Comunità di S.Egidio


 

05/03/2001

Il dopo Giubileo
L'oggi della Quaresima

 

La prima Quaresima del nuovo secolo si � aperta in un mondo distratto che rischia di svuotare o di non accorgersi affatto di questo tempo di ritorno al Signore cos� importante per i cristiani. A molti infatti la Quaresima pu� sembrare un tempo irrilevante, tanto che nessun segno esterno, visibile, ne d� notizia o la ricorda. Il fatto, poi, che il mercoled� delle Ceneri cada in mezzo alla settimana aggiunge una difficolt� in pi� a fermarsi, a riflettere sul vero valore di queste settimane che preparano alla Pasqua. � un tempo senza clamore, senza pubblico riconoscimento all'interno della societ�, senza il rumore della festa che accompagna altri appuntamenti liturgici. Eppure, per la Chiesa, � un momento fondamentale. E ne sentiamo ancora di pi� la centralit� alla luce del Giubileo appena trascorso.

Il Papa lo ha sottolineato dando inizio al primo cammino quaresimale dopo l'Anno Santo del 2000 con un appello che prende spunto dall'antico invito della liturgia: "Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore". C'� un oggi della Quaresima che non sembra essere molto compreso, come ha notato Giovanni Paolo II: "Si tratta di un cammino ascetico personale e comunitario, che talora risulta particolarmente arduo a causa dell'ambiente secolarizzato che ci circonda. Ma proprio per questo lo sforzo deve farsi pi� forte e volitivo". I credenti non dimenticano di vivere in una societ� profondamente secolarizzata e segnata dal consumismo, ma, fortificati dal Giubileo, si impegnano a vivere, grazie alla Quaresima, una vera e propria rigenerazione. E si tratta di un cammino interiore, reso ancora pi� necessario proprio dal confronto quotidiano con ritmi ed esigenze tanto lontani da quella domanda di conversione che domina questo tempo. Mentre i ritmi del mondo sembrano soffocare il battito del tempo quaresimale ecco infatti che sorge la domanda di un deciso cambiamento, personale e comunitario: "Dobbiamo cambiare modo di pensare e di agire, fissando lo sguardo sul volto di Cristo crocifisso e facendo del suo Vangelo la quotidiana regola di vita", chiede il Papa con forza ai credenti.

Si tratta quindi di ritrovare il battito di un tempo diverso, quello segnato da Dio, che non sembra avere cittadinanza nella storia. Mentre invece � la storia. L'antico segno delle ceneri, emarginato da razionalismi e sensi di modernit�, � di una grande attualit�. Accompagnato dall'espressione biblica "ricordati che sei polvere, e in polvere tornerai" ricorda all'uomo la sua debolezza e la sua fragilit�: chi si innalza e si sente potente oggi, domani non � pi� nulla. Per questo i credenti conoscono il bisogno di conversione e di rinnovamento spirituale: per recuperare il loro rapporto con Dio e non vivere soltanto della propria illusoria autosufficienza.

Se ne sente il bisogno, sulla soglia di un nuovo secolo, di fronte ad un mondo difficile e complesso, attraversato ancora da troppe guerre, violenze ed incomprensioni. Ai credenti viene chiesto di mettere da parte la preoccupazione per se stessi e di vivere la potenza del Vangelo, di non restare muti di fronte ad un secolo che sorge e che attende, in modi tante volte nascosti, il Regno di Dio. Ma per cambiare occorre cominciare dal cuore di ognuno. La nostra societ� ha bisogno che i cuori non siano di pietra ma di carne.

Ecco perch� il cammino quaresimale del dopo Giubileo rappresenta un'occasione grande: a tutti � possibile rinnovare il cuore nutrendosi della Parola di Dio e raccordandola ogni giorno con la vita. � cos� che la prima Quaresima del nuovo secolo, anche senza il bisogno di segni luccicanti e abbaglianti, si rivela in tutta la sua forza storica e spirituale segnando l'inizio di un grande cambiamento dell'intera umanit�.

Marco Impagliazzo