Comunità di S.Egidio


 

22 settembre 2000

Non minimizzare la violenza razzista
Quel fiume carsico da prosciugare

 

Minimizzare Verona? Minimizzare l'odiosa e ignorante violenza razzista di Verona?

Sarebbe un grave errore. Dal sottosuolo della storia riappare un fantasma: ha i tratti e il linguaggio dell'antisemitismo, � un'esplosione ma non � un episodio. Piuttosto � un fiume carsico (piccolo, grande?) che offre l'occasione per interrogarsi nel profondo. Come i fiumi carsici non inizia nel punto in cui emerge: attraversa di certo non solo il Triveneto, probabilmente unisce l'Italia all'Europa.

Accade sempre cos�. Un giorno l'intolleranza prende �coraggio� e trova un nemico da demonizzare, da mettere fuori dalla comunit� dei �puri�.

� tempo che sui muri di Roma e in altre citt� sono riapparse scritte inneggianti al sangue, alla purezza del sangue e alla necessit� di porre nel sangue le radici di una �rigenerazione�. � tempo che con faciloneria si confonde la singola devianza con il tutto, che si demonizzano intere categorie di persone, intere popolazioni, e che su questi presunti �invasori� si scaricano molte paure nazionali.

La sindrome del �capro espiatorio� si riaffaccia con puntualit� quando non si riesce a governare appieno la propria vita quotidiana, quando non si sa vivere nella complessit�. C'� sempre bisogno di un altro, di cui � la colpa, se non si sa bene perch� vivere, cosa fare domani, perch� la realt� � diversa dalle nostre aspettative.

In Europa, all'integrazione appena iniziata, fa da contrappunto come in altre parti del mondo l'esaltazione delle differenze, delle divisioni storiche ed etniche, la ricerca di una purezza antica. Il veicolo del disagio non � la ragione, � il mito, la caricaturizzazione dell'altro.

La xenofobia non ha bisogno di tenere in qualche conto il fatto che Usa, Germania e i Paesi ricchi hanno bisogno di pi� e non di meno immigrati per crescere, e che in Italia c'� solo un immigrato ogni 50 abitanti (a Francoforte uno su tre). All'antisemitismo non basta nemmeno andare ad Auschwitz per smettere di credere che l'Olocausto sia una favola.

La caccia all'ebreo ha sempre accompagnato fasi tristi della storia umana. C'� da augurarsi che stavolta aiuti a reagire subito. Non tanto con le misure speciali, quanto con un'assunzione collettiva di responsabilit�. Intolleranza, xenofobia, razzismo e antisemitismo nascono dentro casa, nei discorsi a tavola, negli stati d'animo, nelle contrapposizioni insensate, nei cedimenti alla cultura del nemico.

Il nodo � culturale e coinvolge tutte le agenzie e istituzioni culturali, tocca anche il linguaggio quotidiano. Coinvolge la scuola, la famiglia, la politica, i luoghi dell'informazione, attraversa i modelli che vanno per la maggiore. C'� da chiedersi, in tempi di riforma della scuola, se non sia troppo rischioso lasciare gran parte della formazione al mondo della produzione, senza mediazioni. C'� da chiedersi se non sia ora di smetterla anche con una pratica e con un linguaggio politico che talvolta incoraggia, anzich� smussare, i molti egoismi presenti in ogni Paese.

Mario Marazziti