Comunità di S.Egidio


 

09/02/2001

XXXIII anniversario della fondazione della Comunit� di Sant'Egidio
Una realt� intimamente romana aperta al mondo intero

 

Trentatr� anni di servizio ai poveri, di ricerca per l�unit� dei cristiani e di lavoro intenso nel seminare la pace tra i popoli in conflitto. E� stato celebrato a Roma, mercoled� 7 febbraio, con una solenne Messa presieduta dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale di Sua Santit� per la Diocesi di Roma, presso l�Arcibasilica di S. Giovanni in Laterano, il XXXIII anniversario della fondazione della Comunit� di Sant�Egidio. Una liturgia di Ringraziamento che ha visto numerosi partecipanti, a cominciare proprio dal fondatore della Comunit�, il Prof. Andrea Riccardi, dagli amici della Comunit� stessa venuti da ogni parte di Roma, dai tanti giovani che vi operano e dalle famiglie povere o singole persone in difficolt� che vengono aiutate quotidianamente.

Questo anniversario, il primo del nuovo millennio, � stato celebrato anche nei centri degli altri Paesi sparsi in tutto il mondo, pi� di 60, dove opera la Comunit� stessa, che attualmente comprende 100.000 membri. E� questo un dato che manifesta ancor pi� quanta strada � stata fatta dal giorno in cui un gruppo di liceali si riun� nell�Oratorio della Chiesa Nuova, a Roma, per cercare insieme nuove vie per arrivare ai poveri della citt� stessa, quelli delle borgate, della periferia, e prestare attenzione ai grandi problemi sociali e politici. Un cammino da coniugare sempre con la preghiera e l�ascolto della parola di Dio. Da quel febbraio del 1968 � cominciata l�opera della Comunit� di Sant�Egidio, cresciuta continuamente mantenendo sempre viva l�ispirazione originaria.

A ricordarne i primi passi e le attivit� che ne sono poi derivate � stato il Cardinale Vicario, il quale durante la celebrazione ha rivolto parole piene di affetto e di fiducia a tutti coloro che partecipano a questa vita comunitaria. �La vostra Comunit� � nata a Roma ed � profondamente innestata nella vicenda ecclesiale di questa citt�; la Chiesa e la citt� hanno segnato la vostra esperienza, seppure essa sia approdata in tanti altri Paesi� ha detto il Porporato durante l�omelia. �Dal 1986 siete riconosciuti come un�associazione pubblica internazionale da parte della Santa Sede, ma restate pur sempre una realt� intimamente ed ecclesialmente romana�.

�La vostra Comunit� - ha poi aggiunto - ha espresso qualcosa di profondo della tradizione di questa nostra Chiesa: l�accoglienza nella carit�. Si tratta dell�apertura a livello universale, connessa in maniera profonda con il ministero del Vescovo di Roma, ma � anche l�accoglienza ai pi� deboli, Voi siete stati a Roma durante il Giubileo; una citt� dell�accoglienza senza mura, a partire dalla fede cristiana, Tale pu� e deve essere nel suo futuro�.

Alla Santa Messa erano presenti i Cardinali Opilio Rossi e Francesco Colasuonno, e il Patriarca di Antiochia dei Siri Cattolici, Sua Beatitudine Ignace Moussa I Daoud. In rappresentanza del Sostituto della Segreteria di Stato era presente l�Arcivescovo Jos� Sebasti�n Laboa. Alla liturgia hanno partecipato inoltre i vari rappresentanti delle altre Chiese e comunit� cristiane impegnate nel dialogo ecumenico accanto alla Comunit� di Sant�Egidio, il Presidente del Senato, Nicola Mancino, il Governatore della Banca d�Italia, Antonio Fazio, diverse autorit� del mondo politico e vari ambasciatori presso la Santa Sede e dello Stato italiano.

A concelebrare sono stati i Cardinali Giovanni Cheli ed Edward Idris Cassidy, 36 Presuli, tra cui gli Arcivescovi Mario Pompedda, Jorge Mar�a Mej�a e Sergio Sebastiani, che saranno creati Cardinali nell�imminente Concistoro, e circa trecento sacerdoti.

