Comunità di S.Egidio


 

22/11/2000

A Santa Maria in Trastevere antiocheni e malankaresi
Con India e Medio Oriente le liturgie dei primi secoli
Un esempio di incontro tra Roma e l'Oriente
Una parte del loro rito � attribuita a san Giacomo

 

�Insostituibile patrimonio�: cos� ieri sera a Roma il cardinale Achille Silvestrini, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, ha definito la Divina liturgia in rito siro-antiocheno celebrata nella gremita basilica di Santa Maria in Trastevere da antiocheni e malankaresi in occasione del loro Giubileo. Una �venerabile tradizione� ricca di segni e di storia che l'Anno Santo fa conoscere e rende visibile anche ai fedeli di rito latino, invitandoli a ricordare (e forse a riscoprire) le proprie radici. Perch� � ad Antiochia che i discepoli di Ges� di Nazaret furono chiamati �cristiani� per la prima volta, mentre le origini della Chiesa cattolica malankarese (dal nome di una zona a sud-est dell'India) risalgono alla predicazione dell'apostolo Tommaso, giunto in India nell'anno 52, dove secondo la tradizione fu martirizzato 20 anni dopo.

Un altro forte legame con la Chiesa primitiva � costituito dal rito siro-antiocheno, in lingua araba e aramaica: uno dei pi� antichi, in cui � inserita l'anafora di san Giacomo, attribuita all'apostolo. In ogni caso la liturgia segue il rito gerosolimitano ed � rimasta fedele alle sue origini. Nel IV secolo, dal contatto con le Chiese siro-caldee, i siro-malankaresi assunsero i loro riti nel culto; ma nel 1653 una parte della comunit� si stacc� da Roma perch� rifiutava di essere �latinizzata� nella liturgia. Ci vollero quasi 300 anni per riannodare i fili del dialogo e nel 1932, grazie a Pio XI e all'opera di mediazione dell'arcivescovo metropolita Mar Ivanios, la Santa Sede riconobbe alla Chiesa malankarese (detta anche �di san Tommaso�) la sua tradizione e liturgia come cristiana e apostolica, ed eresse di nuovo la gerarchia cattolica.

Oggi i siro-antiocheni cattolici sono circa 200 mila, presenti nei Paesi mediorientali (Palestina, Giordania, Iraq, Siria, Libano, Turchia, Egitto); altrettanti sono arrivati in Canada e Stati Uniti. Invece i malankaresi nel mondo sono poco pi� di 380mila, concentrati soprattutto in India, ma residenti anche in Canada, Stati Uniti e Germania, Canada. E un folto gruppo di pellegrini siro-malankaresi, guidati dal loro metropolita monsignor Cyril Mar Baselios, � stato ricevuto dal Papa luned� scorso, insieme alla comunit� del Pontificio istituto San Giovanni Damasceno di Roma, dove attualmente studiano 42 sacerdoti indiani.

Giovanni Paolo II ha ricordato che �settant'anni fa il metropolita arcivescovo Mar Ivanios, il vescovo Mar Theophilos e i loro compagni entrarono nella piena comunione con la Sede di Pietro. Essi compresero che la Chiesa � una, la Chiesa di Cristo tra Oriente ed Occidente�, citando l'espressione della Orientale lumen. E Dio �ha benedetto con abbondanza la Chiesa siro-malankarese nel suo lavoro per l'unit� dei cristiani�. Ai sacerdoti del Pontificio istituto Damasceno, che celebrava i 60 anni della sua fondazione, il Pontefice ha ricordato: �Siete tutti figli di san Tommaso Apostolo; qui a Roma potete imparate ancora di pi� cosa significa appartenere alla Chiesa universale�.

�Per noi le parole del Santo Padre sono state la conferma di Pietro per il nostro collegio, voluto da Pio XII: una grazia speciale�, riferisce il padre carmelitano Patrick Mootheril, indiano, da 7 anni rettore del Pontificio Collegio Damasceno che dalla sua fondazione ha ospitato oltre 600 sacerdoti delle Chiese orientali, e dal '97 � riservato agli alunni di rito malankarese e malabarese provenienti dall'India. Anche loro si sono ritrovati nella cornice dell'antica basilica mariana di Trastevere per vivere ieri la Festa della Presentazione della Vergine, chiamata dagli orientali �Introduzione nel tempio�. Una liturgia particolarmente solenne a cui era presente anche il cardinale Roger Etchegaray, presidente del Comitato centrale del Giubileo, presieduta dal patriarca siro-cattolico di Antiochia, Mar Ignace Moussa I Daoud, e da monsignor Cyril Mar Baselios, arcivescovo metropolita della Chiesa cattolica siro-malankarese. I pellegrini giunti da tutto il mondo hanno partecipato numerosi, insieme ai fedeli romani.

�Anche grazie al Giubileo il cammino ecumenico sta facendo tanti passi in avanti - commenta padre Mootheril - e la visita del patriarca armeno � stata una tappa importante; noi continuiamo a incoraggiare questo cammino�.

Laura Badaracchi