|
30/10/2000 |
|
|
|
La bellissima Basilica di S. Maria in Trastevere mi sembra stranamente gremita per essere un gioved� qualunque. Ma in realt� non � poi un fatto tanto singolare: tutte le sere non sono pochi i romani che insieme a pellegrini e turisti partecipano al momento di preghiera animato dalla Comunit� di Sant�Egidio. Alcuni canti e salmi, poi la lettura di un brano evangelico e infine il commento di Andrea Riccardi, il laico fondatore del Movimento. Nata a Roma, con il suo quartier generale a Trastevere, la Comunit� di Sant�Egidio riunisce attualmente circa 30.000 persone in tutto il mondo. Tutto cominci� nel mitico �68 da un gruppo di studenti del liceo classico Virgilio che si misero e leggere il Vangelo e decisero di viverlo con i poveri di Roma. Una grande semplicit�, ma insieme, o forse di conseguenza una grande incisivit�, ha caratterizzato la storia di questo movimento laicale che, nel tempo ha dato vita a centri di accoglienza, mense per i poveri, attivit� per anziani, disabili, carcerati e ha svolto pure importanti azioni diplomatiche a favore della pacificazione del Mozambico e dell�Algeria. �In realt� - mi raccontano due veterani di Sant�Egidio Francesco Dante e Stefano Capparucci � tutte le nostre attivit� sono partite su sollecitazione di casi molto concreti. Ad esempio, alcune iniziative a favore dei barboni presero il via quando venimmo a conoscenza del caso di Modesta, un�anziana barbona conosciuta alla Stazione Termini che mor� senza soccorsi dopo che l�ambulanza si era rifiutata di caricarla perch� era sporca e aveva i pidocchi. In questi anni, abbiamo cercato di capire chi sono i poveri di Roma e possiamo dire di conoscerli un po� meglio, tanto che la Questura stessa spesso si rivolge a noi quando ha bisogno di quantificare il numero esatto dei senza fissa dimora. � una realt� enorme, anche se in quest�anno di Giubileo � stata fatta un�azione di maquillage per la citt� che l�ha resa un po� meno visibile�. Nel 1992 la Comunit� di Sant�Egidio � assunta all�onore delle cronache per aver ospitato le trattative per il processo di pace in Mozambico. �Qualcuno allora ebbe a chiederci - sottolinea Stefano - se avevamo deciso di abbandonare l�impegno verso i poveri per dedicarci alla diplomazia. In realt� � stato proprio perch� volevamo bene ai poveri che decidemmo di dare un aiuto al Mozambico, il paese che ha la pi� alta mortalit� del mondo e che per 16 anni era stato dilaniato da una drammatica guerra civile che ha provocato un milione di morti. Intervenimmo perch� ci fu richiesto e usammo le nostre armi che sono quelle del dialogo, del tessere relazioni, del cercare sempre ci� che unisce mettendo da par-te ci� che divide, come raccomandava papa Giovanni. � stata un�esperienza molto bella, che poi abbiamo coltivato nel tempo con interventi anche a favore di altri Paesi; tuttavia numericamente bisogna considerare che su 30.000 aderenti sono solo 30 le persone che lavorano nella diplomazia, per cui la nostra attivit� di fatto � concentrata soprattutto su altri versanti che per� fanno meno notizia sui giornali. Il nostro impegno a favore del Mozambico sta proseguendo soprattutto sul versante della lotta all�Aids: ora che nei Paesi ricchi si riesce a contenere la mortalit� c�� rischio che ci si dimentichi dell�immenso problema che l�Aids rappresenta per l�Africa�. In quest�anno giubilare la Comunit� di Sant�Egidio si � fatta promotrice insieme ad altri gruppi (Nessuno Tocchi Caino, Amnesty International) e al Comune di Roma di una singolare iniziativa denominata �Il Colosseo illumina la vita�: ogni volta che un paese elimina la pena di morte o commuta una condanna a morte il Colosseo si illumina per 48 ore. E gi� accaduto: �Si, un quindicina di volte e la pena di morte � stata abolita quest�anno in Albania, Turkmenistan, Bermuda, e Ucraina�. Numerose sono state le iniziative promosse dalla comunit� a favore di anziani e disabili. Proprio per occuparsi di queste problematiche � sorto anche un movimento specifico Gli amici. �Il nome del gruppo � sintomatico - commenta Stefano - tutto nel nostro movimento nasce dall�idea di creare rapporti di famiglia tra le persone. Attraverso questi legami a Roma riusciamo a seguire circa 800 disabili e in molti casi � stato possibile far evitare l�istituto a persone rimaste sole, garantendo un�assistenza a casa o creando case famiglia. Non vogliamo attuare singoli interventi sporadici, ma desideriamo essere un punto di riferimento per le persone e le famiglie che vivono il problema dell�handicap offrendo un�amicizia che non finisce�. Sette anni fa � nato il locale �Pane, amore e fantasia�, un ristorante nel cuore di Trastevere, sorto per offrire lavoro a persone con disabilit� mentale. �Abbiamo cercato di proporre un�attivit� che desse loro dignit�, cercando anche di uscire dai soliti schemi che vedono il disabile impegnato in lavori manuali, soprattutto in attivit� di assemblaggio: abbiamo al contrario voluto proporre un lavoro di relazione. Attualmente nel ristorante lavorano otto disabili e alcuni volontari. Noi crediamo nell�importanza di proporre attivit� che sfruttino le capacit� di ciascuno. Ad esempio, in campo artistico, ci siamo resi conto che in certi tipi di handicap c�� una predisposizione ad attivit� che richiedono una grande pazienza, e abbiamo pensato di proporre la tecnica pittorica del puntinismo che consiste nel mettere tanti punti uno accanto all�altro, creando pregevoli variazioni cromatiche. Da tutt�altro punto di vista ci siamo accorti quando abbiamo accostato la realt� del carcere che tante persone che si sentivano inutili perch� non potevano muoversi da casa hanno scoperto che potevano fare moltissimo scrivendo lettere ai reclusi� Sono colpita dalla grande capacit� di coinvolgimento che caratterizza tutto il movimento. �Crediamo che il credente � lievito ed � chiamato a tirar fuori il meglio dalla gente� mi dicono; e ancora: �Non � vero che le persone sono indifferenti, spesso semplicemente sono spaventate e non sanno come aiutare, ma se gli proponi qualcosa aderiscono volentieri�. Se penso alle centinaia di pasti che ogni giorno vengono distribuiti alla mensa dei poveri, alle migliaia di panini che ogni settimana i membri della comunit� preparano e distribuiscono ai barboni di Roma, alle tante situazioni di assistenza domiciliari risolte con un passaparola creando catene di amicizia, mi sembra che Pane, amore e fantasia sia non solo il simpatico nome scelto per il locale di Trastevere, ma definisca bene lo spirito che ha caratterizzato in questi anni l�esperienza della Comunit� di Sant�Egidio. Ascoltando il fervore di iniziative concrete intraprese con immediatezza - pur in mezzo a tante difficolt� che mi assicurano, non sono mancate - credo che questa esperienza possa essere di stimolo anche alle nostre realt� di volontariato del varesotto. Quante volte di fronte ai problemi ci ritroviamo tristemente paralizzati, in quanto ci sembra impossibile proporre soluzioni, ritrovandosi fra i soliti �tre gatti�. Chiss� che non ci serva un po� pi� di grinta, un po� pi� di capacit� di coinvolgimento e un po� pi� di fiducia nella gente�
Marcella Codini
|