Comunità di S.Egidio


 

10/11/2000


�Voci dal sud del mondo�

 

'Voci dal sud del mondo' per dire che la sofferenza non � per forza un destino: ottocento studenti delle scuole superiori fiorentine e dell'ateneo hanno letteralmente riempito il Teatro Puccini per ascoltare le testimonianze di otto ragazzi provenienti da diverse latitudini del pianeta su invito della Comunit� di Sant'Egidio (da Cuba alla Costa d'Avorio al Mozambico salendo fino alla Russia) e di Umberto Cecchi, direttore de La Nazione, Claudio Monici, inviato di Avvenire, ed Erminia Dell'Oro, scrittrice di origine eritrea. "Abbiamo scalfito insieme la superficie della quotidianit�", spiega l'assessore provinciale Riccardo Gori e, aggiunge Beatrice Biagini, presidente della Commissione pace del consiglio provinciale, all'origine di questo incontro insieme alla Comunit� di Sant'Egidio e al Provveditorato, "abbiamo imparato ad usare la voce per chiedere qualcosa non solo per noi ma anche per gli altri". Pensiamo all'immigrazione che "rappresenta - ha scritto il Presidente della Provincia Michele Gesualdi, in un saluto al convegno - una risposta pacifica di questi popoli allo squilibrio esistente".

Attraverso le testimonianze, si � fatta strada la convinzione che alla violenza e al linciaggio ("molti in Guatemala pensano che sia una strada morale", dice Monica) si pu� opporre l'insistenza dell'amicizia: l'accoglienza ai profughi (Beatrice, Liberia), il servizio ai bambini che vivono in carcere (Tania, Bolivia), la "escuelita" per i bambini dell'Avana (Rolando, Cuba), per quelli dei centri alluvionati del Mozambico (Albino, di Nakala) e delle periferie di San Salvador (Ajme), ma anche "la vicinanza concreta agli anziani di Mosca - spiega Svetlana - che senza parenti sono costretti a vivere di elemosina" e la ricerca di un dialogo possibile dove c'� tensione (Georges, Costa d'Avorio). "La guerra � la madre di tutte le povert�", grida Monica ed � anche su questo terreno che, ha sostenuto Umberto Cecchi, che laici umanisti e credenti devono collaborare: per l'Africa, dilaniata da guerra e malattie ("in circa quindici paesi del continente sono stato mandato per seguire conflitti") questo � un percorso necessario. S�, l'Africa forse pi� dell'America Latina, che sembra avere trovato una sua strada, � un luogo "dove i giornalisti - dice Claudio Monici - vanno per misurarsi con la morte". Si capisce anche cos� da cosa nasce l'immigrazione. Guerra, sottosviluppo, quindi emigrare. Da questa "gola del diavolo", come la definisce Erminia Dell'Oro, � possibile risalire. L'incontro di ieri si � posto proprio in questa direzione. L'appuntamento ora � con il 'Rigiocattolo', a dicembre: riciclare e vendere giocattoli a Firenze per potere ricostruire le citt� e i villaggi alluvionati in Mozambico.

Michele Brancale