Comunità di S.Egidio


 

10/12/2000


"La diversit�? E' l'allegria del mondo"
La casa-alloggio della Comunit� di Sant�Egidio

 

E� proprio una famiglia simpatica quella che ha dato una festa in Via Alessandro III: in un bell�appartamento a due passi da San Pietro vivono 6 persone disabili, ma capaci di sprigionare fiumi di simpatia. Il 4 dicembre, proprio a ridosso della celebrazione del Giubileo dei disabili col Papa, hanno festeggiato i dieci anni della loro casa-alloggio.

�Fantasia, solidariet�, e tanto amore�: questa � la ricetta del piccolo miracolo secondo la responsabile della casa, Antonella Antezza, membro della Comunit� di Sant�Egidio che ha dato vita all�esperienza-pilota.

La casa � stata aperta nel 1990, coniugando le necessit� di una persona disabile rimasta sola e desiderosa di compagnia, con quella di altre persone disabili in difficolt�. A dieci anni di distanza la casa, in cui la Comunit� di Sant�Egidio assicura una presenza di volontari 24 ore al giorno, si presenta come quella di una famiglia di amici con tanta voglia di fare festa e di accogliere gli amici in visita.

L�esperienza � d�avanguardia perch� dimostra come, anche con la completa assenza di sovvenzioni pubbliche, si possano creare esperienze in grado di salvare persone a rischio da un futuro drammatico. Oltre al proprietario (lo chiameremo Dario), che da solo non sarebbe stato in grado di vivere e sarebbe finito in istituto, nella casa vivono altre cinque persone disabili, tutte tra i 35 e i 60 anni.

Mario � stato strappato ad una clinica per malattie mentali. Vito � uscito da un cronicario, uno di quegli istituti dove molti anziani finiscono le loro giornate: ma lui c�era entrato a 30 anni, e chiss� quanto ci sarebbe rimasto se non avesse incontrato, ormai cinquantenne, un giovane della Comunit� di Sant�Egidio che lo ha portato via. Fernanda (45 anni) era rimasta da sola: prima gli era morta la mamma anziana, e poi il fratello malato con cui viveva. Giorgio aveva dei genitori troppo anziani, che non ce la facevano pi� ad assisterlo, ed erano assillati dal futuro del loro figliolo: ora vivono sereni, perch� il figlio � andato via di casa, ma con gente che se ne curer� come avrebbero fatto loro. Gemma ha solo la mamma, ma anche lei era troppo anziana e non ce la faceva a tenerla in casa.

Alla festa per il decennale della casa c�erano tutte le persone che in questi anni si sono avvicendate perch� questo piccolo sogno diventasse possibile. E la festa � stata un gran via vai, con Vito che offriva pasticcini, e Fernanda che serviva il t�, mentre si vedevano le diapositive della storia di famiglia, compresa quella della cresima di Mario impartita da mons. Cesare Nosiglia nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. E come in ogni festa � tornata a trovare i suoi amici anche Giovanna: disabile come gli altri, ha vissuto nella casa per sei anni. Ora si � sposata e vive col marito in un�altra casa. Ma per il decennale non poteva mancare.

Ed � proprio lei a dire: �la diversit� � un vantaggio per tutti: � l�allegria del mondo�. E cos�, mentre la festa volge al termine, Antonella Altezza, ripensando a questi dieci anni dice una cosa che vale per tutti, disabili e non: �tutti sembriamo deboli e a volte facciamo fatica, ma insieme abbiamo una grande forza e possiamo fare tante cose. Innanzitutto voler bene!