Comunità di S.Egidio


 

20/06/2001


"Tre anni in attesa di morire"
Joaquin Jos� Martinez � stato liberato all'inizio di giugno dal braccio della morte del carcere di Tampa, in Florida: innocente. A ilNuovo.it racconta: "La pena di morte contro le minoranze".

 

Il pollice di Joaquin Jos� Martinez si alza verso il Colosseo illuminato. � il pollice di chi gioved� a Strasburgo dar� vita al primo congresso mondiale contro la pena di morte. Liberato all�inizio di giugno dal braccio della morte che per tre anni lo ha visto attendere l�esecuzione nel carcere di Tampa, in Florida, Martinez, cittadino spagnolo residente negli Usa, regge a fatica l�emozione. Il Colosseo si � illuminato di una luce dorata, su iniziativa della Comunit� di Sant�Egidio, per celebrare la sua scarcerazione: � innocente, non ha commesso il duplice omicidio per cui era stato condannato. Accanto a Martinez, sul palco, il ministro della giustizia del Cile Jos� Antonio Gomez, invitato per annunciare la definitiva abrogazione della pena capitale dalla legge cilena. La pena di morte, annunciano i promotori della manifestazione, � pi� debole nel mondo di appena un anno fa. Sette paesi l'hanno abolita dai loro ordinamenti (El Salvador, Bulgaria, Albania, Turkmenistan, Bermuda, Ucraina e Costa d'Avorio), e l'Illinois e le Filippine hanno dichiarato una moratoria generale.

Ma le celebrazione non arresta la denuncia. Negli Usa il boia continua a colpire e a discriminare: le sentenze capitali si applicano per l�80% a minoranze etniche o sociali, mentre i crimini di cui tali minoranze sono responsabili si aggirano intorno al 50%. La barbarie dunque si accompagna alla discriminazione, e alla denuncia si � aggiunta la voce ferma e determinata di Joaquin Martinez, che sale sul palco accompagnato dagli anziani genitori.

Signor Martinez, soltanto tre settimane fa lei era ancora isolato dal mondo in attesa di una sentenza per duplice omicidio, ed oggi si trova a Roma, ai piedi del Colosseo, a celebrare la sua liberazione.
Gi�. Non posso dire che si tratti di un sogno divenuto realt� perch� mai, nei tre anni che ho trascorso nel braccio della morte, avrei potuto immaginare qualcosa di simile. E� molto pi� che un sogno, � una fantasia meravigliosa che si realizza e mi dona un�emozione incontenibile.

Che percezione del tempo ha avuto durante questi tre anni?
Sono stati per me un�eternit�, mi pare d�aver perduto met� della mia vita, ed ora devo riconquistarla. Devo cercare di trovare un nuovo equilibrio trasmettendo tutto quello che appreso in senso positivo. Per questo ho deciso di unirmi alla lotta che la Comunit� di Sant�Egidio e movimenti come �Ensemble contre la peine de mort� portano avanti per far sparire la pena di morte da ogni angolo del pianeta. Devo dire comunque che ho tenuto duro grazie alla continua corrispondenza con i miei cari e con tutti coloro che mi hanno espresso il loro appoggio, convinti della mia innocenza. Per molti compangi di prigionia, privati per anni della possibilit� di comunicare con l�esterno, lo scorrere del tempo � stato ancora pi� lento e doloroso.

I movimenti contro la pena di morte denunciano una discriminazione nell�uso della sentenza capitale che colpisce le minoranze etniche e sociali degli Usa. Qual�� la sua opinione come membro di una minoranza?
Negli Usa, come credo in tutto il mondo, la pena di morte � utilizzata come strumento per colpire le minoranze. Io sento il dovere di denunciare anche le violenze fisiche e psicologiche che molti compagni di prigionia, appartenenti a minoranze etniche, hanno subito.

Il fatto che sia oggi Presidente degli Usa sia oggi George Bush, �Mister Morte� come lo definisce la comunit� di Sant�Egidio per l�utilizzo che ha fatto della pena capitale quand�era governatore del Texas, offre secondo lei la possibilit� che si apra un dibattito internazionale sulla pena di morte in Usa?
Questa � la speranza. Negli Usa c�� ancora molto da fare, e tuttavia ritengo che nonostante le notizie recenti, come l�esecuzione appena avvenuta in Indiana di Juan Raul Garza, la societ� americana stia avanzando sulla strada giusta, riconoscendo che la giustizia commette errori, come nel mio caso, e soprattutto che per fare giustizia esistono soluzioni alternative a questa inutile barbarie.

Chi � Joaquin Martinez oggi, dopo una simile esperienza?
Mi sento una persona migliore, do pi� valore alla vita, alla mia famiglia e a tutti quelli che amo. Ma soprattutto questa esperienza mi ha dato una coscienza nuova della collettivit�. Io non sono solo, non sono l�unico che ha sofferto, e la mia missione oggi � quella di aiutare gli altri che soffrono per simii ingiustizie.

Piero del Sold