Comunità di S.Egidio


 

24/12/2000


Chef all�Albergo dei Poveri
Il pranzo natalizio offerto dai cuochi di alcuni ristoranti di nome

 

All�albergo dei poveri ma per un giorno si mangia da chef. Agli ospiti dell�Istituto del Carmine il tradizionale pranzo di natale offerto dagli chef di alcuni dei ristoranti pi� raffinati e lussuosi della citt�, dal Osteria del Bai a Zeffirino. Con i ristoratori oltre cento volontari della comunit� di S. Egidio. L�anno scorso era toccato agli anziani che vivono soli nei vicoli, quest�anno vitello all�uccelletto e souffl� di cioccolato e crema toccano agli ospiti dell�albergo.

A pranzo al Gran Gotto, loro, non ci possono andare normalmente. Un motivo su tutti? Il pi� fortunato degli ospiti dell�albergo per arrivare alla porta a prendere una boccata d�aria deve percorrere almeno seicento metri a piedi. S. Egidio non nasconde la propria denuncia sulle condizioni di vita estremamente degradate in cui sono costretti gli oltre trecento ospiti. La festa? Nella speranza che l�anno prossimo qui non ci sia pi� nessuno

La struttura, commissariata da due anni per un buco da due miliardi, � ufficialmente in via di dismissione, verr� rimpiazzata da case di riposo pi� piccole e meglio attrezzate. Una ha gi� aperto da qualche tempo a Rivarolo, 120 ospiti in quattro piani in un edificio completamente nuovo. Le stanze? Da due letti, una sciccheria. L�albergo dei poveri se si esclude qualche mano di bianco � rimasto com�era nel 600. Camerate gigantesche e letti ovunque. Ma gli ospiti vivono quasi completamente senza aiuto e sorveglianza.

I numeri legali per tenere aperta la struttura ci sono, un tot di infermieri per ospiti. Ma come facciano alla fine a tornare i conti nessuno se lo spiega. �Il reparto maschile della struttura di infermieri non ne ha neppure mezzo, solo ausiliari� rivela Andrea Chiappori, presidente della Comunit�. E come si fa con la somministrazione dei farmaci e con le necessit� di eventuali interventi? �Si telefono all�altro reparto per far arrivare un infermiere�.

Mentre nel grande corridoio allagato di sole e festoni sono al secondo, nel corridoio accanto siedono una dozzina di persone. E c�� pure chi � a letto e con il pannolone e le gambe nude cerca di scavalcare le sbarre e saltar gi�. �Chi � vispo se la cava. Ma te le immagini le conseguenze pratiche di non avere neppure un infermiere in reparto?�. La prima � che se non puoi provvedere a te stesso nessuno si sogna di farlo al tuo posto. E allora questo posto che ci sta a fare? Provvedere vuol dire che nessuno ti cambia la cassetta da sotto la sedia a rotelle e semmai ti scappa di farla te la devi tenere l� per quanto. Dopo un po� ti abitui e non ti viene neppure pi� in mente di imbarazzarti. E la colpa? �Non � di nessuno ed � di tutti� si stringono nelle spalle i volontari di Sant�Egidio.

Pierpaolo Bozzano