Comunità di S.Egidio


 

22/04/2001


"Pasqua comune": la celebrazione a Trastevere

 

Luned� scorso, oltre tremila persone hanno affollato la Basilica di Santa Maria in Trastevere per sottolineare ecumenicamente nella gratitudine il segno straordinario - all�inizio di un secolo che si apre - della Pasqua comune. La Comunit� di Sant�Egidio e il movimento �Genti di pace� che raccoglie al di l� delle barriere etniche uomini e donne provenienti da Paesi diversi, hanno voluto segnare nella gioia l�opportunit� rara di proclamare unanimi e in maniera sintonica l�Alleluia, indicazione della vittoria della vita sulla morte.

La grande veglia di preghiera ha raccolto cristiani ortodossi, cattolici, evangelici, anglicani e appartenenti a tutte le denominazioni confessionali con i loro rappresentanti ecclesiali, ma pure, numerosissimi, i membri delle loro comunit�: centinaia di donne ucraine, ed ancora ortodossi romeni insieme ai greco cattolici, numerosissime comunit� nazionali cattoliche dall�Africa, come dall�Asia e dall�America centrale, e con loro battisti, anglicani, metodisti, luterani, etiopici ed eritrei, giovani dal Bangladesh e cinesi.. Una porzione di mondo cristiano chiamato e provocato a vivere e cercare l�unit�, dal Vangelo della Risurrezione: proclamato in oltre sedici lingue, � stato il cuore di una preghiera luminosa e commovente, quasi una grande dossologia per ci� che quest�annuncio ha suscitato sino ai confini della terra. Il canto di gioia, forte e melodico dell�alleluia � sembrato svegliare il mondo alla notizia che con la morte e la Risurrezione di Ges� � stata vinta ogni morte. La parola dell�angelo, riportata dall�evangelista Matteo (28,5), � divenuta in questa Pasqua comune, parola di cristiani ortodossi, cattolici, evangelici: con tonalit� differenti hanno ripetuto: �Non abbiate paura, voi! So che cercate Ges� il crocifisso. � risorto...�.

La proclamazione solenne �Cristo � risorto! Veramente � risorto� (nella tradizione orientale diviene il saluto dei cristiani sino alla festa dell�Ascensione) si � intrecciata alle invocazioni dei rappresentanti ecumenici, alle corali bengoli, etiopica, romena e ucraina, alle intenzioni di preghiera, disegnando una icona di unit� che ha richiamato tutti alla testimonianza comune.

�Dove i cristiani saranno pi� uniti, quando annunceranno insieme la vittoria sulla divisione, quando trasmetteranno la luce che ora splende nelle nostre mani, anche il mondo ne verr� illuminato. Il mondo ha bisogno di questi uomini e queste donne e della loro comunione: la loro unit� sar� una barriera alta e forte al male. Essi saranno testimoni in Oriente, come in Occidente, con la forza della preghiera e l�intelligenza dell�amore, della pace e della riconciliazione che scaturisce dalla croce e risplende nella Pasqua�.

Tale era il senso della meditazione di don Marco Gnavi, Direttore dell�ufficio diocesano per l�ecumenismo e il dialogo interreligioso: come il Maestro saranno operatori di pace in mezzo ai popoli, e ripeteranno. �Non abbiate paura�. Il dono dell�unit� fra i cristiani, per il quale hanno pregato il pastore luterano UhI, come l�ortodosso romeno P. Juvenalie, o in cinese, P. Willy Ollivier CJCM, Ubaldina Castagneda del movimento Genti di Pace, Daniela Pompei della Comunit� di Sant�Egidio, Abba Ghebre Eghziaber, ortodosso etiopico, P. Mihai Todea greco cattolico di Bucarest, e molti altri, aiuter� anche il mondo ferito dalla paura e dai conflitti a ritrovare la via dell�unit�.

Lo stesso cero pasquale ha trasmesso quella luce che - canta la sequenza pasquale - comunicandosi non diminuisce la sua forza: la folla di cristiani, che gremiva - in piedi - la Basilica, si � quindi riversata con le candele accese, nella piazza antistante la Basilica. Qui una festa protrattasi sino a sera ha manifestato la gioia di uomini e donne diversi, appartenenti a popoli e tradizioni differenti, raccolti dallo stesso messaggio: �Cristo � risorto! Veramente � risorto�.