Comunità di S.Egidio


 

04/12/2000


Francesca, 18 anni: ragazzi, scegliamo l�ottimismo

 

ROMA - Con il suo saluto avrebbe voluto infondere un po� di ottimismo: anche al Papa, non solo agli altri disabili che, in silenzio, la ascoltavano. Lo racconta sorridendo, Francesca Grieco, romana diciottenne, paralizzata dalla vita in gi�. �Esattamente sono affetta da mielomeningocele - precisa -, spina bifida�. E ieri, �come spesso nella vita�, non si � fatta fermare: �Ho letto il saluto al Papa, nella basilica di San Paolo. Era un discorso commovente, emozionante, ma l�ho trovato privo di ottimismo, o di ironia. Certo, si doveva parlare della sofferenza, ma, ecco, � proprio questo il punto: la disabilit� non � necessariamente sofferenza�. Gioca con i capelli dietro l�orecchio, sorride, illumina gli occhi castani, di luce forte: �Bisogna davvero smetterla di pensare ai portatori di handicap solo come esseri bisognosi di aiuto. I disabili per primi devono cambiare modo di pensare�. S�, per�, in alcuni casi, la malattia pu� essere pi� tenace della volont�: �� vero - si corregge Francesca -, giusto, non si pu� generalizzare. Ma per me � stato decisivo pensarmi utile agli altri�. Molto utile, in effetti: �Faccio parte della Comunit� di Sant�Egidio, una volontaria. E vado, partecipo alle attivit�, ogni volta che posso�. Tre volte a settimana no, non pu�: terapia riabilitativa, �alla schiena, soprattutto, perch� le gambe non mandano segnali di alcun tipo, neanche dolore�. Quando pu�, dunque, Francesca diventa punto di riferimento di altre persone: �Dei bambini della scuola popolare, nella mia zona (il Trullo, tra le pi� disagiate, ndr). Poi mi occupo del "Rigiocattolo", un progetto per raccogliere fondi per la ricostruzione in Mozambico: recuperiamo giocattoli, li restauriamo e li vendiamo. In passato, in questo modo, abbiamo gi� aiutato alcuni Paesi africani�. Bambini, dunque, e la parte povera del mondo. �Anche gli anziani - aggiunge - perch� in un istituto per la terza et� di Trastevere faccio la presentatrice: durante la settimana costruiamo un cartellone, e io, prima della messa, spiego loro il gioco. Gli anziani ci aspettano con impazienza, ogni domenica, ed � sempre bello incontrarli�. Cose cos�, insomma, cose �normali - dice Francesca - che regalano voglia di vivere�. Esattamente ci� che avrebbe voluto infondere, ieri mattina, ai disabili, giunta a Roma per il Giubileo. �Ero nervosa - ammette -, anche perch� ero la prima ragazza a leggere e per calmarmi ho bevuto una camomilla gigante�. Poi l�emozione � passata: �Ma � rimasta la gioia�.

Alessandro Capponi