Comunità di S.Egidio


 

19 luglio 2000

Anziani di Roma, restate a casa
Una sfida di fine mandato per Rutelli

 

Il direttore generale del Comune, con coraggio, ha promosso un' indagine per sapere come sono stati usati i soldi della spesa sociale a Roma: quanti, e che effetto hanno avuto. Anticipo il risultato: i soldi non bastano e impongono delle scelte. Propongo la mia: nell' anno di governo che resta costruiamo - almeno cominciamo a costruire - una citt� meno dura con gli anziani.

Nel 1999 i miliardi spesi sono stati 236 (spesa sociale del V Dipartimento). La cifra, da sola, non dice tutto. Ci sarebbero altre fonti di spesa da aggiungere. Una cosa per� si pu� dire: che nel '94 una lira su 10 di tutta la spesa del Comune era nel sociale (sempre stesso Dipartimento) e adesso una su 12. Non e' entusiasmante, ma poteva andare peggio. Infatti, proprio un anno fa sono stati stanziati un'ottantina di miliardi in pi� . Tanti e pochi. Pochi perch� insufficienti per i bisogni reali, ma questo va da s� . Pochi anche per alcuni difetti storici che non si riesce a correggere. I residence e gli edifici in affitto congelano da soli 40 miliardi all'anno per ospitare appena 3.000 persone (tra famiglie e anziani). Le risorse per tutto e per tutti non ci sono, d' accordo. Ma proprio per questo si impongono scelte prioritarie.

A Roma vivono quasi mezzo milione di anziani. Il problema coinvolge forse met� delle famiglie. Cinquantamila hanno problemi seri di non autosufficienza totale o parziale, l� dove difficolt� economiche, fisiche e solitudine, assenza di reti di supporto si sommano. Finora la soluzione quasi obbligata, per l'anziano in difficolt�, sono state le case di riposo, le Rsa, le lungodegenze. La spesa pubblica (solo in parte a carico del Comune) va dai 4 milioni al mese in su (molto in su). La qualit� della vita � bassa e la vita spesso � pi� breve di come dovrebbe. Pullula, parallelo, un mercato privato di "villette", met� pensione e met� case di riposo, che � un po' "terra di nessuno" (ma rende molto ai proprietari). Hanno una funzione "sociale": nascondono alla citt� il problema.

Molti esperti rilevano che un anziano ricoverato su 5, con adeguati aiuti (e costi complessivi minori), potrebbe stare a casa propria. In Europa questo � cominciato. Ma ci vuole una rete molto pi� diffusa di assistenza domiciliare e fantasia istituzionale per creare una efficace rete di sostegno nella citt� . E' una grande sfida. E' una sfida di civilt� e di governo. E' l'idea di una citt� dove chi � debole non deve avere paura della propria debolezza. Una via, concreta, c'� . Partiamo dalla creazione di un Assessorato ("pesante" e capace di pesare) per la qualit� della vita degli anziani. E' un messaggio e un impegno che la citt� pu� capire e giudicare. E che pu� cambiare, nel tempo, la nostra vita quotidiana.

Mario Marazziti