Comunità di S.Egidio


 

10 settembre 2000

Gli anni del terrore
La coraggiosa confessione della Chiesa argentina

 

A Cordoba, la Chiesa argentina ha chiesto perdono per i peccati e le omissioni dei suoi figli. Chi ha seguito le vicende argentine pensa immediatamente agli anni tra il 1976 e il 1982, quando il Paese latino-americano fu sotto il giogo di una rozza dittatura militare. Il potere militare condusse una repressione spietata, sotto la copertura della lotta anticomunista (e mentre uno dei suoi principali sostegni era il commercio con l'Urss, specie dal 1980). Una parte cospicua della Chiesa argentina rest� disorientata e silenziosa. Veniva da una storia in cui Chiesa e esercito erano stati due pilastri della societ�, anche se non erano mancati fermenti e novit� nel mondo cristiano. Aveva vissuto la crisi nazionale per cui il Paese era passato da una condizione di prosperit� a quella di �sottosviluppo� e di crisi politica. Ma la dittatura militare nulla risolse e aggrav� la situazione. Il nunzio Laghi, in Argentina dal 1974 al 1980, confid� al rabbino argentino, Leon Klenicki: �Leon, in Argentina esiste un Auschwitz e un Gulag. Lo dico e lo ripeto ai fratelli vescovi, ma nessuno mi d� retta...�.

Sono stati anni molto duri, segnati da grandi tensioni, da polarizzazioni e da una repressione cieca. La Chiesa argentina, nella sua confessione, afferma: �Ti chiediamo perdono per i silenzi responsabili e per la partecipazione effettiva di molti dei tuoi figli a cos� grande scontro politico, all'offesa alle libert�, alla tortura e alla delazione, alla persecuzione politica e alla intransigenza ideologica, alle lotte e alle guerre, e alla morte assurda, che insanguinarono il nostro Paese�. Sono parole importanti e meditate. Non si tratta di un cedimento al politically correct del nostro tempo o di un tentativo di rifarsi una verginit� storica. La Chiesa argentina giustamente si interroga sull'acquiescenza di tanti cristiani a un regime repressivo, sul cedimento alle passioni e agli odi.

La risposta a questi interrogativi sta proprio nelle varie richieste di perdono, tutte connesse tra di loro. Infatti la storia della Chiesa non � solo storia politica. In questo senso la Chiesa argentina afferma che i suoi limiti sono stati legati a altre omissioni. Confessa di aver mancato allo spirito di rinnovamento voluto dal Vaticano II: �Non abbiamo assunto sufficientemente la realt� della Chiesa come Popolo di Dio, il rinnovamento liturgico e catechistico, la centralit� della Parola e della celebrazione, il carattere gratuito della salvezza�. Infatti una recezione profonda del Concilio avrebbe forse aiutato i cristiani argentini a un senso maggiore delle loro responsabilit�. La Chiesa chiede perdono per �l'ambiguit� e la superficialit� di alcuni momenti, ricordando i limiti nell'�annunzio missionario� e nella �devozione nella celebrazione dei misteri della nostra fede�. Si tocca qui l'origine di una testimonianza debole: il limitato radicamento in una vita di fede e lo scarso impegno della comunicazione del Vangelo.

Questa mancanza di fondo ha dato luogo ad altri atteggiamenti di cui la Chiesa si dice addolorata: non aver lottato a sufficienza contro l'antisemitismo, non aver promosso cammini comuni con gli uomini di buona volont�, aver vissuto un limitato impulso ecumenico, la mancanza di comunione tra vescovi, clero e laici, la scarsa trasmissione della verit�. La Chiesa chiede perdono per tutti i peccati del popolo di Dio: l'aborto, l'eutanasia, il consumo delle droghe, l'abuso di alcol, la scarsa austerit�, il poco amore per i poveri, i sofferenti, gli emarginati. Una grande preghiera di perdono che si leva dalla Chiesa argentina proprio all'inizio del nuovo secolo. Si tratta di una comunit� che perde credibilit�? Alcuni lo temono, manifestando la preoccupazione che, in questo modo, si rimetta in discussione la fiducia della gente nella Chiesa.

Ricordo quanto scriveva il grande storico tedesco, Jedin, che pure conosceva bene i limiti del cattolicesimo tedesco durante il nazismo: �Le confessioni di colpa riguardano la singola persona, che sta di fronte a Dio e segue i dettami della propria coscienza. Le confessioni collettive di "colpa storica", possono essere solo rese in base a fatti sicuri e dalle autorit� competenti�. Qui sono i vescovi argentini che hanno deciso questo passo. Gli va dato atto non solo del coraggio, ma anche della fiducia nel patrimonio di fede, che � la vera risorsa di ogni Chiesa. Essa non perde la sua credibilit�, ma anzi mostra di essere pi� esigente con se stessa e di voler meglio servire la sua missione. Diceva papa Giovanni: �Non � il Vangelo che cambia, siamo noi che cominciamo a capirlo meglio�.

I cristiani argentini vogliono capire e servire meglio il Vangelo all'inizio del millennio. Non vogliono buttare via la loro storia sotto la pressione di una visione giustizialista della storia della Chiesa, che tutto corrode e per cui nulla � buono. Non � certo questa la visione della Chiesa che cerca, invece, di trovare in ogni uomo e in ogni situazione quanto c'� di buono. Ma anche i cristiani argentini vogliono essere di pi� all'altezza della loro vocazione. Soprattutto scelgono di radicarsi sempre di pi� in una vita di fede.

Il premio Nobel Adolfo Perez Esquivel ha affermato che bisogna �ricordare sempre che nella vendetta non c'� giustizia. Dobbiamo lavorare per costruire, non per distruggere, per generare speranza, non per seminare odio. Ce lo insegn� San Francesco, � la sostanza sempre presente nel messaggio di Cristo...�. Perez Esquivel conosce i limiti dell'azione della Chiesa tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, �Ma - aggiunge - non per questo dobbiamo rinnegare la Chiesa, perch� questa � formata da noi tutti�. Non si tratta di cancellare tanti dolori con una richiesta di perdono. Pu� sembrare troppo poco a chi ha sofferto. Ma certo, a partire dal perdono cristiano, � necessaria una riconciliazione. E per un autentico rinnovamento c'� assoluto bisogno di perdono.

Si tratta di una cultura che ha radici profondamente evangeliche, per cui nessuno � nemico, neanche colui che profondamente ha offeso. � quella stessa cultura evangelica, in base alla quale ogni uomo - in misura diversa - � peccatore e si interroga sulle sue responsabilit�. � una cultura da creare, liberandosi da quel pericoloso ondeggiamento tra giustizialismo e senso di irresponsabilit�, che spesso serpeggia nelle giovani generazioni che non vogliono avere sulle spalle il peso del passato.

Si apre, con questa richiesta di perdono della Chiesa argentina, la possibilit� di studiare la storia del cattolicesimo in maniera obbiettiva a partire dai documenti, ricostruendo la reale dinamica dei fatti e delle assenze. La storia aiuta a uscire dalla patologia della memoria. Si apre anche la possibilit� di una partecipazione al futuro del Paese in un senso pi� positivo. Non solo perch� la Chiesa si rinnova, ma anche perch� una nuova generazione sale e vuole una vita pi� autentica.

Andrea Riccardi