Nell�evidenziare il carisma che anima la Comunit� di Sant�Egidio, il Cardinale Ruini ne ha ricordato le caratteristiche principali, quali la scelta di attuare la connessione tra Vangelo e carit� e di viverla nella preghiera. �La scelta per Cristo nutre l�amore per i poveri e ogni servizio - ha affermato -. Che la scelta per Cristo nutra ogni servizio Io manifesta un�altra caratteristica della vostra vita e della vostra spiritualit�: la preghiera serale di ogni giorno che raccoglie parecchi membri della Comunit� a Santa Maria in Trastevere, a S. Bartolomeo, a Trinit� dei Pellegrini, oltre che in altri luoghi della citt�. C�� infatti un aspetto orante della Comunit� di Sant�Egidio nella citt� di Roma, Vi raccogliete in parecchi luoghi per pregare, soprattutto nei centri che avete nelle grandi periferie di Roma. La preghiera giunge alla fine della giornata dopo un impegno professionale o il servizio agli altri. La preghiera, a Trastevere, � diventata tramite per l�accoglienza per migliaia di persone e per i pellegrini, o altra gente desiderosa di incontrare il Signore�.

E proprio accanto alla Basilica di Santa Maria in Trastevere, �sono cresciute numerose opere di carit�, come la Mensa per i poveri, la Casa per i bambini, quella per gli stranieri, quella per i senza fissa dimora, quella per gli anziani, Ma ancora di pi� la presenza della Comunit� � preziosa nelle periferie, l� dove � sostegno per i pi� poveri, per i pi� soli, per gli anziani.

�I vostri centri sono una ricchezza nella vita difficile di parecchi quartieri di Roma in comunione con altre testimonianze ecclesiali�.

E proprio il Papa �che tante volte vi ha esortato a continuare su questa via della carit� - ha proseguito il Cardinale - nella sua Lettera Novo Millennio Ineunte si rivolge a tutte le comunit� cristiane perch� inizino questo nuovo secolo come testimoni dell�amore. E� una priorit� nella vita della Chiesa. Il Papa ci invita a scommettere sulla carit� e potremmo dire che voi fin dall�inizio avete scommesso sulla carit�: i frutti si vedono e sono noti a tutti. Dal Vangelo alla carit�, infatti, nasce una cultura della vita, un senso di responsabilit� sociale, uno spirito di ricerca, che portano un�impronta dell�amore e della fede�.

Questa responsabilit� � manifesta in molti altri aspetti della vita della Comunit� di Sant�Egidio, quali quelli dell�incontro e del dialogo tra culture e religioni diverse, per pregare insieme e parlare di pace, per aprire nuovi itinerari nella ricerca dell�unit� tra i cristiani.

�La Comunit� di Sant�Egidio vuole dire oggi, assieme a tanti altri, che la speranza che viene dal Vangelo � viva, anzi � pi� viva che mai - ha detto il Prof. Riccardi al termine della celebrazione - � suscitatrice di sentimenti di umanit� e di fede, � origine di energie di servizio e di impegno non rassegnato, � premessa di un futuro umano. Tale speranza viene da un Vangelo vissuto che, come ha scritto recentemente Giovanni Paolo II, porta a largo anche all�inizio di questo nuovo secolo�.

L�anniversario celebrato quest�anno, quindi, vuole essere un punto di partenza per la Comunit� stessa verso un impegno che traduca sempre pi� il Vangelo annunciato da Cristo.

�Come dice il Santo Padre nella Lettera apostolica Novo Millennio Ineunte, non si tratta di fare tanti programmi, ma di seguire il programma di sempre, quello di vivere il Vangelo - ha affermato il Prof. Riccardi -. Noi consideriamo questa festa e questo inizio di nuovo millennio come un modo per manifestare ancora di pi� la nostra adesione al Vangelo, come un modo per esprimere ancora di pi� che il Vangelo e la vita cristiana sono qualcosa di attuale nel prossimo secolo�.

Elisabetta Angelucci