il secolo ben 126 vescovi cattolici. Ma si calcolano che in Russia siano stati uccisi circa 300 vescovi ortodossi. Il numero dei cristiani caduti per la fede o per un comportamento ispirato dal Vangelo � incalcolabile. Tra i capi delle Chiese, un patriarca ortodosso etiope � stato assassinato da Mengistu, un catholicos armeno � morto per mano dei sovietici, il primate anglicano dell'Uganda � stato ucciso da Idi Amin. In questo quadro di nuovi martiri anche un papa, Giovanni Paolo II, ha subito un gravissimo attentato, e quasi ne mor�. Nello scenario del �terzo segreto� la morte del Papa si inquadra nel martirio di tanti cristiani e sullo sfondo di una societ� - la citt� - sconvolta dalla violenza. Quel Papa non ha un volto n� un nome per i pastorelli di Fatima. Loro neppure sanno chi sia il Papa nel 1917.

Non c'� dubbio che il papato sia stato considerato un ostacolo da quelle forze che hanno reso pi� inumano il Novecento. Basta ricordare i progetti nazisti per il trasferimento di Pio XII da Roma durante la guerra o la propaganda sovietica contro la persona del Papa con accuse assurde e volgari. Del resto uno dei punti principali della politica religiosa dei regimi comunisti verso i cattolici era quello di staccare le Chiese locali dalla Santa Sede. Paolo VI subisce - a Manila - l'attacco di un folle. Ma � Giovanni Paolo II che cade colpito da un attentato che ha alle sue spalle un disegno mai chiarito. Indubbiamente - questo va ricordato - il progetto di quell'attentato ha una sua gestione anche nei torbidi ambienti estremisti di Istanbul, citt� che Giovanni Paolo II visita quando compie un viaggio ecumenico dal patriarca ortodosso Dimitrios, nel 1979. E chiss� se non � stato anche il prezzo pagato per quella visita.

A proposito dell'attentato in piazza San Pietro, Giovanni Paolo II un giorno dichiar� che una �mano materna� ha deviato la pallottola mortale. Ratzinger acutamente annota: il fatto �mostra che non esiste un destino immutabile e che la fede e la preghiera sono potenze che possono influire nella storia e che alla fine la preghiera � pi� forte dei proiettili, la fede pi� potente delle divisioni�. � un grande messaggio di speranza. Nel secolo terribile, in questo Novecento, i cristiani possono riscoprire la �forza debole� della fede, della preghiera, della testimonianza della loro vita.

Per la Signora di Fatima la preghiera e la penitenza possono dunque cambiare il destino del secolo. La Signora dice ai pastorelli: �Il Santo Padre mi consacrer� la Russia, che si convertir�, e sar� concesso al mondo un periodo di pace�. Nel 1917 Lucia era una bambina povera e marginale. Tra la bambina di allora e l'anziana suora di oggi c'� la continuit� di un itinerario consumato nella povert� di spirito. Questa donna � una presenza carismatica nella Chiesa del Novecento con tutta la sua semplicit� e con il suo silenzio, ma anche con una grande tenacia. � stata ascoltata da vari Papi. Pio XII consacr� il mondo al Cuore Immacolato di Maria. Paolo VI celebr� il cinquantesimo dell'apparizione recandosi a Fatima pur tra le polemiche di chi lo accusava di tradire il Concilio e di riconoscere la dittatura di Salazar. Anzi proprio a Fatima Papa Montini parl� di �occhi esterrefatti� con cui si guarda al quadro del mondo e al suo futuro, ma - concludeva - richiamando alla preghiera, �voglia Iddio che questo quadro del mondo non abbia mai pi� a registrare lotte, tragedie e catastrofi; ma le conquiste dell'amore e le vittorie della pace�.

Karol Wojtyla aveva sempre sentito la storia contemporanea come quella di un tempo terribile di guerre e come un �secolo sovietico�. Il messaggio di Fatima non poteva non toccarlo profondamente. Nel 1981, nel 1982 e poi nel 1984, comp� l'affidamento del mondo al Cuore Immacolato di Maria, con un'attenzione ai popoli �che di questo affidamento e di questa consacrazione hanno particolarmente bisogno�. L'allusione al mondo comunista appare oggi evidente, anche se velata per la situazione politica di allora. Fatima occupa un posto importante nella geografia spirituale di Giovanni Paolo II, come un punto di speranza per la rinascita di una pace stabile nel mondo e per la fine di sistemi negatori dell'uomo.

All'inizio di questo nuovo secolo, riproponendo con molta chiarezza il messaggio di Fatima, la Chiesa integra la sua riflessione sul Novecento - e la memoria di quei martiri - con questa profezia che si radica nella religiosit� di tanti. � veramente una grande comunit� che abbraccia dai pastorelli di Fatima agli intellettuali, dai nuovi martiri ai cristiani fragili. Mostra come la sua vita spirituale sia composta da una grande ricchezza di accenti. Ma, soprattutto, di fronte agli scenari complessi del nuovo secolo si ritrova non angosciata e preoccupata ma, prima di tutto, forte nella sua debolezza, forte della sua preghiera e della sua fede.

Andrea Riccardi