Comunità di S.Egidio


 

19 agosto 2000

Spiacenti di deludere gli scettici
ma non ci sentiamo dei marziani

 

�Avevo 20 anni. Non permetter� a nessuno di dire che questa � la pi� bella et� della vita�. Cominciava cos� il romanzo pi� famoso di Paul Nizan. Ieri, su questo giornale, uno �scrittore contro�, Sandro Veronesi, ha raccontato perch� gli d� fastidio tutto il �mareggiare di ragazzi, in su e in gi�, dentro e fuori, a destra e a sinistra� che c�� a Roma. Questi giovani, secondo lui, non sono giovani. Troppa la letizia e troppo assenti, apparentemente, i rappresentanti del Sud del mondo. Se fosse vero che a Roma c�� una strana razza dei �marziani� tutti risolti, senza problemi, e che la fede � un�assicurazione sulla vita come nelle caricature, Veronesi avrebbe ragione. Ma non � vero.

Il fastidio davanti a questa Giornata della Giovent� � comprensibile. Pu� capitare che a uno dia un po� fastidio vedere che in tanti, intorno, si divertono, sono contenti e hanno qualche cosa da dirsi. � la sindrome delle feste di scuola. Quando non sai ballare e stai sul divano o alla finestra, gli altri che lo fanno ti diventano estranei e ti sembrano tutti pi� banali di te.Anche noi abbiamo la stessa simpatia di Veronesi per chi � giovane e fa fatica a vivere, e per i bambini in guerra. Ma questi giovani, qui alle �Giemmeggi�, ci stanno eccome. Sotto le magliette del Giubileo ci stanno anche hutu e tutsi, sierraleonesi, kosovari e albanesi, mozambicani che hanno visto la guerra e quando stavano per riprendersi sono affondati nel fango dell�alluvione. Insieme ad altri di Sant�Egidio come me, Stefania, che vanno regolarmente nelle prigioni-inferno e nei �lazzaretti� dei malati di Aids.

Ci si � autotassati per venire a Roma, sono arrivati anche quelli che gli ci vuole lo stipendio di un anno per il biglietto aereo. Ci stanno giovani dai Paesi in guerra e stanno insieme a quelli dei Paesi �nemici�. A Woodstock, a Berlino dopo la caduta del Muro, a Seattle non c�erano i giovani che saltano sulle mine e quelli senza futuro del Sud del mondo. Non si pu� avere sempre tutto.

Questi giovani a migliaia stanno a sentire per ore le testimonianze toccanti dei milioni di martiri sconosciuti di questo ventesimo secolo, e a migliaia a piazza di Siena con gli scout sfidano il caldo per combattere il debito internazionale che strangola il terzo mondo. � semplicemente gente che prova ad affrontare i problemi non solo narcisisticamente e cerca di alzare gli occhi e di guardarsi intorno.

I Bonhoeffer, i Romero, i meno noti che si sono opposti al nazismo e che sottraggono persone agli schiavisti e ai mercanti di esseri umani in Asia e in America Latina, quelli che con la loro vita ricordano che le guerre e l�odio etnico e religioso sono un�idiozia oltre che una follia, sono stati questi giovani. Problematici come tutti.

Gente che con tutti i propri limiti prova a fare qualche scelta e a dire che non tutto � uguale, che il mondo e la vita possono essere meno disumani.

A Roma non c�� la sagra dei �buonisti�. C�� una minoranza uguale-e-diversa da altre minoranze. Gente che prega, che canta, che si stanca ma insiste. Che vive nella globalizzazione e mette al centro la �forza debole� del Vangelo. Gente che prova a credere non per avere un ombrello in pi� ma per non rinchiudersi solo nel pasticcio della propria psicologia.

Per non andare dietro - laicamente - alle magie degli oroscopi e gli ascendenti dei segni zodiacali. Che ci sia una minoranza di gente che si ferma a parlare, che ha i tuoi stessi problemi ma gli va di affrontarli insieme, non ci sembra un gran fastidio.

 

Stefania Piredda
Massimiliano Signifredi