Comunità di S.Egidio


 

26/11/2000


Quel grande �affresco� con i volti dei laici martiri del XX secolo

 

Giovanni Paolo II nel documento preparatorio del grande Giubileo del 2000, la Tertio Millennio adveniente, lanci� l'idea di un recupero della memoria dei cristiani caduti nel XX secolo. Lo disse con grande convinzione: �Al termine del secondo millennio, la Chiesa � diventata nuovamente Chiesa di martiri�. Karol Wojtyla ha conosciuto personalmente la tragedia della guerra e della persecuzione. La Polonia, che la storiografia ottocentesca considerava �popolo martire�, ha vissuto l'occupazione nazista che intendeva ridurre in schiavit� il popolo polacco e eliminarne una parte, la Shoah che ha divorato una gran parte degli ebrei polacchi e europei, infine il controllo sovietico e il regime comunista con la persecuzione antireligiosa.

La biografia di Giovanni Paolo II si intreccia anche con le storie del martirio del Novecento. Il Papa ne ha tratto la convinzione che il martirio � una realt� contemporanea del cristianesimo. Da qui l'iniziativa del recupero della memoria dei martiri contemporanei. Nel documento programmatico dell'Anno Santo, che porta chiaramente l'impronta della scrittura del Papa, si legge: �Nel nostro secolo sono ritornati i martiri, spesso sconosciuti, quasi �militi ignoti" della grande causa di Dio. Per quanto � possibile non devono andare perdute nella Chiesa le loro testimonianze...�. Per questo il Papa ha lanciato un invito: �Occorre che le Chiese locali facciano di tutto per non lasciare perire la memoria di quanti hanno subito il martirio, raccogliendo la necessaria documentazione�.

Per il Papa era urgente non far cadere la memoria dei �nuovi martiri�. Ne � nato il lavoro della commissione nuovi martiri che ha raccolto e catalogato circa 10.000 (pi� di 15.000) storie di cristiani, Vescovi, sacerdoti, religiosi e laici, caduti nel XX secolo. Sono testi provenienti da ogni parte del mondo, di diversa fattura e in molte lingue. A Roma si � gi� raccolta un'importante memoria del martirio del Novecento. Ma si intuisce che siamo solo all'inizio della ricerca e che c'� molto da scoprire.

Lo studio di questo materiale pervenuto a Roma fa emergere un grande affresco di vissuto cristiano del Novecento. � il racconto, tra storia e memoria, della vicenda vissuta in mondi molto diversi, distanti geograficamente, e in epoche differenti, di tanti uomini e donne martiri. Dalle diverse storie di queste centinaia di migliaia di cristiani di ogni paese, emerge un volto forse dimenticato o ignorato del cristianesimo novecentesco. � il volto di una folla di cristiani, fra cui molti uomini e donne laici, che sono stati perseguitati.

Le condizioni che questi laici hanno vissuto sono molto differenti, per storia, situazioni, cultura. Eppure questi laici sono accomunati dalla consapevolezza di non voler rinunciare alla propria fede, di non voler sottrarre la propria vita alla testimonianza del Vangelo, nonostante il rischio della propria vita.

� un affresco che ritrae gente mite, non violenta, perseguitata, che subisce la morte perch� si dice cristiana. Si tratta innegabilmente di un mondo di deboli e di vinti. La storia del loro assassinio � anche quella della loro debolezza e della loro sconfitta. Eppure, proprio in condizioni di grande debolezza, questi laici hanno manifestato una forza peculiare di carattere spirituale e morale: non hanno rinunciato alla fede, alle proprie convinzioni, al servizio degli altri, a quello nella Chiesa, per salvaguardare la propria vita e assicurarsi la sopravvivenza. Hanno manifestato una grande forza pur in condizioni di estrema debolezza e di grande rischio. Questi laici, uomini e donne, hanno ripudiato la violenza e sono rimasti tenacemente attaccati alla loro fede e al loro comportamento umano ispirato dal Vangelo. Un'umanit� mite e non violenta, ma anche forte...

