Comunità di S.Egidio


 

03/11/2000


Quei ragazzi di strada che non sanno cos�� la notte di Halloween

 

L'immigrazione ha molte facce. Non perch� ne ha sempre una che non ti aspetti, ma semplicemente perch� si tratta di persone. Che vengono da paesi diversi, con problemi diversi e, al tempo stesso simili. Vengono via dall'insicurezza, dalla fame, dalle mafie, dalle guerre, dall'assenza di prospettive. Negli ultimi anni a Roma vengono soprattutto dall'Europa dell'Est, mentre dieci anni fa venivano per lo pi� dal Nordafrica, Esistono anche gli immigrati bambini e ragazzi, che hanno la stessa et� dei nostri figli che guardano "Il Grande fratello". Alla spicciolata, mediamente uno al giorno, si presentano al Pronto intervento sociale del Comune o ai commissariati vicini. Praticamente si "autodenunciano", come immigrati irregolari, direttamente alla polizia o agli assistenti sociali, Il risultato � che qualche centinaio di loro ogni anno viene aiutato ad essere meno sbandato e lo sar� fino al compimento del diciottesimo anno di et�. Bisogna preoccuparsi?

Questi teen-agers, che non vanno in giro vestiti con zucche vuote la notte di HaIloween, hanno la furbizia di chi sa cosa � la strada Si passano parola, hanno dei canali di comunicazione, sanno quando hanno pi� possibilit� di essere ospitati, aiutati. E siccome sanno che cosa � la strada, non ci vogliono n� stare, n� restare. Non vogliono delinquere. Nessun "delinquente potenziale" va apposta dalla polizia, dai vigili, dagli assistenti sociali per uscire dall'irregolarit�. Probabilmente sono centinaia di ragazzi che escono dal giro della precariet� assoluta, quello in cui si � pi� a rischio.

E sono, alla fine, pochi. Sono pochi rispetto ai 200 mila immigrati presenti a Roma, pochissimi rispetto alle necessit� vere di "nuovi cittadini" del nostro mercato del lavoro, persino di quello romano (basti pensare al lavoro edile e ai servizi alla persona). Se tutto va bene, se a 18 anni trovano un lavoro, dopo qualche anno la madre, i fratelli possono sperare di ricongiungersi in Italia e di farlo legalmente. Superata la sorpresa, se ne pu� prendere atto anche positivamente. Vigilando, come � giusto, perch� nessun adulto tragga vantaggi illeciti dal loro bisogno.

Il nemico � la precariet�. Che dei ragazzi ne escano, che possano (presto) fare il tifo per Totti o per Crespo, che studino e lavorino, diventino "nuovi romani" invece di vivere come i ragazzi-topi dei sotterranei di Bucarest, mi sembra un vantaggio per tutti.

Mario Marazziti