Comunità di S.Egidio


 

13/04/2001


Questa Pasqua � di tutti
Per i cristiani d�Occidente e d�Oriente, un antidoto alla guerra.

 

Caro direttore, � da poco trascorsa la Pasqua ebraica e in maniera eccezionale, per quei regali che a volte fa il calendario, � Pasqua per tutti i cristiani nello stesso giorno, in Oriente e in Occidente. � anche la prima Pasqua del millennio. Mi sembra che arrivi in un mondo, il nostro, un po� spaesato. Spaesato dall�ampiezza della globalizzazione, che spinge a cercare ossessivamente le proprie radici per non perdersi. Spaesato dai rallentamenti dell�economia, ma anche dalle guerre e da un�aumentata paura dell�altro. Eppure, se le coincidenze rappresentano anche occasioni da non lasciar cadere, questa Pasqua deve essere per tutti qualcosa di radicalmente diverso da un lungo �ponte� in cui celebrare la festa della primavera.

La Pasqua, a differenza del Natale, non � accompagnata da molti segni esteriori. Non c�� il rallentamento del freddo e della neve. Non c�� il lavoro che si ferma. Il tempo della citt� sembra scorrere indipendentemente dalla Croce e dalla Risurrezione. Eppure, c�� un �passaggio� (� il significato letterale) che mi sembra tanto pi� necessario proprio perch� non automatico.

Il centro della Pasqua � Dio crocifisso che attraversa per amore il buio della morte e arriva alla vita che non finisce. Sceglie di non salvare la propria vita a ogni costo e in questo modo sconfigge quella non-vita che � l�egoismo e la stessa morte. � Dio che fa sua la sofferenza del mondo, con i nomi e i cognomi e le storie di ognuno, e accetta di essere un condannato a morte per indicarci la via di una felicit� piena. Piena proprio perch� non evita la sofferenza: ma ci passa dentro, la assume e la trasforma. � per questo che abbiamo un grande bisogno di questa Pasqua. Perch� ci libera dal sogno infantile di una vita senza amore, senza lotta, senza fatica, quasi fosse possibile un weekend senza fine. Ci libera da un�illusione e ci restituisce a una vita in cui le croci ci sono, ma possono essere rimosse e vinte.

Per i cristiani, questa Pasqua comune � una sfida a ripartire da Cristo e dal Vangelo e non da altro. � la sfida a cercare quello che unisce e questo diventer� un antidoto alle contrapposizioni e alla guerra. Mi auguro che per tutti sia davvero un passaggio verso un mondo in cui chi � debole � sollevato e non � pi� schiacciato da una croce.

Vincenzo Paglia