� la storia di gente comune, come quelle dei contadini abruzzesi fucilati dai nazisti per aver ospitato alcuni soldati britannici durante la seconda guerra mondiale. Michele del Greco afferma davanti al plotone di esecuzione tedesco: �Muoio per aver messo in pratica quello che mi � stato insegnato in chiesa quando ero bambino: dar da mangiare agli affamati�. In ogni continente ci sono vicende di �martirio� di laici. C'� gente che vive la propria fede nella solidariet�, come Purificaci�n Pedro, assistente sociale nelle Filippine. Scrive ai familiari: �So che voi siete molto preoccupati e che pregate per me: io vi ringrazio per tutte le vostre preghiere ma voi non dovete preoccuparvi... ci� che faccio � per il bene della maggioranza della gente che � composta dai poveri e dai bisognosi, i pi� piccoli dei nostri fratelli�. Purificaci�n lavorava come assistente sociale. Il 18 gennaio 1977 and� a Balaan per visitare alcuni suoi ex compagni di studi impegnati a favore dei poveri nelle zone rurali. Fu coinvolta in un'azione militare: ferita da un proiettile alla spalla, fu ricoverata in ospedale. L�, qualche giorno dopo, venne uccisa da un commando paramilitare.

Tante le storie di martirio: quelle delle donne minacciate di violenza, quelle di chi sta accanto ai poveri o protegge i bambini, di chi si espone a rischio della vita per curare i malati, di quanti difendono la giustizia; di quanti cadono vittime delle mafie o del terrorismo. Sono vicende di laici che si sono impegnati a dare la vita per testimoniare il Vangelo.

Alcuni - e sono una minoranza - sono stati canonizzati e beatificati. Giovanni Paolo II, nel suo pontificato, ha proceduto alla beatificazione e canonizzazione di moltissimi martiri e santi del Novecento. � stato anche un notevole riconoscimento del martirio del secolo passato.

Indubbiamente, nella visione di Giovanni Paolo II, il concetto di martirio si � allargato da quello classico di martirio in odio alla fede: martire - scriveva il teologo Karl Rahner nel 1983 - � �anche colui che soccombe nella lotta attiva perch� si affermino le esigenze delle sue convinzioni cristiane...�. Del resto, a ben vedere, tutta la storia della Chiesa nel Novecento � costellata di vicende che manifestano la resistenza al male, ancorata alla fede vissuta da laici cristiani. Cosi cadono tanti catechisti, che hanno dato la loro vita per l'evangelizzazione; tanti medici o infermieri in Africa, sono stati vicini alle popolazioni a rischio della vita, tanti uomini e donne comuni non hanno negato di essere cristiani durante le violente persecuzioni dei regimi totalitari.

Il volto del laico martire si compone con altri volti della storia della Chiesa nel nostro secolo, pi� noti e sicuramente pi� studiati. � una parte del cristianesimo del XX secolo che merita di essere ricordata dalle comunit� cristiane e che dev'essere oggetto di nuove ricerche storiche. Forse bisogna far pi� spazio nelle storie del cristianesimo a questa realt�. Una migliore comprensione del �martirio� del Novecento ci aiuta a comprendere meglio la storia della Chiesa di questo secolo. Sicuramente � molto eloquente e significativa per il presente e il futuro delle comunit� cristiane del XX secolo.

Tante storie personali, differenti, svoltesi in paesi diversi e in diversi momenti del secolo, confluiscono - cosi mi pare - nel disegnare un unico grande affresco, quello della sofferenza e persecuzione lungo gli anni del Novecento. Di fronte a questo affresco il cristiano del XXI secolo � chiamato a riflettere anche per cogliere quale sia la �vera� forza del cristianesimo.

Andrea Riccardi