Comunità di S.Egidio


 

22/11/2000

VOLONTARIATO
Sant'Egidio, oggi incontro con il fondatore
Una comunit� dalla parte degli ultimi

 

LIVORNO. Appuntamento oggi alle 18 con il �mondo di Sant'Egidio�: all'auditorium della Camera di Commercio � in agenda un incontro con il prof. Andrea Riccardi, docente di storia contemporanea alla Terza Universit� di Roma, fondatore di questa Comunit� definita �l'Onu di Trastevere� che sta al fianco degli ultimi (barboni, anziani, baraccati, immigrati, zingari, malati di Aids) e ora impegnata in una sorta di "diplomazia parallela dei popoli" per favorire processi di pace nelle aree calde del mondo (Mozambico, Balcani, Africa, Guatemala).

La Comunit� di Sant'Egidio nasce a Roma nel '68, per iniziativa proprio di Andrea Riccardi, allora meno che ventenne, che riun� un gruppo di liceali com'era lui stesso, per �ascoltare e mettere in pratica il Vangelo�. In questi trentadue anni la comunit� � molto cresciuta, e oggi � diffusa in pi� di 30 paesi di quattro continenti: conta circa 30.000 persone (�ma � assai dificile calcolare il numero di quanti in modo diverso sono raggiunti dalle diverse attivit� di servizio della Comunit�, come pure di quanti collaborano in maniera stabile e significativa proprio al servizio ai pi� poveri e alle altre attivit� senza farne parte in senso stretto�).

�A Livorno - spiegano i promotori dell'iniziativa - la Comunit� San'Egidio � nata nel 1988, dall'esperienza della preghiera comune, che continua tutt'ora e a cui � possibile partecipare ogni venerd� sera alle 19.30 presso la chiesa delle suore Calasanziane in via del Bosco. Oggi riunisce pi� di cento membri tra giovanisimi, giovani, adulti e anziani�.

Nella nostra citt� circa sessanta fra i bambini e adolescenti frequantano le "scuole popolari" a Corea e Shangai. La "scuola popolare" - si afferma - si pone �come un ambiente di prevenzione della devianza minorile, come un luogo di promozione umana e come supporto educativo e affettivo�. Particolare importanza � data �all'educazione alla pace, al rispetto delle diversit� e alla solidariet�.

La Comunit� ha voluto incontrare gli anziani il cui numero, anche a Livorno, � cresciuto in questi ultimi anni. Dal '92 pi� di 50 anziani accompagnano la Comunit� �con la loro amicizia e la loro preghiera�. La vicinanza e l'affetto della Comunit� - viene sottolineato - aiutano gli anziani a rimanere nelle proprie case (e quindi a vivere meglio) oppure a vivere l'esperienza dell'amicizia nei soggiorni estivi.

Guardando con occhio pi� attento la citt�, la Comunit� si � accorta di �coloro che non hanno casa, quelli che comunemente vengono chiamati "barboni"�: persone cadute in povert� per i motivi pi� diversi, dalle malattie, alle crisi familiari e alla disoccupazione. Per loro la Comunit� prepara dei pasti caldi distribuiti poi per starda o laddove molti "barboni" passano la notte per ripararsi dal freddo.

Michele Brancale