Comunità di S.Egidio


 

05/05/2001

Come ridurre la sofferenza
Per chi votano i poveri cristi

 

Il lituano Raimondas, di Kalinas, lavavetri fisso a piazza Fiume da cinque anni, non voter�. I romani che gradiscono il piacere del vetro pulito o provano fastidio per la lavatura del parabrezza subita, voteranno fra poco. Intanto, come accade spesso prima delle tornate elettorali, si intensificano le iniziative d�ordine. Bellezza delle metropoli e poveri vanno raramente d�accordo. Non � colpa n� dei poveri n� della citt�, ma di chi amministra e dei cittadini che lo permettono o lo chiedono. Anche a Roma � andata quasi sempre cos�. Il maquillage pre-olimpico della fine degli anni �50 nascose dietro cartelloni pubblicitari e avvallamenti le baracche ancora esistenti. La �bonifica� della zona ha reso senz�altro pi� gradevole la Stazione Termini. Gli acquisti sono pi� fluidi e nel sottosuolo oggi, invece dei barboni di ieri, c�� perfino un negozio di sole acque minerali, lisce, gassate, semifrizzanti, superfrizzanti: l�Onu delle acque minerali. Barboni e immigrati che gravitavano l� attorno oggi sono pi� sparsi (e spersi) per la citt�. Non hanno smesso di essere poveri. Sono solo meno visibili. Alcuni vivono come ombre tra Porta Maggiore e San Lorenzo, altri a Ostia, a Est. Sbucano solo quando arrivano gli amici della notte, con un po� di cibo e quella strana medicina che sono le parole, l�amicizia (il razzismo, l�intolleranza, la violenza, la paura si potrebbero curare cos�). Qualcuno di loro voter�, perch� possono avere il certificato elettorale presso le associazioni dove hanno eletto la residenza. Voteranno per dire: �Siamo persone, non siamo animali, Roma piace anche a noi, non siamo contro Roma, che Roma, se pu�, non sia contro di noi�.

Non � un destino che bellezza e poveri siano contrapposti. Lo � in una societ� in cui si crede che chi ha i soldi sia migliore di chi non li ha. E lo � dove si pensa che se uno vive al limite � sempre colpa sua: �se l�� voluta�.

Roma pu� e deve essere diversa. Avr� (deve averla) una nuova metropolitana. Deve trovare una soluzione al traffico, ed esprimere le sue potenzialit� culturali, artistiche. Potr� essere la citt� dei diritti umani, della pace, della lotta alla pena di morte, come pure una capitale mondiale in rete con altre grandi citt� del mondo. Dovrebbe, certo, essere anche la citt� con meno buche, pi� lampioni, con periferie meno brutte e abbrutenti, con gli autobus pi� in orario e meno accaldati, e cos� via. Dovrebbe non umiliare la capacit� che ha di essere un grande punto di riferimento umano e spirituale, come � stata senz�altro durante l�anno del Giubileo.

Ma il prossimo sindaco avr� una responsabilit� in pi�. La scommessa che non si pu� perdere � quella di ridurre la sofferenza, di mostrare che si pu� essere la capitale della bellezza e insieme la citt� dove chi � povero � aiutato a non arrivare allo stremo. Una strategia che incoraggi, anche solo verbalmente, le richieste di tutti contro tutti finisce irrimediabilmente per rendere impossibile la vita di chi � gi� in povert� estrema. Il rischio di far diventare i poveri capri espiatori � alto, altrimenti.

Mi sembrano necessarie scelte di fondo non posticce, in grado di creare un clima, di vedere la ricaduta sulla vita dei pi� deboli di tutte le iniziative di governo, di far crescere anche tra i romani l�orgoglio di essere la citt� di tutti. Anche dei poveri trattati con umanit�.

Mario Marazziti